La Fontana del Carolino

ANGOLI SANNICOLESI: San Nicola la Strada e i suoi monumenti. Bellezze storiche ed architettoniche, visibili e nascoste, di San Nicola la Strada.

 

La Fontana del Carolino, che si trova all’incrocio tra Vicolo Mirri e Via Santa Croce, fu realizzata nel 1851 dall’architetto Domenico Rossi, su commissione del sovrano borbonico, che ne fece dono alla cittadinanza.
Essa rappresentò uno dei tantissimi terminali dell’Acquedotto Carolino, il grandioso progetto di ingegneria idraulica elaborato tra il 1753 ed il 1770 da Luigi Vanvitelli per il re di Napoli, Carlo di Borbone (in onore del quale fu così denominato), che permetteva il convogliamento di risorse idriche dalle sorgenti del Taburno per rifornire i siti reali casertani (il parco della Reggia con tutte le annesse strutture) e le popolazioni abitanti nelle zone limitrofe. Ma oltre ad essere fonte primaria di acqua potabile per i cittadini, la fontana del Carolino, come si evince da alcune testimonianze rinvenute in documenti storici, funse per svariati anni anche come abbeveratoio per buoi e cavalli dei quali si servivano i contadini per trasportare le merci agricole dalle campagne.
La Fontana di epoca borbonica si trova in uno slargo delimitato da due setti murari alti circa tre metri che formano un angolo retto nella cui vertice si inserisce il blocco dell'abbeveratoio. Nonostante sia di fattura mediocre dovuta per la povertà del materiale utilizzato, l'autore si è basato sugli schemi neoclassici ed infatti essa è composta di tre parti distinte proprio come una colonna di stile classico: c'é una base, un fusto ed una sommità e proprio come una colonna ne rispetta anche le giuste proporzioni con sobria eleganza nonostante il fusto un po' tozzo in larghezza.
La fontana poggia su un basamento composto da tre grandi pietre calcaree semicircolari alto circa 15 cm e la vasca, che segue la forma semicircolare bel basamento, è ricavata da tre blocchi di pietra calcarea sapientemente scolpita in modo tale da avere una successione toro-trochilo-toro proprio come la base (ma molto ingigantita nelle dimensioni) di una colonna neoclassica che richiama quelle delle colonne poste sia sulla facciata di Palazzo Reale che quelle poste nelle gallerie laterali della Cappella Reale.
Il fusto cilindrico, invece, è costruito interamente in mattoni ed ha un diametro più piccolo rispetto a quello della vasca, emergendo a tutto tondo.
Infine, sulla sommità del cilindro è posta una coppa lavorata in pietra calcarea che armoniosamente prende il posto del capitello.

C'è da aggiungere una nota molto negativa (sarebbe meglio metterci una pietra sopra…) a questa bella opera (seppur povera nel materiale costruttivo ma molto significativa e di interesse storico), che con un certo sarcasmo fa chiaramente capire il modo in cui sia stata amata e considerata dai sindaci e dagli amministratori locali che man mano si sono succeduti negli anni. Qualcuno ben pensò, alla fine degli anni ’80, di riempire l'alveo della vasca con una bella colata di cemento. Altri, nel 1996, ripresero in considerazione l’opera con un restauro (o meglio, una lavata di faccia...) apponendo una targa di ricordo tanto per lasciare l'impronta dell'attenzione dell’amministrazione, per poi lasciarla nuovamente all'abbandono. Altri ancora, nel 2015, pensarono ad una nuova pittatina. Lo spazio che ospita la fontana, è vero, è angusto, un po’ nascosto e questo certamente influisce negativamente sulla fruizione visiva, ma, nell'insieme, come abbiamo già detto, l'opera seppur povera nel materiale offre comunque al visitatore una storica testimonianza e andrebbe quindi pienamente rispettata.  

©Corriere di San Nicola 
diretto da Nicola Ciaramella  

-foto di Luigi Cirillo

La Fontana del Carolino, ubicata all’ingresso del Vicolo Mirri (proprio per questo denominato, in dialetto locale, come ricorda lo storico Francesco Nigro nei suoi preziosi libri, “inte ‘a funtana”), come si vedeva prima del restauro del 2015 (foto di Luigi Cirillo).

 







La Fontana del Carolino dopo il restauro del 1996 fatto eseguire dallo storico Francesco Nigro, allora sindaco di San Nicola la Strada (foto tratta da una delle quattro “cartoline della città” fatte realizzare, a sue spese, da Nicola Ciaramella nel 2005 per raccogliere fondi a favore della edificanda nuova chiesa della Rotonda).








Particolare di Via Santa Croce con la Fontana del Carolino vista dall'alto (foto del 2004 tratta dalla Videogallery del sito del Corriere di San Nicola)












La Fontana del Carolino a dicembre 1987 (foto di Renato Ciaramella) 

































La targa in marmo dedicata a Giuseppe Mirri, all'ingresso del vicolo, prima del restauro.
Mirri, maggiore garibaldino, viene ricordato perché proprio a San Nicola la Strada, il 17 novembre 1860, stilò il rapporto sul combattimento di Castel Morrone avvenuto tra camicie rosse e borbonici in data 1° ottobre 1860.
Questo il testo dell'iscrizione: “A RICORDO DI GIUSEPPE MIRRI MAGGIORE DEI GARIBALDINI CHE A SAN NICOLA LA STRADA IL 17 NOVEMBRE 1860 SCRISSE IL RAPPORTO SUL COMBATTIMENTO DI CASTELMORRONE DEL 1° OTTOBRE 1860”.




La targa che ricorda il restauro della Fontana del Carolino eseguito nel 1996 dall'amministrazione guidata da Francesco Nigro.
Così c’è scritto: “FONTANA DEL CAROLINO CONCESSIONE BORBONICA SECONDA META’ XIX SECOLO RESTAURATA NEL 1996”.

 



 

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