“VOGLIONO DISTRUGGERCI!”

Amaro commento di Messina sui risultati dello studio su “patologie e rifiuti” commissionato dalla protezione civile...

«Appare stupefacente, contraddittorio e inaccettabile quanto affermato dal dott. Bertolaso e dal Presidente della Regione on. Bassolino i quali, pur in presenza di dati scientifici che indicano che la conurbazione casertana è stata ed è interessata da decenni di gestione illegale e incontrollata dei rifiuti che hanno prodotto devastante inquinamento ambientale con effetti di natura igienico-sanitari quantificabili solo con una seria ricerca epidemiologica e comunque con sicure conseguenze negative sull’ecosistema e sugli esseri viventi, si ostinino a realizzare una discarica abusiva in una cava abusiva non bonificata dove sono stati conferiti illecitamente diverse centinaia di migliaia di mc di rifiuti la cui provenienza e natura rimangono in larga parte sconosciuti. Tutto questo in una zona, Lo Uttaro a Caserta, già interessata da smaltimenti di rifiuti per oltre 6 milioni di tonnellate in considerevole misura non leciti né autorizzati. L’on. Bassolino, pur avendo approvato già da due anni, quale commissario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque, il Piano Regionale di bonifica delle aree inquinate e dichiarato, per il gravissimo stato di degrado e inquinamento, l’area Lo Uttaro (in particolare la cava abusiva Mastropietro o Ecologica Meridionale, quella cioè interessata dalla nuova discarica abusiva) Sito di Interesse Nazionale, -dove l’unica attività consentita, mediante opportuna valutazione di impatto ambientale e caratterizzazione accurata, è la messa in sicurezza e la bonifica- non ha fatto assolutamente nulla. Le dichiarazioni su precisi interventi, milioni di euro per la bonifica, appaiono come aria fritta. In merito lo stesso Commissario alle bonifiche già nel 2001 ha firmato un’ordinanza per procedere immediatamente alla messa in sicurezza e bonifica della discarica (gemella della Ecologica Meridionale, con gli stessi attori anche pubblici) di proprietà SOGERI a Castel Volturno, avendo riscontrato un gravissimo e devastante inquinamento ambientale (in particolare milioni di mc di percolato sversati nella falda sottostante, terra di pascolo delle bufale e filiera di produzione della mozzarella) senza tuttavia che ciò abbia determinato un minimo di intervento, nonostante che anche tale sito, come Lo Uttaro, è stato dichiarato Sito di Interesse Nazionale.

A questo punto, purtroppo, non ci resta che sperare in un ravvedimento e soprattutto nella Magistratura alla quale ci siamo rivolti.

Questa gente ha deciso di distruggere la nostra vita, noi ci adopereremo per distruggere la loro immagine».