Il "bosco" delle Casermette...


Da "La Posta del Lettori" del Corriere di San Nicola


«Alla cortese attenzione del sindaco di San Nicola La Strada.
Caro Sindaco, oggi vorrei cercare di descriverle il panorama che vedo da casa mia,
Ma prima è giusto fare una premessa. Io non sono nata a San Nicola, ma mi sono trasferita in questo comune dopo in matrimonio per vivere in questa casa che già era di proprietà della famiglia di mio marito. Detto ciò, godo dello stesso panorama da ben 28 anni.
Del lato Nord ho un bellissimo affaccio su Palazzo Reale di Caserta e su tutte le colline di Casertavecchia.
Dal lato sud invece, ho un bellissimo sole e ho il piacere di vivere la” tranquillità” di tutta l’area delle casermette di via De Gasperi.
Non so se lei ha mia avuto accesso a questa zona, ma nel corso degli anni ha subito vari cambiamenti. Quando sono arrivata io, ogni mattina stendevo i panni su una bellissima distesa di amianto in continua decadenza lasciato lì a decomporsi sotto al sole. Con immensa sorpresa una mattina di qualche anno fa, siamo stati svegliati dal rumore delle ruspe che hanno messo mano a modificare tutta l’area. La prima cosa che è stata fatta è stata quella di creare un lungo muro di cemento armato con cancello centrale, che ha diviso in 2 parti tutta l’aera delle casermette. Fatto ciò, un lato è stato bonificato perbene portando via tutto l’amianto in piena sicurezza e le strutture in muratura sono state abbattute con una attenta separazione dei materiali di risulta. In questa attenta opera di bonifica fu creata una predisposizione per un nuovo accesso all’area da Via Mameli. Tutto il resto dell’area fu lasciato intatto senza neanche rimuovere l’amianto.
Qualche anno dopo, mentre il Mulino Palomba continuava ad essere sommerso dalla vegetazione spontanea, nelle casermette fu completata la bonifica dell’amianto ma le strutture abitative sono ancora lì e logicamente tutta l’area versa in condizioni pietose e quel che resta del mulino viene tento su dalla forza dei rampicanti che fanno da gabbia di supporto ed evitano i crolli.
Quale è la situazione oggi? Ho il piacere di “vivere” a contatto con la natura incolta dove tutto cresce in modo spontaneo invadendo anche le proprietà private di chi vive al confine con quest’area e spesso ci ritroviamo invasi da animali poco piacevoli e cascate di erbacce incontrollabili. I proprietari della casa devono provvedere in modo autonomo alla rimozione tutto quello che ci arriva in cortile, avendo poi la necessità di smaltire tutto il materiale di queste “potature”. Purtroppo, spesso capita che qualcuno, per risolvere il problema dello smaltimento, da fuoco alle potature creando disagio anche a chi non vive in zona e dissapori con il vicinato.
Caro Sindaco, io non mi lamento certo della vegetazione che mi circonda, ma mi lamento delle condizioni in cui versa questa vegetazione, totalmente abbandonata mentre con le adeguate sistemazioni e una costante manutenzione, potrebbe diventare un polmone verde per questo comune così fortemente avvelenato.
San Nicola non ha bisogno di altro cemento, ma certamente ha bisogno di respirare, ha bisogno di alberi che assorbono veleno e ci regalano ossigeno.
In questa vastissima zona potrebbe sicuramente sorgere un bellissimo BOSCO URBANO, oasi naturale e rifugio per diversi volatili. Lei che è il Sindaco, sicuramente saprà dirmi a chi indirizzare questa lettera di sollecito per capire se un giorno riuscirò a lasciare alle mie figlie una casa sul futuro in una città che ama e che si fa amare, o se invece sarò costretta a regalare loro un biglietto di solo andata versi lidi diversi.
La ringrazio per la sua attenzione e, qualora volesse farmi l’onore di salire a casa mia, le offro un caffè e potrà vedere con i suoi occhi questa realtà che si nasconde nel cuore del territorio comunale da lei gestito.
Cordiali saluti». 

Lettera firmata

-La questione sollevata dalla lettrice merita certamente attenzione. Speriamo in un intervento risolutore di chi ha competenza al riguardo.  
ll direttore