“MAI PIÙ LO UTTARO!”

Il WWF di Caserta fa il punto su “una triste storia” (“Scusateci, ma lo avevamo detto”...) e propone l’avvio immediato della differenziata.

«Alle 4,30 del mattino del 24 aprile scorso, in un paesaggio surreale (fitta nebbia, 1200 tonnellate di rifiuti, camion, tanti agenti delle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa per controllare alcune decine di dimostranti, stanchi quanto spaventati) si è consumato l’epilogo di una triste storia che dura da oltre 14 anni.
Alcune considerazioni per comprendere da dove siamo partiti, dove ci troviamo e cosa bisogna fare per non ripetere Lo Uttaro.
Scusateci, ma l’avevamo detto. Per quanto antipatico possa sembrare dirlo, il Wwf aveva previsto con largo anticipo quanto poi è avvenuto. Lo dimostra che a cavallo degli anni ‘80-‘90 partirono alcune campagne Wwf molto significative  -es. Operazione Comune Pulito, RiciclArte e il Riciclone - -per sensibilizzare scuole, cittadini e istituzioni sull’importanza di adottare la cultura delle “4R”: Riduci, Riutilizza, Ricicla e Ripara. A seguito di queste due iniziative  Caserta nel settembre del 1988 fu uno dei primi comuni d’Italia a partire con la raccolta differenziata.
Questa esperienza è stata da noi ripresentata ed accolta dalla precedente amministrazione comunale e rilanciata, nell’ambito del Progetto Urban II, da quella attuale, ma un occulto e sistematico boicottaggio ha fatto naufragare questa iniziativa  secondo la logica  del “tanto peggio tanto meglio”.
In questi anni, per il Wwf, è stato un susseguirsi vorticoso di lotte per impedire ora la costruzione di centri di stoccaggio provvisorio (spesso definitivi) in zone ad alto pregio naturalistico ( ved. Frascale, Parco del Matese, Parco di Roccamonfina ecc.), ora per far comprendere che qualsiasi tentativo per uscire dall’emergenza rifiuti, termovalorizzatore compreso, che prescindeva dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio delle materie pregiate (alluminio, vetro....), sarebbe stato vano. A livello regionale ci siamo confrontati, con fervore, con tutti i commissari e subcommissari che in questi anni si sono succeduti ed ora, come nel gioco della palla avvelenata, chi si è trovato alla fine della catena fatta di rimbalzi di responsabilità, paga per tutti dal punto di vista politico, istituzionale e della salute pubblica.

Raccolta differenziata subito. Le discariche come Lo Uttaro non solo non rappresentano una soluzione definitiva al problema rifiuti, ma presenta anche dei costi altissimi di gestione: la TARSU che pagano i cittadini di Caserta (e soprattutto quelli di San Nicola –ndr) da quando impera la logica della discarica è altissima e in continua ascesa con il paradosso di vivere in continua emergenza e con l’incubo della spazzatura per le strade.

·                    Oltre al costo della gestione e  dello smaltimento  in discarica bisogna considerare anche lo spreco delle risorse non riciclate che ammontano a circa 151.000.000  di euro/anno (dati estrapolati da fonti CONAI).

·                    Confronto dei costi di smaltimento dei RSU per popolazione, unità abitative e nuclei familiari(4 persone) omogenei: Comune di Pontassieve-FI (circa 20.000 ab) 37% di raccolta differenziata 350 €/anno - San Nicola la Strada (stessa popolazione) 560 €/anno (dati estrapolati da fonti CONAI).

·                    Una discarica costa anche quando chiusa. Si chiamano "costi post mortem" e sono dovuti agli indispensabili lavori di manutenzione che durano per anni dopo la sua chiusura.

La raccolta differenziata non è utopia e né un’esercitazione accademica, tuttavia è l’unico modo per uscire dall’emergenza. Eppure si continua a parlarne poco: lo dimostrano esperienze europee, del Nord Italia ed anche campane; in piena emergenza, quando le strade di Caserta venivano invase da enormi cumuli di spazzatura, in alcuni centri (Vairano, Mercato S.Severino), ove la raccolte differenziata è già a buon regime, il disagio ò stato minimo. Molti cittadini sono sensibili, consapevoli e pronti: nonostante il forte disagio creato dall’attuale emergenza, continuano a differenziare con ostinato senso di responsabilità e civiltà, plastica, vetro ecc.
Un altro esempio che la raccolta differenziata (RD) si può fare anche Caserta è San Nicola la Strada: nel 2006, nei 4 mesi di tregua dall’emergenza rifiuti, un’attenta campagna di informazione e sensibilizzazione, alla quale ha partecipato anche il Wwf, sull’importanza e modalità della raccolta differenziata ha permesso di passare dallo 0 al 20% di RD. Dal gennaio 2007, per i motivi che tutti conosciamo, tutto da rifare.
In quest’ottica un piano rifiuti, efficiente ed efficace, non può prescindere dai seguenti punti:

-L’avvio di una reale raccolta differenziata.

-L’attuazione di una rigorosa politica di prevenzione dei rifiuti con provvedimenti incisivi per scoraggiare gli imballaggi e i vuoti a perdere.

-L’immediata attuazione della tariffa e di altri strumenti adeguati per incentivare la raccolta differenziata: più si ricicla, meno si spende.

-L’applicazione di un sistema che preveda finanziamenti indirizzati alla creazione d’impianti di recupero delle materie pregiate, che abbiano gli stessi criteri di finanziamento e di conferimento previsti per gli impianti d’incenerimento, così da favorire un vero sistema industriale di smaltimento alternativo.

-La bonifica delle microdiscariche ,disseminate in tutto il territorio provinciale, di rifiuti speciali più volte denunciate dal Wwf Caserta  -vd. Progetto Detox-  che a loro volta rappresentano un rischio elevato per la salute pubblica per la presenza di sostanze ad elevata tossicità.

-Monitoraggio dei pozzi spia de Lo Uttaro, secondo le normative vigenti, e pubblicazione dei risultati, in tempo reale sul sito internet della Provincia e del Comune di Caserta.

Non solo le istituzioni ma anche i cittadini devono fare la loro parte innanzitutto senza approfittare dell’emergenza per svuotare cantinole e garage, rispettando gli orari e i giorni di deposito dei rifiuti negli appositi cassonetti e cominciare già da ora ad esercitarsi nel differenziare i rifiuti in modo da essere immediatamente operativi appena le amministrazioni saranno pronte per poter quindi evitare un altro Lo Uttaro.»

(comunicato stampa della sezione locale del WWF -Caserta)