Bullismo e Cyberbullismo- La Scuola-la Famiglia e come gestirlo

-per la rubrica "silenziosaMente" a cura della D.ssa Graziella Vingelli, psicologa psicoterapeuta-

Con l'inizio della scuola ritornano una serie di problematiche tra cui il bullismo. Ecco alcuni consigli per gestire tutte le situazioni legate al bullismo e al cyberbullismo nell'ambito della vita tra i banchi di scuola, con una panoramica sugli aspetti contraddistintivi di quest'ultimo. Giovani e adolescenti sbeffeggiati a causa del proprio aspetto fisico, autentiche manifestazioni persecutorie accompagnate da commenti sgradevoli nei profili social, video girati di nascosto e pubblicati in rete per deridere le vittime, senza ovviamente il relativo consenso. Questi episodi sono purtroppo diventati quotidiani e costituiscono quel fenomeno che viene comunemente chiamato cyberbullismo.

Purtroppo nell'ambito della vita scolastica ci possono essere varie forme di bullismo o di cyberbullismo, che si verificano quando un bambino attacca ripetutamente un altro bambino. Inoltre, il bullismo può essere fisico, verbale o sociale ed episodi ad esso legati possono manifestarsi a scuola, nel parco giochi, sullo scuolabus, nel quartiere. Per fortuna, ci sono molti modi per affrontare e gestire il bullismo, soprattutto se si verifica a scuola.

Cosa fare se ci sia accorge che il bambino è vittima di bullismo

Ecco come comportarsi se ci si accorge che il proprio bambino è preso di mira dai bulli:

  • Avvisate i funzionari scolastici dei problemi e lavorate con loro sulle soluzioni.
  • Insegnate a vostro figlio a sentirsi a proprio agio nel chiedere aiuto a un adulto di fiducia. Chiedetegli di identificare preventivamente la persona cui può chiedere aiuto.
  • Riconoscete la natura grave del bullismoe i sentimenti di vostro figlio in relazione all'essere vittima di bulli.
  • Aiutate il bambino a imparare a risponderee, in particolare, insegnategli a:
    - guardare il bullo negli occhi;
    - mantenere la calma in una situazione difficile;
    - andarsene quando è il caso.
  • Insegnate a vostro figlio a dire al bullo, con voce ferma: "Non mi piace quello che stai facendo" oppure "Per favore, NON parlarmi così".
  • Incoraggiate sempre vostro figlio a fare amicizia con altri bambini.
  • Supportate il bambino nelle attività che gli interessano.
  • Assicuratevi che un adulto che conosce il bullismo possa fare attenzione alla sicurezza e al benessere di vostro figlio mentre è a scuola.
  • Monitorate i social media o le interazioni nei messaggi del bambino in modo da poter identificare i problemi prima che possano sfuggire di mano.

 

E se il bullo fosse vostro figlio/a?

  • Assicuratevi che vostro figlio sappia cheil bullismo è una cosa negativa e non va mai messo in atto.
  • Stabilite limiti definiti e coerenti sul comportamento aggressivo di vostro figlio.
  • Aiutate il bambino ad imparare cos'è l'empatiachiedendogli di considerare come gli altri bambini si sentono riguardo al modo in cui li ha trattati. In particolare chiedete al bambino come si sentirebbe se qualcuno lo maltrattasse.
  • Siate modelli positivi.Mostrate ai bambini che possono ottenere ciò che vogliono senza prendere in giro, minacciare o ferire gli altri.
  • Utilizzate con lui una disciplina efficace, non fisica, come, per esempio, la sottrazione di privilegi.
  • Elogiate il bambino quando si comporta in modo positivo(se, magari, ha aiutato o è stato gentile con qualcuno), invece di opprimerlo.
  • Sviluppate soluzioni praticheinsieme al preside, agli insegnanti, agli assistenti sociali scolastici oppure insieme agli psicologi e ai genitori dei bambini che vostro figlio ha bullizzato.

 

Cosa fare se il bambino è testimone di atti di bullismo

E se il bimbo è testimone di atti di bullismo? Ecco cosa fare.

  • Incoraggiate vostro figlio a denunciare gli atti di bullismo ad un adulto di fiducia e spronatelo a unirsi agli altri nel dire ai bulli di smettere.
  • Aiutate il bambino a sostenere sempre altri bambini che sono o potrebbero essere vittime di bullismo. Incoraggiatelo a includere i piccoli che sono vittime di bulli nelle loro attività.

Ci siamo fermati a riflettere su quali sono le caratteristiche principali del bullismo e come sia importante fermarsi per non agire esclusivamente di istinto, o rischiare di bloccarsi. Un ruolo importante oltre alla scuola , è quello dei genitori. Per bambini, bambine ed adolescenti, la famiglia e la scuola sono i due mondi fondamentali, le due istituzioni educative per eccellenza.. in cui si ritrovano i loro principali adulti di riferimento. L’ottica però non deve essere di giudizio e di caccia alle streghe. Mettiamoci nei panni dei genitori: se io sento che vado a scuola solo per essere accusato di non essere un bravo genitore, cosa faccio? La risposta più comune è quella di difendersi e spesso contrattaccare: “a casa con me non succede nulla, è in classe con voi che..”.

Lavorando sia con insegnanti che con genitori. La sola scuola può mettere in atto senza dubbio degli interventi, ma se il coinvolgimento delle famiglie è presente o meno, l’efficacia è molto differente. Senza dubbio non sempre è semplice la collaborazione tra scuola e famiglia.. e soprattutto non è immediata! E’ un percorso che a volte è fatto anche di fallimenti, prove, errori e rimodulazioni.. l’importante è imparare da ogni cosa che facciamo e continuare a provarci, con l’ausilio e il monitoraggio di psicologi, attraverso interventi psico-educativi o una consulenza privata.

Dott.ssa Graziella Vingelli
Psicologa- Psicoterapeuta in formazione
Esperta in Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Iscritta all'albo dell' Ordine degli Psicologi della Regione Campania n°8491 Instagram: @psicologagravingelli
Tel: 3517009985
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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