IL TESORO SCOMPARSO

Photored: non si sa ancora che fine hanno fatto gli svariati milioni di euro incassati dal comune dal maggio 2003. L’argomento non interessa neanche all’opposizione...


Da diverse settimane a questa parte, la carta stampata e le televisioni nazionali stanno conducendo una ottima campagna d’informazione sull’uso degli autovelox e dei Photored installati dalle Amministrazioni comunali al solo scopo di fare cassa, di incassare, cioè, milioni di euro sulle spalle degli automobilisti. Non si placa la rabbia  degli automobilisti bersagliati dalle migliaia di multe da photored, esasperati dal repentino passaggio  giallo-rosso dei semafori “sorvegliati” e alla fine costretti a pagare non solo la salatissima multa ma anche a dire addio ai sei punti che vengono decurtati ad ogni scatto. I quattro Photored installati dall’Amministrazione comunale, guidata allora come oggi dal sindaco Angelo Antonio Pascariello, lungo il Viale Carlo III sono stati installati nel mese di maggio del 2003. Dal 12 giugno 2003 alla data del 30 novembre 2003 risultano elevate 10.492 contravvenzioni per automobilisti che non hanno rispettato la segnalazione semaforica per complessivi 1.145.001,35 euro, mentre l’anno successivo, dal 1° gennaio al 30 novembre 2004, le infrazioni accertate dalle quattro postazioni Photored assommavano a ben 13.765, circa 4.000 in più rispetto al periodo giugno-novembre 2003. La cifra delle infrazioni commesse ammonta a 2.844.000 euro (oltre cinque miliardi delle vecchie lire), mentre le infrazioni effettivamente riscosse sono “solo”, si fa per dire, 8.926 con un introito reale per le casse del comune pari a complessivi 1.293.078 euro. Dal 2005 ad oggi, invece, non sono state rese note le cifre relative al numero delle “fotografie” scattate, all’importo introitato effettivamente rispetto alle infrazioni elevate, il numero dei punti decurtati dalle patenti di guida. Insomma, sembra che sul Photored sia calata una cortina di silenzio. Nessuno deve sapere niente e ai consiglieri d’opposizione non sembra fregargliene più di tanto. Ma dove vanno a finire i soldi delle contravvenzioni? Per legge, il cinquanta per cento viene utilizzato per progetti tesi al miglioramento della sicurezza stradale ed alla relativa prevenzione (segnaletica verticale e orizzontale, corsi di aggiornamento per gli operatori della Polizia Municipale, installazione di dossi e quant’altro), ma resta sempre un altro cinquanta per cento che la gente non sa come viene utilizzato. Con solo 250.000 euro l’anno, l’assessore alle Finanze assicura che si potrebbero assumere altri otto dipendenti. Possibile che fra tutti questi soldi introitati non c’erano 250.000 euro per assumerli? Anche durante le annuali conferenze stampe di fine anno, durante le quali il sindaco Pascariello traccia, giustamente, il resoconto delle attività svolte durante l’anno, con tanta enfasi per quelle legate alle attività sociali, non si è mai data una risposta in proposito e neppure il Comandante della Polizia Municipale, Capitano Francesco Corona, ha mai tracciato un bilancio di fine anno sull’operato dei “caschi bianchi” sannicolesi”. Insomma, un muro di gomma che non fa certo onore alla tanto declamata trasparenza della maggioranza. Ma anche i partiti ed i consiglieri comunali non hanno mai presentato interpellanze o richieste scritte in tal senso, il che fa capire quanto essi siano poco interessati alla questione. Eppure, la problematica è tutt’altro da sottovalutare.  Ma siamo proprio sicuri che sia questa la strada migliore per educare gli automobilisti, mentre, invece, con tutti questi artifizi diabolici aumenta ancora di più il distacco tra la società e la pubblica amministrazione? Sarebbe, invece, sufficiente che una pattuglia automontata percorra il tratto di strada di pertinenza del comune di San Nicola in lungo e in largo in modo da essere ben visibile. Ciò scoraggerebbe anche i più impenitenti e resistenti alle norme del Codice della Strada.

NUNZIO DE PINTO