L’Associazione N.S. di Lourdes ha celebrato il 144° Anniversario della morte di Santa Bernadette

Messa solenne officiata da Don Domenico Pontillo e fiaccolata per la pace sul sagrato della chiesa.
Chi era Marie Bernarde Soubirous, detta Bernadette.





I soci della benemerita Associazione N.S. di Lourdes di San Nicola la Strada, parrocchiani di Santa Maria degli Angeli e rappresentanti di alcune associazioni e gruppi cattolici (Innamorati di Cristo, Famiglia Betania, Apostolato della Preghiera) si sono uniti in preghiera, lunedi 17 aprile, per lodare e ringraziare Santa Bernadette, di cui è ricorso, il 16 aprile, il 144° anniversario della morte.

“Viviamo tutti insieme questo momento di preghiera e di comunione fraterna affidandoci a Santa Bernadette affinché possa ritornare pace e serenità nel mondo intero”: questo il messaggio rivolto a tutti i fedeli dal parroco Don Antimo Vigliotta e dal presidente Nicola Fiorito.

Prima della celebrazione eucaristica è stata esposta una reliquia di Santa Bernadette (un frammento di pelle con una macchiolina di sangue, il tutto donato anni fa all'Associazione N.S. di Lourdes dal Dr. Domenico Sortino), accuratamente preparata su una colonna con l'immagine della santa dal sagrestano Francesco Stragapede. 
A seguire, la recita del Santo Rosario per tutti gli ammalati e i sofferenti.

La messa solenne è stata celebrata da Don Domenico Pontillo (Don Antimo era impegnato in un convegno nazionale della Caritas a Salerno), assistito dai diaconi Don Michele Tagliafierro e Don Raffaele Santamaria, e animata dall'organista Angelica Narducci con la cantante Antonella Letizia.
Dopo la funzione, a concludere la cerimonia una fiaccolata sul sagrato della chiesa con la preghiera per la pace e la benedizione.

Marie Bernarde Soubirous, detta Bernadette, è stata una mistica e religiosa francese, proclamata santa da papa Pio XI nel 1933. È conosciuta per le apparizioni mariane alle quali riferì di aver assistito in una grotta del suo paese natale (grotta di Massabielle). Tali visioni riguardano una "signora vestita di bianco", divenuta nota poi come Nostra Signora di Lourdes, cui l'allora quattordicenne Bernadette ha assistito. Gli accadimenti di cui fu protagonista la giovane Bernadette hanno reso Lourdes uno dei principali luoghi di pellegrinaggio per chi professa la fede cattolica. I suoi genitori gestivano il mulino di Boly, dove ella nacque il 7 gennaio 1844. Fu battezzata due giorni più tardi, il 9 gennaio, primo anniversario di matrimonio dei suoi genitori, nella chiesa parrocchiale di San Pietro. Dopo di lei, i due coniugi ebbero altri sei figli: Marie, detta Toinette, Jean-Marie, Justin, morto prematuramente, Bernard-Pierre e altri due che morirono in tenera età. La crisi che colpì la Francia agricola si abbatté anche sulla sua famiglia, che visse in estrema povertà. Bernadette conobbe la fame e la malattia: nei primi anni, prima di trasferirsi definitivamente a Nevers, Bernadette visse con la famiglia nel cosiddetto cachot, una casa divenuta di proprietà di un cugino del padre, caratterizzata esclusivamente da una piccola stanza, scura e malsana, in quanto precedentemente era stata un carcere cittadino, fatto spostare altrove proprio per motivi di cattiva igiene. Di salute fragile, a causa dell'asma sopraggiunta per le continue inalazioni dell'aria malsana dell'abitazione, Bernadette dimostrava meno anni di quelli che aveva. I suoi sentimenti religiosi erano già forti, sebbene ella non conoscesse per nulla il Catechismo, essendo analfabeta («se la Santa Vergine mi ha scelto, è perché sono la più ignorante!» dirà più tardi). Alcuni vicini affermarono che la famiglia viveva in un'armonia fuori dal comune, che sembrava riposare su amore reciproco, vicendevole sostegno e sulla loro devozione religiosa. Per contribuire al mantenimento della famiglia, Bernadette fu affidata a una famiglia di amici presso Bartrès, impiegata nella sorveglianza e pascolo delle greggi e come cameriera presso la loro taverna. Nel 1857, nell'anno che precedette le apparizioni, il padre François Soubirous fu accusato ingiustamente di furto. Quando avvenne la prima apparizione, l’11 febbraio 1858, presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, aveva 14 anni. A lei, povera e analfabeta, appare più volte la «Signora» in quello che sarebbe diventato un centro di culto mariano fra i più importanti della storia. Subì numerosi interrogatori ufficiali perché sospettata di impostura e tenne testa a tutti con tenacia. Si rifugia a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers, dove muore a 35 anni. Santa Bernadette è patrona dei pastori; il nome deriva dal tedesco e significa “ardita come orso”. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua. Beatificata nel 1925, papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.

