La famosa cantautrice-testimonial per la pace impegnata nella lotta contro Lo Uttaro bolla senza mezzi termini i politici casertani e la ridicola no-stop di sabato: «Ma quale “notte” .... questa è una “morte” bianca... C’è solo da provare vergogna! Siete voi i colpevoli del nostro infame destino!»
“Ma quale notte bianca. Io proverei solo vergogna”. È stata questa la prima reazione di Agnese Ginocchio, rappresentante provinciale del movimento della Pace, sulla prossima notte bianca che si svolgerà a Caserta proprio nel giorno in cui anche i comitati emergenza rifiuti si mobiliteranno per l'ennesima manifestazione di protesta contro la discarica illecita ed inquinante dello Uttaro.
Il suo rammarico è forte perché il 29 settembre la grande star del folk e della pace non sarà a Caserta, essendo impegnata, come artista e testimonial per la pace, nell’importantissimo VI Festival Internazionale delle Culture che si svolgerà a L’Aquila.
«Non sarò a sfilare con gli amici di Caserta» -ci riferisce l’autrice della notissima canzone “Fermate il Mostro”- «ma dal palco della città abruzzese de L'Aquila, città per
«Il prezzo del potere» -dice poi rivolta ai politici casertani- «vi ha fatto dimenticare la prima cosa da tutelare:
Impossibile non essere con Agnese. La sua è una battaglia per la vita di duecentomila cittadini. Compresi quelli che, temerariamente e forse con un pizzico di incoscienza, sfideranno i fetori di una come tutte le “nostre” notti per viverla fino in fondo... Per capire fino a che punto si può veramente morire.
nicolaciaramella