IL TAVOLO DELLA “TRASPARENZA”



Messina e Amendolara chiedono a De Franciscis l’apertura di una fase di confronto per contribuire a superare l’attuale “frattura sociale” in tema di ambiente...

Giuseppe Messina (nella foto durante la manifestazione di domenica 13 maggio) in rappresentanza del “Comitato Emergenza Rifiuti” e Vito Amendolara dell’ “Osservatorio per le politiche territoriali e l’ambiente” hanno chiesto al presidente dell’amministrazione provinciale Sandro De Franciscis, nella sua “nuova” veste anche di subcommissario per l’emergenza rifiuti per la provincia di Caserta, di aprire un tavolo di confronto sulle scottanti e più che mai attuali tematiche riguardanti i siti da adibire a discariche, il ciclo dei rifiuti e gli impianti di compostaggio.

Ecco il testo integrale della lettera inviata al “premier” di Corso Trieste:

«Premesso che a seguito del provvedimento del Consiglio dei Ministri dell’11 c.m. la S.V., così come gli altri presidenti delle province campane, è stata nominata sub commissario per affrontare in sede provinciale l’emergenza rifiuti e indicare i siti da destinare a discariche;

considerato

-che con nota 28 ottobre 2006 prot. n.18883/15.5/E.R./Gab. il Prefetto di Caserta, nell’ambito del gruppo di lavoro istituito d’intesa con la S.V. ha indicato n. 5 siti potenzialmente idonei ad essere adibiti a discarica e che, sulla base di dichiarazioni non corrispondenti al vero è stata scelta la cava abusiva Mastropietro in località Lo Uttaro di Caserta in piena violazione della L.n. 290/2006 e del Piano Regionale sulle bonifiche delle aree inquinate che ha dichiarato Lo Uttaro e, più specificatamente l’area scelta, sito di Interesse Nazionale per il quale si è in attesa di un provvedimento della Magistratura in assenza di revoca da parte della S.V. e di tutte le altre autorità coinvolte (in quanto messi al corrente delle violazioni di legge e degli illeciti da parte di pubblici funzionari che hanno indotto i decisori ad erronee conclusioni e scelte);

-che il prof. De Medici, dell’Università Federico II di Napoli, già nel febbraio 2007 aveva indicato e consegnato uno studio, a titolo gratuito e come contributo della scienza all’emergenza rifiuti in Campania, le aree idonee per lo stoccaggio dei rifiuti, alternativi a Serre e a Lo Uttaro e in grado di soddisfare le esigenze dell’intera regione;

-che dopo il sopralluogo del 3-4 febbraio 2007 tali siti sono localizzati a: Vallata, Vallesaccarda, Bisaccia, Macedonia, tutti in provincia di Avellino, precisando nello studio in parola che, per metterle a norma, non ci sarebbero voluti più di 20 giorni;

-che nell’audizione del dott. Bertolaso, tenutasi presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati il 12 marzo u.s. il Commissario di Governo ha dichiarato che il suo staff ha già individuato ben 665 siti idonei ad essere adibiti a discarica, sulla base di uno studio di circa 1500 cave di oltre due ettari presenti nella Regione Campania e tutte in linea con la legislazione vigente.

Ritenuto

-Indispensabile procedere alla chiusura del sito di Lo Uttaro in quanto inidoneo a ospitare rifiuti e per tutte le motivazioni già nella precorsa corrispondenza evidenziate e ricordate;

-Affrontare con ogni consentita urgenza, l’emergenza rifiuti nella Provincia di Caserta, così come in tutta la Regione Campania, che nonostante il protocollo d’intesa sottoscritto oltre 6 mesi fa tra la S.V., il sindaco di Caserta e il Commissario di Governo anche in materia di piano per il ciclo dei rifiuti in Provincia di Caserta, nulla è stato fatto;

-Urgentissimo avviare un piano di raccolta differenziata che veda la separazione a monte, già presso le abitazioni dei cittadini, il secco dall’umido e recuperare la frazione umida, che costituisce il vero problema sanitario ed emergenziale, attraverso l’installazione almeno dei cinque impianti in magazzino presso il Commissariato di governo, così come dichiarato dallo stesso dr. Bertolaso in occasione dell’audizione di Caserta del 30 marzo u.s.

-Che in ordine all’installazione degli impianti di compostaggio occorre assicurare il mondo agricolo e i consumatori e che pertanto occorre promuovere un comitato di garanti per affrontare tutta la filiera della produzione del compost.

Per tutto quanto sopra premesso e considerato

SI CHIEDE

l’apertura di un tavolo di confronto tra gli scriventi e codesto commissariato affinché la partecipazione in trasparenza del movimento ambientalista, quello professionale agricolo e di tutti i movimenti e associazioni che costituisco e rappresentano la società civile di questa Provincia, possano dare un concreto e fattivo contributo al superamento dell’attuale frattura sociale e della gravissima crisi ambientale in atto a Caserta e in tutta Terra di Lavoro.

Caserta, 14 maggio 2007»