Fin dall’inizio delle apparizioni ella si trova implicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere e comprende soltanto il patois, si fa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadette che, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura. Vogliono farla crollare, affinché cessi quell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni. Ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza. Non si confonde mai e non si contraddice.

È semplice e mite, ma risoluta nella sua posizione e non è disposta a patteggiare con nessuno, così come non rinuncia al suo Rosario da quattro soldi: rifiuta a Monsignor Thibault, Vescovo di Montpellier, di scambiarlo con uno in oro e benedetto dal Papa. Di fronte agli scettici irriducibili si limita a dire: «Non sono stata incaricata di farvi credere. Sono stata incaricata di riferire». Fin dai tempi delle apparizioni esprime la volontà di farsi suora, senza che questo riguardi i tre segreti che la Vergine le aveva confidato e che lei non ha mai rivelato. Dove avrebbe potuto, meglio che nella vita religiosa, mettere in pratica quelle consegne di «preghiera» e di «penitenza per la conversione dei peccatori» che aveva ricevuto? Diventa suora della Carità e dell’Istruzione cristiana di Nevers. Fin dai tempi del noviziato Bernadette è stata una presenza costante in infermeria, malata al punto da essere ammessa a fare la professione in Articulo mortis, il 25 ottobre 1866. Nonostante le sue sofferenze, il rumore assordante, intorno a lei, non cessa, anzi. Con frequenza incessante è chiamata in parlatorio per incontri e domande. A suo avviso i circa cinquanta vescovi che sono andati a trovarla avrebbero fatto meglio a «restare nelle loro diocesi». Impara a leggere e a scrivere. Ha una buona mano per cucire e ricamare e poi è bravissima ad animare i giochi dei bambini. Vivace, disapprova ogni ipocrisia, ogni menzogna, ogni ingiustizia. Ha il carattere fiero, serio, onesto della sua gente, per cui ogni promessa è sacra. Si è fatta religiosa per nascondersi in Dio e invece, per obbedienza, deve essere in prima linea perché è sulla bocca di tutti. Questo problema viene da lei risolto nell’ottobre del 1873 ed è una specie di patto che si rifà alle parole dell’Immacolata: «Mi recherò con gioia in parlatorio. Dirò a Dio: sì, ci vado, a condizione che un’anima esca dal purgatorio o che convertiate un peccatore». La Madonna a Lourdes lasciò il dono dell’acqua miracolosa. Non parlò, però, dei malati fisici, bensì dei malati nell’anima e per essi Bernadette diede la sua giovane vita. Il peccato è il principale nemico dell’uomo, quello che corrompe e allontana da Dio sia spiritualmente che fisicamente. La salma incorrotta della bellissima santa Bernadette Soubirous è ancora lì, nella cappella del convento di Saint-Gildard, a testimoniare che la guarigione dell’anima è più importante della guarigione del corpo.

Biagio Pace
©Corriere di San Nicola