NONSOLO UTTARO...

Sequestrata area comunale tra Via Patturelli e Via Grotta adibita abusivamente a smaltimento di rifiuti edili prodotti da ditta facente capo a clan camorristico. Le “perplessità” degli ambientalisti. Lucia Esposito chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario.


La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha disposto il sequestro di un’area del territorio di San Nicola la Strada compresa tra Via Patturelli e Via Grotta, nella quale un elemento di spicco dell’organizzazione camorristica coordinava le operazioni di smaltimento illecito di prodotti dell'attività edile della sua azienda. Il provvedimento è giunto a coronamento di importanti indagini avviate dai Carabinieri del comando tutela ambientale e dal comando provinciale di Caserta.
Sull’area in questione l’amministrazione comunale di San Nicola ha intenzione di costruire un parco pubblico da affidare alla cura di cittadini volontari, così come è stato fatto per altre zone del paese destinate a verde pubblico.

Naturali le “perplessità” suscitate dalla vicenda negli ambienti locali.

Lorenzo Tessitore, del Comitato contro Lo Uttaro, ha così commentato: “La scoperta dell’ennesima discarica abusiva nel territorio del Comune di San Nicola la Strada è l’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che una parte rilevante dello smaltimento dei rifiuti in questa regione avviene in situazioni di assoluta illegalità. Ed è anche la prova della più totale incapacità delle Istituzioni di prevenire l’utilizzo illecito del nostro territorio da parte della criminalità organizzata attraverso un controllo efficace del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Al Presidente della Provincia De Franciscis, che accusa i comitati di cittadini di non aver protestato contro lo sversamento illegale di rifiuti da parte della camorra, vogliamo ricordare che è prima di tutto compito delle Istituzioni vigilare sul rispetto delle leggi ed adoperarsi per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. E’ inammissibile che lo Stato deleghi ai cittadini questo insostituibile ruolo di garanzia al quale ormai in Campania ha del tutto rinunciato. E, d’altronde, proprio a causa della totale latitanza delle Istituzioni su questi aspetti, è da diversi anni che le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini denunciano, inascoltati, lo stato di grave inquinamento in cui versa il territorio della Campania. Per questo motivo chiediamo a gran voce, dopo 14 anni di disastrosa gestione commissariale e di pervasiva presenza delle ecomafie nel settore dei rifiuti, l’adozione urgente di politiche ambientali sostenibili in materia di rifiuti. In un territorio già devastato da migliaia di discariche più o meno abusive di rifiuti provenienti da tutta Italia non è accettabile che la soluzione al problema dell’emergenza sia rappresentato semplicemente dall’apertura di altre decine di discariche, per lo più illegittime, dove collocare i rifiuti senza alcuna forma di controllo. Le Istituzioni non possono comportarsi come chi illecitamente avvelena il territorio e attenta alla salute dei cittadini per il proprio profitto personale. E’ necessaria una drastica inversione di rotta per sottrarre alla criminalità organizzata il business dello smaltimento dei rifiuti e avviare un percorso virtuoso che passi attraverso la riduzione dei rifiuti a monte, la raccolta differenziata, il riciclaggio. Solo riducendo i rifiuti si potrà marginalizzare il ruolo che la camorra svolge nelle varie fasi del ciclo di smaltimento e sperare che il nostro territorio non venga più violentato da altri sversamenti incontrollati di rifiuti”.

“Legalità prima di tutto”: sulla stessa linea è il responsabile di Legambiente Giuseppe Messina, che ha così affermato:” La scoperta di una sversatoio di rifiuti speciali e inerti in un'area di proprietà comunale a S.Nicola la Strada gestita da gruppi camorristici, evidenzia come la questione della legalità in Terra di Lavoro interessa la quasi totalità di una classe politica che da tempo ha rinunciato ad affrontare tale tema e a convivere, quando non collude, con la camorra. La vicenda pone sullo stesso piano personaggi come il presidente della Provincia, il sindaco di Caserta e il sindaco di S.Nicola, i quali, in nome di un supposto senso della responsabilità della cosa pubblica, rinunciano alla trasparenza e alla legalità chiudendo gli occhi sul controllo del proprio territorio in nome di una omertosa e fetida pace sociale”.

Non si è fatta attendere, infine, la reazione dei partiti di minoranza di San Nicola, che hanno chiesto la convocazione urgente e straordinaria del consiglio comunale.

“La scoperta sul territorio cittadino di una discarica abusiva di rifiuti edili nella disponibilità di clan malavitosi   -ha detto Lucia Esposito-  è un fatto di inaudita gravità. Il sindaco dovrà venire subito in aula a spiegarci i motivi per cui i vigili urbani di San Nicola non si sono accorti di nulla, così come l’assessore al corso pubblico. Data la gravità dell’episodio, e considerato che sulla città non deve ricadere nessuna ombra di dubbio circa eventuali collusioni con la malavita, stiamo raccogliendo le cinque firme necessarie per chiedere la convocazione ad horas del civico consesso in seduta straordinaria”.