"FERMATE IL MOSTRO!" LETTERA APERTA DI UNA CANTAUTRICE PER LA PACE

 

 

"Ci pensi presidente, faccia un passo indietro e torni sui suoi passi, sulla retta via. Nel nome della Pace, che significa difesa della Vita, della Verità e della Legalità, fate l'impossibile per scongiurare un disastro, una catastrofe umana ed ambientale nella nostra e vostra terra di lavoro"



«Fermate il mostro!»è una canzone di protesta contro la megadiscarica LoUttaro di San Nicola la Strada e dintorni scritta, in stile funky-rap, dalla nota “cantautrice per la pace” Agnese Ginocchio (nella foto), sempre presente, in prima linea, in tutte le manifestazioni finalizzate alla difesa dell'ambiente.  
Eccone, per gentile concessione dell’autrice, il testo:

Rifiuti, rifiuti, rifiuti...

Fermate il mostro!  Fermate il mostro!  Fermate il mostro!
Questa civiltà è sommersa dai rifiuti!

Non c'è più tempo per aspettare / incombe una catastrofe ambientale
che inquina la catena alimentare / e la salute delle vite umane...
Allarme il “mostro” sta per arrivare / grave è il pericolo, il danno ambientale
che chiama in causa i nostri governanti / prima che sia tutto troppo tardi...tardi. No!
Fermate il mostro! 

 

 

Emergenza globale che chiama tutti  in causaalla responsabilità!
Fermate il mostro!  Fermate il mostro!  Fermate il mostro!
Questa civiltà è sommersa dai rifiuti!

 

 

Chi è dentro è dentro e chi fuori è fuori / non c'è più tempo per aspettare
bisogna solo riparare / i danni all' uomo e i danni  ambientali...
E' ora di fare chiarezza/ di dire con maggiore forza
ch'è urgente,sì, cambiare rotta / ch'è urgente, si, bisogna si, cambiare rotta..! Sì !
Fermate il mostro!

Emergenza globale che chiama tutti  in causa alla responsabilità!

Fermate il mostro!  Fermate il mostro!  Fermate il mostro!
Questa civiltà è sommersa dai rifiuti!

 

 

 

Per ascoltare il file musicale clicca sul link qui sotto:

http://www.agneseginocchio.it/mp3/Fermate%20il%20Mostro.mp3



All'indomani della affollatissima e partecipatissima manifestazione dell'11 febbraio, Ginocchio ha scritto una accorata lettera aperta al presidente della Provincia, Alessandro De Franciscis, di cui riportiamo i punti salienti, carichi di quei sentimenti e di quelle emozioni che debbono far riflettere non solo i politici ma la intera nostra comunità:

«Domenica 11 febbraio abbiamo marciato per la difesa dell'ambiente e per la difesa della vita umana, perché impegnarsi per la Pace significa avere a cuore la salute di ogni singolo cittadino di questa nostra comunità casertana. Abbiamo marciato quindi per un diritto fondamentale, quello di difendere un polmone verde, “cuore” della nostra provincia. Caro Presidente De Franciscis, mi rivolgo a lei, si faccia sentire. E' vero che non ha potuto fare a meno di firmare l'accordo già deciso dal commissario emergenza rifiuti Bertolaso, ma è anche vero che un vero leader di un popolo è tale solo se sa anteporre ad ogni interesse politico quello delle sorti del suo popolo, facendo l'impossibile per difendere i diritti della sua gente e scongiurare così un’imminente catastrofe umana e ambientale. Un vero leader, e mi rivolgo anche ai suoi assessori e al sindaco di Caserta, di fronte a insensate decisioni come quella di scegliere la località Lo Uttaro, vicina ai centri abitati, come megadiscarica rifiuti, piuttosto che piegarsi a compromessi, dovrebbe scendere in campo e minacciare le dimissioni dal proprio incarico, perché è assurdo firmare un patto del genere ben sapendo che quella firma è una vera e propria condanna a morte a scapito della cittadinanza. La chiesa, enormemente preoccupata per la sorte della sua gente, schierata in prima linea, ha condannato apertamente tale decisione. Don Oreste Farina è stato chiaro. La sua omelia pronunciata durante la messa officiata con don Pasquale Lunato sul sito della discarica, nella giornata mondiale della salute, è stata coinvolgente, autorevole; parole penetranti cariche della sofferenza della vita di un intero popolo. Un’arma a doppio taglio che ha condannato apertamente gli autori di questo scellerato  “patto del diavolo”. Non siano gli interessi politici a prevalere, ma il buon senso cristiano ed il servizio, perchè appunto vera politica significa avere a cuore le sorti di un’intera popolazione. Vera politica  significa dare la vita per la propria nazione. Non si possono servire due padroni, come non si può tenere il piede in due scarpe. Bisogna scegliere da che parte stare. Un vero leader è dunque tale se sa mettere da parte i propri interessi per il bene dell' intera comunità. Ci pensi presidente, faccia un passo indietro e torni sui suoi passi, sulla retta via. Nel nome della Pace, che significa difesa della Vita, della Verità e della Legalità, fate l'impossibile per scongiurare un disastro, una catastrofe umana ed ambientale nella nostra e vostra terra di lavoro».

(nella foto, un momento della manifestazione dell'11 febbraio: Agnese Ginocchio è con Don Oreste, l'ex sindaco Tiscione e il presidente del Comitato, Antonio Roano)