Teresa Cicala: “Sono aperta al dialogo e invito i cittadini a collaborare”

La consigliera comunale delegata ai servizi cimiteriali risponde con grande tempestività alla nostra richiesta di chiarimenti in merito alle frequenti lamentele dei cittadini sulla sporcizia riscontrata nell’ “ultima dimora”.



«Egregio Dr. Ciaramella,

mi permetta di ringraziarla per l’apertura al dialogo dimostrata che costituisce, senz’altro, un elemento imprescindibile alla base di un’informazione completa e di qualità.

Cominciamo col dire che, come lei ben sa, ho fortemente voluto la delega ai servizi cimiteriali. Sono stata l’unico consigliere a richiederla e, quando l’ho fatto, non poche persone hanno tentato di dissuadermi, sottolineando la mole di complessità e criticità cui sarei stata sottoposta. Invece no, io ci ho sempre creduto, pur sapendo dall’inizio quello a cui sarei andata incontro!

Ricopro questo incarico da soli 3 mesi. In questo breve lasso di tempo ho cercato di essere il più presente possibile, verificando personalmente lo stato della struttura e la celerità di risposta alle richieste specifiche dei cittadini. Sono stati cambiati i vetri in tutti e 4 i cappelloni; offerta, negli stessi, maggiore disponibilità di sacchetti per i rifiuti; incrementata la pulizia dei bagni; tinteggiata la facciata interna; sostituite in diversi punti le piastrelle rotte; aggiustate fontane rotte; effettuati diversi lavori di manutenzioni. Mi interfaccio frequentemente con la ditta che gestisce il servizio di pulizia sottoponendole aree di intervento.

Si tratta di soli 3 mesi ed è chiaro che si parla di miglioramenti incrementali, e non radicali, lavorando per aree di priorità. Ciò a cui dobbiamo tendere è un miglioramento graduale e continuo.

Dipende da noi vedere le cose in un modo o in un altro, “il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”.

Ai cittadini che hanno segnalazioni di criticità, mostro tutta la mia apertura al dialogo, invitandoli alla collaborazione e ad esporle a me personalmente. Sono disponibile nell’Ufficio cimiteriale ogni Domenica dalle ore 10 alle ore 11.

Sono convinta che la forza e il successo di chi amministra una comunità debba essere basato sulla sintonia, sul dialogo e su quella sensibilità d’animo nel capire i propri cittadini e creare con loro una grande famiglia lontana dagli odi e dalle paure.

Ben vengano critiche e pareri ma bando a polemiche sterili che nulla hanno a che vedere col benessere della collettività!

Certa di una sempre più stretta e fattiva collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi comuni, porgo a tutti un caro saluto!

Teresa Cicala, delegata comunale al Cimitero»

-Ringrazio ed apprezzo la Prof.ssa Teresa Cicala per la tempestività con la quale ha risposto al mio invito di fornire chiarimenti in merito alle lamentele sulla pulizia del cimitero.
La sua lettera è giunta in redazione pochissime ore dopo la pubblicazione del nostro articolo-invito di lunedi pomeriggio.
Mi è innanzitutto doveroso sottolineare che la questione non è nata oggi o l’altro ieri, ma molto tempo fa. Le lamentele sullo stato di cura dell’area cimiteriale sono forse tra le più longeve della storia. A mio ricordo, ma soprattutto dopo aver consultato ripetuti articoli pubblicati nella rubrica La Posta dei Lettori (credo che nessun giornale, oltre al Corriere di San Nicola, e ancor prima Il Ponte, che ho fondato e diretto tra la fine degli anni Ottanta e quella degli anni Novanta, abbia, da decenni, questa possibilità liberamente offerta ai lettori), sono veramente tantissimi gli anni attraverso i quali si ripetono queste segnalazioni. Sono tanti gli amministratori che si sono avvicendati nel ruolo di delegato al cimitero, e sono tante anche le amministrazioni che si sono succedute. Purtroppo, non si è mai avuto un giudizio positivo da parte del cittadino nei confronti dello “stato di salute” (ci sia permessa questa battuta, ma solo per sdrammatizzare) dell’ultima dimora cittadina. Dico questo sia perché è la verità, ma soprattutto affinché l’utenza non se la prenda con il consigliere delegato di turno. Non è giusto esprimersi, talvolta anche con ingiustificata irriverenza (i social, lo sappiamo, sono spesso strumento di maleducazione), con critiche spietate contro chi solo da pochissimi mesi si sta dedicando a questo compito. La Prof.ssa Cicala va assolutamente stimata per l’impegno e la volontà che ci sta mettendo.
E poi, un’altra cosa che bisogna dire. Quando una struttura pubblica è sporca l’ente pubblico ha certamente il dovere di pulirla, senza perder tempo, per non aggravarne lo stato di degrado. L’ente pubblico deve, inoltre, legiferare affinché si creino le condizioni per mantenerla pulita. E, sempre l’ente pubblico, deve scoprire perché una struttura si sporca per evitarne il ripetersi.
Poi c’è un altro soggetto, quello che sporca. Che può essere… il vento o l’acqua o un altro fenomeno naturale. Oppure una persona, che, diciamo, non è ben attenta al decoro dell’ambiente che lo circonda e poco se ne importa di lasciare a terra i fiori “seccati” che qualche giorno prima aveva messo freschi e tosti sulla tomba dei propri cari. Un po’ come la raccolta differenziata, insomma, che non va, per esempio, perché il Comune non controlla e non punisce i trasgressori, la ditta delle pulizie lavora male, ma anche perché il cittadino lascia o butta l’immondizia dove non deve lasciarla o quando non deve buttarla.
Chi dimentica o non considera queste cose è in malafede. Tutti sono responsabili della sporcizia che si accumula, che non viene tolta e che diventa fiumi e montagne di schifezze.  
La delegata al cimitero ha dato la sua disponibilità, fissato orari e lanciato messaggi di collaborazione. Il cittadino non può non approfittarne, segnalando inefficienze e problemi per “costringere” l’ente pubblico a provvedere.
La delegata, nonostante sia stata investita da pochi mesi del compito, indubbiamente uno dei più “difficili” in ambito amministrativo, ha subito risposto alle lamentele dei cittadini (cosa che non era mai successo, dico mai, prima di oggi), dichiarandosi prontissima al dialogo nell’ottica di risolvere i problemi.
Il cittadino non deve fare altro che approfittarne. Non deve solo lamentarsi e mettersi a scrivere sui social, lanciando offese, critiche e ineducati rimproveri. Il cittadino ha l’obbligo di collaborare. Come? Segnalando le cose che non vanno e cercando anch’egli di agire con correttezza e osservanza delle disposizioni.
Se poi i problemi rimarranno e continueranno a non risolversi, beh… allora è anche lecito arrabbiarsi, sempre con educazione, organizzando anche manifestazioni civili di protesta davanti al luogo del silenzio. Per far rumore, chiedendo sostegno magari anche ai poveri malcapitati defunti.

Nicola Ciaramella 
©Corriere di San Nicola  

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