“Andatevene tutti!!!”

Pascariello e i "suoi" se ne scappano con la coda tra le gambe. Consiglio comunale sotto assedio. Restano i consiglieri di opposizione, ma anche loro raccolgono solo dissensi. La cittadinanza è stanca del silenzio dei suoi rappresentanti sulla vicenda Lo Uttaro: “Dimettetevi tutti!


Dopo la contestazione che ha impedito al sindaco di concludere la “fiaccolata di testimonianza” con il solito discorso ...sulla pace, il consiglio comunale sotto assedio...
Tutto questo a San Nicola non si era mai visto.
12 settembre sera, un’altra data storica.
Un’intera assise sotto assedio per due ore. Il sindaco e la sua maggioranza abbandonano in fretta e furia l’aula consiliare e non restano a spiegare le proprie ragioni ai cittadini circa la vicenda della Uttaro. Una prima avvisaglia di quello che è poi successo ieri sera lo si era già avuto nel tardo pomeriggio di martedì nel corso della Marcia per la Pace che l’amministrazione comunale ed il Tavolo della Pace organizzano ogni anno in concomitanza con l’anniversario dell’11 settembre 2001. In quell’occasione, subito dopo le parole dei due parroci, don Oreste Farina e don Pasquale Lunato, i cittadini hanno impedito al sindaco di parlare indirizzandogli un coro di “buuuu” e fischi. Alla Marcia per la Pace, alla quale avevano preso parte anche gli esponenti dei Comitati civici anti-discarica Lo Uttaro, i cittadini hanno cantato diversi slogan, il più gettonato dei quali era stato “Non c’è vera Pace senza salute”, alludendo a tutto quanto sta accadendo a causa della mega discarica da 450mila metri cubi aperta grazie alla sottoscrizione del protocollo d’Intesa firmato l’11 novembre 2006 dal sindaco e dal presidente della Provincia di Caserta, Nicodemo Petteruti e Sandro De Franciscis. La gente di San Nicola sta prendendo coscienza un po’ alla volta dei danni che sta causando la discarica anche a causa dei miasmi fetidi che puntualmente, tutti i giorni e ormai a tutte le ore, “toccano” tutto il territorio sannicolese. Memori di ciò, centinaia di cittadini, con in testa Antonio Roano, uno dei paladini della lotta contro la discarica, hanno preso d’assalto i posti disponibili all’interno della sala consiliare con l’obiettivo di far tenere regolarmente il consiglio comunale ed al suo termine di chiedere a sindaco e consiglieri comunali cosa stanno facendo per far chiudere la discarica Lo Uttaro.
Per la cronaca, il consiglio – che aveva un solo punto all’ordine del giorno: l’elezione del difensore civico - si è riunito puntualmente alle ore 18.30. Assenti il consigliere della maggioranza Raffaele Russo Spena e Giuseppe Esposito dell’opposizione. L’assenza di Russo Spena è stata un’assenza importante politicamente, perché sembra che egli non sia d’accordo con il sindaco che vuole che sia nominato difensore civico l’avvocato Domenico Santonastaso, figlio dell’ex senatore della Democrazia Cristiana. Secondo il regolamento il difensore civico deve ottenere nelle prime tre votazioni 14 voti. Non avendo i voti necessari e non volendo assolutamente chiederli alla minoranza, il sindaco vuole che si giunga in tempi brevi alla quarta seduta di consiglio. Con quella di ieri sera le sedute sinora effettuate sono state due. Quindi bisognerà attendere ancora altre due convocazioni del consiglio. Nel corso delle dichiarazioni di voto, il capogruppo dell’Udc, Nicola D’Andrea, ha sottolineato che l’elezione del difensore civico non è una cosa impellente, in quanto l’uscente, la dottoressa Rita Zuccaro, è ancora in carica e percepisce regolarmente il compenso. Al termine della sua dichiarazione ha annunciato che l’Udc non avrebbe partecipato alla votazione. Anche il gruppo per il Partito Democratico ha annunciato che non avrebbe votato Santonastaso. Alla fine delle votazioni l’avvocato Santonastaso ha ottenuto 12 voti, 3 voti sono andati a Marino ed 1 voto a Lambo. Appena è stata dichiarata chiusa l’assise, i cittadini hanno chiesto di poter avere spiegazioni circa la vicenda Lo Uttaro. A questo punto, sindaco e consiglieri di maggioranza hanno abbandonato in tutta fratta l’aula consiliare protetti dai vigili urbani ed accompagnati dai fischi. I consiglieri di minoranza, invece, hanno preferito rimanere in aula a dialogare con i cittadini. Questi ultimi hanno attaccato a testa bassa tutti indistintamente (in particolare il consigliere Lucia Esposito, ex assessore provinciale alla Trasparenza) accusandoli, in pratica, di non aver fatto assolutamente nulla per impedire il disastro ambientale della Uttaro. Un contraddittorio non c’è stato perché i cittadini, infuriati, continuavano a lanciare accuse. La situazione è stata sotto controllo solo verso le 20,30.
La vicenda legata alla Uttaro sta assumendo sempre più i contorni di una vera e proprio ribellione della città contro i suoi stessi rappresentanti, eletti appena un anno fa. Tutti nei loro programmi avevano puntato sull’ambiente e sulla Uttaro, ma alla luce dei fatti si sono rivelate solo fandonie. La disaffezione della gente alla politica ed ai politici è palese non solo nei confronti del Parlamento, ma anche dal basso e quando si toccano nervi scoperti come quelli legati all’ambiente allora incominciano ad essere guai seri per tutti. A questo punto sarebbe forse opportuno che tutti dessero le dimissioni e si possa ritornare a votare.

Nunzio De Pinto