DALLA PROVINCIA 1

A Ruviano l'11 novembre la tradizionale Processione dei Cornuti

 



Cornuto. Non è una parolaccia. E’ il nome di una legione romana che, nel III secolo, raggruppava le milizie provenienti da varie tribù e si distingueva dalle altre legioni per i colori smaglianti delle uniformi e per l’emblema, riportato sugli scudi, che rappresentava delle corna. Da qui “Cornuti”.

 

A San Martino, commemorato l’11 novembre, nella giornata in cui, nel 397 d.C., il  corpo del Santo fu trasportato a Tours, città di cui era stato vescovo per ben 26 anni, si attribuisce il patronato dei cornuti per il fatto che nel giorno della sua ricorrenza si svolge, in alcune realtà rurali, la più importante fiera degli animali con le corna come mucche, tori, buoi e capre. La fantasia popolare avrebbe collegato gli animali cornuti della fiera di S. Martino ai mariti traditi, promuovendo il santo francese ad ironico patrono dei becchi.

 

Ma a Ruviano, ovvero la patria dei cornuti, non si tratta di fantasia ma di realtà.

 

Qui, infatti, un gruppo di amici da oltre un lustro si riuniscono e sfilano coraggiosamente in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna sulla testa.

 

Si è costituita pure un’associazione per organizzare l’evento, l'ACR , Associazione Cornuti Ruvianesi (http://utenti.lycos.it/acrruviano/).
Ogni anno l'arrivo di nuovi adepti, in fila per ricevere il "battesimo" e la conseguente patente di becco, e per partecipare alla “Processione” con tanto di stendardo, santo, monaco, chierichetto e presidente, tutti in costume tipico e accompagnati dalla banda per cantare il caratteristico inno dei cornuti.

 

I veterani si presentano con le loro corna abituali, dalle forme più strane, che vanno da quelle di stambecco a quelle di toro e così via.

 

Quando il gruppo si è formato, si raccoglie intorno al Presidente che porta sul capo due esagerate corna d’alce, al monaco che porta due cornetti a luci intermittenti, a San Martino e al chierichetto; i suonatori intonano l’inno a San Martino, opera di un musicista locale, e tutti i convenuti cantano in coro.

 

In prima fila c’è il Presidente, poi l’intero corteo preceduto dallo stendardo ufficiale.

 

La processione si snoda per le viuzze del paese fino alla piazza principale dove verrà dato fuoco, come rito propiziatorio, ad un fantoccio con lunghe corna.

 

Poi musiche e degustazione di pietanze tipiche del luogo.

 

La “Processione dei Cornuti” a Ruviano: un'occasione dove storia, tradizioni, goliardia e desiderio di esorcizzare la negatività di un fatto si fondono e si mescolano dando vita ad una manifestazione che non ha pari in Italia, tanto da far identificare il paesino del casertano come la “Patria dei Cornuti”.

 

Per saperne di più:
http://www.matesepark.it/notizie.php?