Guardia medica: altro che “vittoria”!



Il sindaco e l’assessore alla sanità spacciano per “caparbio successo” una clamorosa debacle. Prossimamente sarà molto più difficile per i sannicolesi ottenere assistenza dalla guardia medica: il vecchio, tempestivo ed “autonomo” presidio di Via De Gasperi, già insufficiente per servire oltre ventimila abitanti, sacrificato per far posto ad una struttura allargata anche al superpopolato quartiere Acquaviva. Prevedibili gravi disservizi e lunghe attese per gli utenti.


L’illusione è durata lo spazio di appena un mese: il solito compromesso era nell’aria (quella insalubre che si respira da queste parti) e così è stato.
La guardia medica di San Nicola la Strada, una “valvola di sicurezza” (noi esageriamo sempre) per 22mila cittadini, fiore all’occhiello della pubblica sanità locale, esempio di grande tempestività negli interventi, in sintesi una delle poche cose buone che avevamo e che sistematicamente perdiamo, chiude i battenti per fare posto ad una struttura nettamente più pesante ed elefantiaca che accorperà, con presumibili disagi e lunghe attese per gli utenti, anche il territorio del popolatissimo quartiere Acquaviva di Caserta.

Finisce così, in modo miserevole, una vicenda iniziata a giugno e che ha visto scendere in piazza (si fa per dire), per evitare la cancellazione dello storico presidio di Via De Gasperi, tutte le forze politiche di San Nicola (Insieme, Udc, Fi ed amici e colleghi) che, in precedenza, non avevano mosso un dito per contrastare l'apertura della Uttaro.

Ancora una volta, dunque, la comunità di San Nicola la Strada è costretta a subire una forte penalizzazione in uno dei settori più a rischio e in un momento in cui ben più presente, massiccia ed immediata dovrebbe essere l’assistenza medica, vuoi per l’esplosivo incremento demografico (da qui a domani saremo in 27mila) che per i pericoli di malattie causate dai veleni incontrollati della vicina discarica. Ed invece, ecco la batosta: per non infastidire gli amici “superiori” (un po’ come è successo per Lo Uttaro) e per non ostacolare quel diabolico e già deciso “piano di continuità assistenziale sul territorio di competenza dell’Asl” che, in altre parole, significa enormi tagli alla sanità, il primo cittadino Pascariello e l’assessore al ramo Martire, spacciando per vittoria una sonora sconfitta (ma pochi se ne sono accorti), si sono chinati al protocollo (O Dio, un altro!) voluto dal dirigente sanitario Bottino ed hanno accettato di sacrificare il vecchio, prezioso ed “autonomo” presidio medico delle Pagliare, consentendone l’ampliamento ad una utenza raddoppiata che non potrà non causare enormi danni (in termini soprattutto di attese) ai poveri e ...sempre più “pazienti” cittadini di San Nicola.
E’ questo l’atto pratico della cosa. Altro che petti da gonfiarsi!

ci.nico.