C’è bisogno di giovani nel meraviglioso mondo del WWF

I pionieri del volontariato per la natura stanno invecchiando. Le nuove generazioni, che stanno ereditando un ambiente a cui i loro padri non hanno saputo dedicare la giusta attenzione, hanno il diritto, ma anche il dovere, di prendersene finalmente cura.
-di Renato Perillo-



Nel 1983, quattro amici decisero di imbarcarsi in un’avventura che, dopo 40 anni, dura ancora: il WWF a Caserta.
Abbiamo percorso molta strada, siamo cresciuti, tanto abbiamo fatto, o cercato di fare, a tutela del nostro territorio, abbiamo gioito dei successi e ci siamo interrogati sulle sconfitte, abbiamo provato a comunicare a cittadini di tutte le età che la Natura va tutelata non solo perché è bella ma soprattutto perché è necessaria alla vita stessa dell’Uomo. Ed ancora lo stiamo facendo!

Nonostante i segnali inequivocabili che la Terra ci invia ogni giorno, in tanti ancora negano il principio che l’Uomo è Natura e che non possiamo fare a meno di Essa e quanto la perdita di biodiversità metta a rischio la stabilità sociale, il benessere economico e perfino la sopravvivenza dell’Uomo.
Dopo anni di battaglie e anche se la comunità scientifica è ormai largamente concorde sull'origine antropica del riscaldamento globale, sta risorgendo un negazionismo climatico strisciante e pericoloso, appoggiato anche da esponenti di molti governi nazionali e da frange di intellettuali. Parte della politica sembra aver trovato nel mondo ambientalista un comune nemico, lo ridicolizza definendolo “snob elitario“ e “nemico del popolo“. Ogni tentativo di ridurre l’indubbio impatto dell’Uomo sulla Terra e quindi sull’Uomo stesso, viene presentato come una cospirazione per limitare la libertà, alimentando politiche che impoveriscono la Terra, specie i paesi già poveri, creando di conseguenza milioni di migranti climatici. E così l’odio verso di Essi, diventa il carburante politico per aumentare le disparità. Ed il corto circuito è servito!

La tesi è semplice: l’ambientalismo è un lusso da borghesia urbana, una cosa da fighetti. Un’idea che ha molta presa sulle persone, specie dopo la crisi pandemica, ma che semplifica pericolosamente tutto. Alla gente viene spiegato: “Quei cattivi ambientalisti vogliono – con l’ecologia – impedirvi di avere le cose che vi meritate. Seguite noi, che invece ve le garantiamo”.

Purtroppo Il Mondo è un sistema complesso ed i suoi problemi non hanno soluzioni semplici!


La strada del cambiamento è quindi ancora lunga, difficile e irta di ostacoli e pertanto non possiamo fermarci, anche se qualcuno di noi magari comincia a sentire il peso dell’età.

Abbiamo bisogno quindi di svecchiare il mondo del volontariato. Inesorabilmente i fogli del calendario scorrono e con essi l’età dei volontari, mentre lo stato di salute della Terra peggiora. Non abbiamo molto tempo! Dobbiamo agire. Per noi, ma soprattutto per i nostri figli e nipoti, a cui stiamo lasciando un Mondo non certo in buone condizioni di salute. A loro quindi ci rivolgiamo per coinvolgerli nel meraviglioso mondo del WWF, un ecosistema multiforme abitato da persone diverse fra loro, ma accomunate dall’amore per la Natura e dalla voglia di FARE qualcosa per Madre Terra, l’unica che abbiamo!
I giovani, che erediteranno un Mondo a cui i loro padri non hanno saputo dedicare la giusta attenzione, hanno il diritto, ma anche il dovere, di prendersene finalmente cura!
In loro la sensibilità e la conoscenza non mancano. Oggi la coscienza ambientalista è forte tra gli under-30, molto di più che tra i giovani di quaranta anni fa, quando quei quattro amici cominciarono. Ma ci sono ancora remore tra tanti ragazzi, e tra i loro genitori, verso questo universo strano che sono le Associazioni di Volontariato.

Si pensa che fare il volontario “rubi“ tempo alla vita, alle nostra abitudini. In realtà il tempo del volontario sembra dilatarsi, alla fine della giornata si riesce a FARE molto di più che in una 24 ore “normale“, da “laico”, e ci si addormenta con una piacevole sensazione.
Fare il volontario arricchisce, si entra in contatto con la vita degli altri, con i loro problemi, si condividono progetti e obiettivi, si COSTRUISCE per e con gli altri ma alla fine, chi ne trae maggiore “ profitto “ è il volontario stesso. Fare il volontari è divertente, si gioca, si sta insieme, si impara dagli altri e si insegna agli altri. Come dice un mio Maestro, basta “liberare “ un po' di tempo!

Da più parti si considera il “volontariato“ come un hobby per ricchi annoiati, si ritiene che i giovani debbano pensare al loro futuro, che non possano “perdere tempo“ in un’associazione come il WWF.
Eppure, riflettiamo un momento, in una giornata tipo, ognuno di noi getta letteralmente ore e ora in attività inutili, talora dannose, ore vuote che potrebbero essere riempite con un impegno nel volontariato. Ed infine l’ultima remora: il tempo è denaro! Ed i ragazzi debbono capitalizzare al massimo il loro tempo, per studiare, trovare un lavoro, costruire il proprio successo. Ebbene vi svelo un segreto: le attività di volontariato possono fornire competenze facilmente spendibili nel mondo del lavoro, tanto che nei curricula europei l’impegno nel volontariato viene positivamente considerato dai datori di lavoro (sezione: Social Skills, Organizational Skills). Possono nascere opportunità, talora anche professionali, anche perché si viene a contatto con un universo spesso di elevato profilo culturale.

Mi auguro di avervi dato, grazie alla ospitalità del Corriere di San Nicola, motivi di riflessione che ovviamente sono validi per tutti, giovani e meno giovani. Vi aspettiamo!

Renato Perillo,
Vicepresidente WWF Caserta,
per il ©Corriere di San Nicola 

Per chi volesse approfondire le attività del WWF Caserta, si può visitare il sito www.wwfcaserta.org alla sezione "Noi facciamo", dove si trova anche come contattare i responsabili. 


©Corriere di San Nicola 
diretto da Nicola Ciaramella