”COMMISSARIO, INCONTRIAMOCI...”


Lo Uttaro: il Comitato Emergenza Rifiuti chiede un colloquio con Bertolaso affinché intervenga prima che si troppo tardi...


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Caserta 11 giugno 2007
Alla c.a.
Del dr. Guido Bertolaso
Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti in Campania
Protezione Civile - Roma
Fax 0668897696

Egregio dr. Bertolaso,

la invitiamo a guardare le foto diffuse dalla stampa on line e cartacea della manifestazione di protesta del 9 giugno u.s. sulla discarica abusiva in località Lo Uttaro di Caserta che ha visto la partecipazione di centinaia di persone, famiglie e di associazioni per testimoniare uno stato di disagio e di allarme a causa di una discarica illegale mal localizzata, mal gestita i cui effetti sulla salute e, di conseguenza, sull’ordine pubblico montano di giorno in giorno. La puzza è insopportabile e con l’aumentare della temperatura la situazione certamente peggiorerà.
Nonostante le proteste e le proposte si continua in una situazione di illegalità e di allarme sanitario le cui conseguenze al momento sono difficili da valutare ma facili da immaginare. Come certo lei saprà, il Comitato dei garanti, nominato da codesto commissariato per verificare la correttezza tecnica e operativa della discarica in parola, ha rilevato e messo per iscritto a conferma che, tra l'altro, la discarica presenta gravissime carenze costruttive che, inevitabilmente - mancata saldatura della geomembrana in più punti -, avranno già determinato perdita di percolato e conseguente sversamento nel terreno sottostante (pratica consueta alla discarica Ecologica Meridionale - centinaia di migliaia di mc a cavallo anni 80/90). A ciò si aggiunge una scarsa capacità di gestione da parte dell'ACSA CE3 contraddistinta anche da abbandono del sito nel corso delle operazioni di conferimento dei rifiuti. Più volte abbiamo dovuto constatare che all’arrivo dei camion di N.U. erano presenti una decina (!) di guardie giurate ma non più di un paio di operai e, soprattutto, si è dovuta constatare l’assenza del direttore di discarica e anche di qualsiasi tecnico e/o almeno di un controllore che verificasse i certificati CER, la natura effettiva dei rifiuti; si preoccupasse del prelievo dei campioni, delle corrette e indispensabili operazioni post scarico quali pesatura a vuoto, pulizia, lavaggio e disinfestazione dei mezzi. Tutto ciò dimostra una scarsa professionalità e irresponsabilità. Come certamente lei ben sa costituisce grave pericolo disperdere percolato sul territorio a causa del mancato lavaggio e disinfestazione dei mezzi che, nelle operazioni di carico e di scarico, vengono a contatto diretto con i rifiuti, anche quelli già depositati, impregnandosi di rifiuti solidi e reflui liquidi. Quanto rappresentato è stato anche rilevato dalla Polizia di Stato e dalla Polizia scientifica.
In considerazione di tutto ciò e di quanto emerso anche nella visita all'impianto ex CDR di Santa Maria Capua Vetere appare indispensabile quanto indifferibile un’istruttoria delle risultanze acquisite e verbalizzate dal Comitato dei garanti, sospendendo l'attività di sversamento fin tanto che siano ripristinate corrette operazioni gestionali, fermo restando comunque l’irreversibile degrado e inquinamento derivante dalle attività in parola, attesa la completa inadeguatezza del sito e la compromissione “ventennale” di tutte le matrici ambientali.
Occorre fornire garanzie e assicurazioni all'opinione pubblica che il sito che lo Stato, nelle sue massime espressioni, non sia loro nemico e, che, abbia invece la capacità di superare “l’emergenza dell’emergenza”, ripristinando la legalità ed il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia igienico-sanitaria della popolazione. Occorre una bonifica immediata, unica scelta ragionevole perché, pur essendo il sito in trattazione abusivo per le ragioni ormai a lei ben note, si possa e si debba eliminare il pericolo cogente e continuo per la popolazione.
Un buon segnale potrebbe essere l’adozione di semplici e standardizzate operazioni atte a impedire la presenza delle migliaia di gabbiani che frequentano assiduamente quel sito abusivo, così mal gestito; in merito le formalizziamo l'invito a riconsiderare la gestione dell'ACSA, affidando l’esercizio anche postchiusura al Genio militare, coadiuvato dall'ENEA, ISS e Servizio Geologico Nazionale e/o altro organismo tecnicamente e istituzionalmente più affidabile.
Appare utile ricordare che dopo esattamente (11 novembre 2006) sette mesi dalla sottoscrizione di quel singolare protocollo d'intesa, la Provincia ancora (anche qua una prassi consolidata – vedi rapporti con i precedenti commissari delegati) non abbia prodotto alcun atto o azione che andassero nella direzione di un piano condiviso (o non) del ciclo integrale dei rifiuti. La cosa appare tanto più grave se si pensa alle dichiarazioni false rese dal gruppo di lavoro costituito c/o la Prefettura casertana, circa l’affermazione, agli atti, sulla capacità del sito abusivo di Mastropietro, indicata pari a 450.000 mc, quando a stento raggiunge i 250.000 mc - come peraltro pubblicamente affermato dallo stesso ing. Limatola direttore dell'ACSA e, volendo, facilmente riscontrabile in dichiarazioni a firma del geometra Pirone, lo stesso che, invece, ha dichiarato nel 2006 una recettività del sito di 450.000 come da lei richiesto - . Di conseguenza s'impone già un'alternativa a Lo Uttaro (i lavori sarebbero dovuti iniziare da tempo) ammesso che la Magistratura o lei stesso non decida di chiudere questa scandalosa e gravissima vicenda, allo stato foriera di gravissimo danno alla salute pubblica, all'ambiente e alla sua stessa credibilità personale e professionale.
Si spera, peraltro, che dopo la prima scellerata scelta, non si operi una scelta ancora peggiore, andando a utilizzare l’altro sito inquinato “Sogeri” di Castelvolturno – loc. Bortolotto.
Come Comitato Emergenza Rifiuti abbiamo elaborato un piano del ciclo dei rifiuti per la provincia di Caserta e siamo pronti a dare una mano nella misura in cui lei offra delle garanzie di collaborazione seria e responsabile, credibile per le cittadinanze.
Attualmente la provincia appare più interessata a discutere l’attivazione di una commissione, con la nostra partecipazione oppure con l'esclusiva presenza di politici eletti, anche se alcuni di questi, allo stato, sono impossibilitati a partecipare perchè ospiti delle patrie galere, unitamente al direttore generale dello stesso Ente.
La rottura sociale che si è purtroppo prodotta, nostro malgrado, è aggravata da una vuota arroganza delle istituzioni locali incapaci di porre mano ad un servizio di raccolta differenziata sul territorio e, tanto meno capaci affrontare l'emergenza o di destinare utili risorse per far fronte ad un problema che li vede certamente corresponsabili.
Un confronto pubblico con la S.V. a questo punto si rende indispensabile e non rinviabile.
Di tanto abbiamo fatto già richiesto al sig. Prefetto di Caserta in data 9 giugno c.a.
Con stima (...ma sarà vero?...-ndr).

Giuseppe Messina – Giovanna Maietta – Nicola Tiscione – Antonio Roano – Nicola Lambo – Massimo Di Giovanni – Giovanni Di Fresco – Lorenzo Tessitore – Carola Cioffi – Mena Moretta – Don Oreste Farina – Lorenzo Tessitore – Enzo Di Fresco – Mariano de Matteis
(Comitato Emergenza Rifiuti Caserta - 3476472516 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)».