DALLA PROVINCIA Capua neoborbonica ricorda i Caduti del Volturno

  


CAPUA, 6/10/2007
Sabato 13 ottobre, nella ricorrenza del 147° anniversario della battaglia del Volturno del 1860, i neoborbonici di Capua ricorderanno i Caduti dell'Esercito delle Due Sicilie.
La cerimonia inizierà alle 16.30 in via Gran Priorato di Malta, dove, al civico 3, sarà scoperta una targa commemorativa dell’evento. Seguirà, alle 17.30, una Santa Messa nella Chiesa di S.Maria delle Grazie (nella foto).
Al termine, nella sala Bellarmino del Seminario, si terrà un convegno per la commemorazione dello storico evento con l’intervento della prof.sa Antonella Grippo sul tema “Garibaldi -l'esoterismo e le sette” e del prof.Vincenzo Gulì su “L'eroe dei due mondi -costruzione di un mito”.
Una cena comunitaria presso il ristorante “Ferdinando e Carolina” concluderà la serata.





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“Neriditutticolori”, poesia africana

CASTELVOLTURNO, 1/10/2007
Ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica la prima edizione del “Neapolis Chorus Festival” che ha chiuso, lo scorso fine settimana, la rassegna estiva di spettacoli, musica e danza denominata “Napulèstate
2007”, organizzata da Elvia Raia, presidente dell’Associazione “Ventitrè”, in collaborazione con l’Assessorato ai Grandi Eventi e Turismo del Comune di Napoli, con il patrocinio della Regione Campania e del Coordinamento regionale Ancescao. All’iniziativa, andata in scena al Teatro Modernissimo, ha preso parte la formazione corale di Castel Volturno denominata “Neriditutticolori”, diretta dal maestro Salvatore Nappa. Il gruppo musicale è composto di tredici cantori di strada provenienti da numerosi paesi africani: Camerun, Nigeria, Senegal ed anche di Napoli. È nato nel 2005 sulla scia dell’associazione “Jerry E. Masslo” e propone lo spettacolo intitolato “KLAN – DESTINI”, titolo emblematico che simboleggia le loro storie di uomini e donne molto spesso, appunto, clandestini. Jean R. Bilongo, Viviana Ebong, Lovet Arina Keke, Elisabeth Edigin, Eduardo Melone, Foued Kerrit, Famule Anko, Federico Boulé, Mario ed Antonio Carandente, sotto la direzione di Salvatore Nappa portano in scena danze e musiche etniche. Quello che viene generalmente chiamato poesia, nella tradizione orale non esiste, poiché tutte le lingue dell’Africa sono già poesie. Chiunque le abbia scritte si accorge che contengono numerosi accenti, ciò significa già cantare. Piuttosto che parlare, in Africa si canta ed è quello che hanno fatto, riscuotendo un grande successo.
NUNZIO DE PINTO