“LO UTTARO E’ UN MISFATTO CONTRO LA VITA”


Amare considerazioni del neoborbonico Costagliola dopo l’ultima manifestazione di protesta contro la discarica assassina


Ogni manifestazione pubblica si presta ad interpretazione diverse a seconda dei punti di vista. Il corteo del 29 settembre, ad esempio, ha certamente sancito in maniera oggettiva la massiccia partecipazione della popolazione contro la condizione di emergenza che incombe sul territorio. “Ma non si tratta di una generica protesta verso uno stato di fatto bensì la condanna di una classe dirigente imbelle e colpevole a cui viene imputata la crisi dei rifiuti e l’apertura di una megadiscarica nella conurbazione casertana”. Ad affermarlo è Pasquale Costagliola, presidente dell’Associazione Terra Nostra e primario esponente del movimento neoborbonico brillantemente rappresentato a San Nicola la Strada da Fiore Marro. “Il popolo sceso in piazza” – prosegue – “è lo stesso che non trova ascolto nelle sedi istituzionali (provincia e comuni vari) chiusesi a riccio contro la volontà dei cittadini e contro lo stesso buonsenso. Lo Uttaro è un misfatto contro la vita che continua ad avvelenarci e che non vede prospettive di soluzione. Soprattutto è da rilevare come nel corteo era presente quel popolo delle associazioni, dei gruppi, degli studenti, delle unioni che crede nella solidarietà, che da sempre s’ispira ai principi dell’umanitarismo e della fratellanza. Cristiani, laici, evangelici, religiosi” – ha aggiunto Costagliola – “che stanno protestando con veemenza contro quegli uomini e partiti a cui avevano fatto riferimento negli ultimi appuntamenti elettorali credendo in buona fede ad un percorso di democrazia e legalità. Dal Filo d’Argento, a Cittadinanza Attiva, dalla Lipu al WWF, passando per Lega Ambiente ed Italia Nostra, tutti i militanti ed aderenti di base erano in piazza con qualche dirigente storico come Poldo Coleti. Forte presenza del sindacato di base RDB guidato da Pasquale Ascione dell’Agenzia Entrate di Caserta. La delusione di tanti è evidente ed assume i toni accesi di un amore tradito e si mischia con l’avversione più generale della gente spicciola, quella non inquadrata nell’associazionismo. In tutto questo si vede la scelta drastica del gruppo di potere che ha deciso di buttare alle ortiche il mondo del volontariato amico, salvo lanciare contraddittoriamente flebili messaggi per le adesioni al partito democratico. Più ostinata la rincorsa della sinistra antagonista a questo pezzo del popolo progressista che viene fatta però solo nell’ambito di manifestazioni. Per tutto il tempo della politica, in provincia, in comune, in regione ed in parlamento, la sinistra alternativa non fa niente per rovesciare la crisi ambientale che attanaglia Caserta e la sua provincia. Le idee non mancano a quest’area, ma il fatto grave è che  non si fa nulla per attuarle; anzi l’episodio di Roano sospeso dal partito dei Verdi e il richiamo a Salvatore Motta, reo di eresia nell’ambito del Pdci, mostrano l’aria che tira in queste compagini. Intanto la bonifica  promessa è una chimera e nella finanziaria non c’è stata attenzione alla situazione di cataclisma per la  provincia di Terra di Lavoro. D’altra parte i nostri rappresentanti in parlamento se ne fregano della  deriva ambientale che ci tocca”.