La "fine" di Via Grotta e dintorni

"Non riesco a comprendere come sia possibile che si voglia ridurre questa città al solito ammasso anonimo di palazzi ed asfalto"...





Via Grotta cinque anni fa (respirabili campagne) ed oggi (pesanti ammassi di asfalto e calcestruzzo)


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Egr. Direttore,
Le scrivo perchè oggi mi è giunta alle orecchie l'ennesima brutta notizia
dalla, ormai molto poco, mia San Nicola. Ho sentito (ed ho visto con i miei occhi rilevazioni in loco ) che le campagne alle spalle del parco Rossella (via Pertini) faranno la probabile fine di via Grotta e dintorni: CEMENTO.
Non riesco a comprendere come sia possibile che si voglia ridurre questa città, al solito ammasso anonimo di palazzi ed asfalto. Basterebbe guardare quello che è successo ad Acerra, Casoria, o molto più facilmente al danno irreversibile causato a Napoli dal periodo Lauro per fuggire lontano da simili errori e non permettere che quei pochi a trarne profitto, prevalgano sulla maggioranza delle persone che subirebbero solo gli aspetti peggiori di simile "accozzaglia". Basterebbe imparare, insomma dall'insegnamento del Passato.
Siccome credo ci sia un problema culturale alla base del comportamento infimo di questi costruttori vorrei solo ricordare loro che:
- L'Italia cammina inesorabilmente verso la desertificazione e l'unico modo che abbiamo per combattere è mantenere il nostro territorio sano da un punto di vista energetico e Floristico Vegetazionale.
- La flora all'interno della città è fondamentale per combattere l'afa estiva e su più larga scala l'Effetto Serra (l'asfalto e il cemento, da una parte riflettono i raggi solari che rimbalzando sullo scudo di gas Serra aumentano la temperatura al di sotto di esso, dall'altra parte fungono da accumulatori termici divenendo "un immenso termosifone" ed innalzando, anche in questo modo, la temperatura dell'ambiente circostante).
- Il forte inquinamento dovuto alla presenza, ventennale, della discarica Lo Uttaro comporta la necessità di circondare i territori colpiti, con boschi veri e propri che porterebbero un importante contributo alla bonifica della zona.
- La presenza di diossina nel territorio casertano rende necessario il mantenimento del verde ed un esponenziale infoltimento boschivo (anche sulle colline delle cave dietro Maddaloni e Caserta), in quanto essendo una "polvere" essa può essere intercettata dalla sola presenza di barriere naturali. Viceversa, l'aumento di asfalto e cemento, non farebbe altro che contribuire al trasporto diffuso di essa, nelle nostre case e di conseguenza nei nostri polmoni (la diossina è causa di CANCRO ai polmoni).
- La presenza di verde nelle città determina un miglioramento dell'individuo sociale nella percezione di quanto lo circonda.
- La presenza di verde nelle città fa crescere il valore della stessa anche da un punto prettamente economico.
Caro Direttore, questo è uno sfogo carico di dolore di una persona che non comprende come sia possibile che non si chiedano investimenti per la creazione di centri di riciclaggio (al posto di una maledetta discarica in un territorio martoriato!!) o di come sia possibile che si lasci nelle mani di pochi, il destino di molti a causa di un Verde che scompare, anno dopo anno, dalla nostra città destinata a diventare un anonimo paesone di provincia.
Caro Direttore, infine un grazie.
Grazie per il Suo impegno, per i Suoi avvertimenti, per la Sua ricerca di ciò che è giusto e  per il tempo e le risorse che mette a nostra disposizione.
Un grazie anche (mi faccia approfittare) alla Sig.ra Lucia Esposito-Cassandra per i suoi mai ascoltati avvertimenti, al Sig. Roano, al Sig. Tescione, al Sig. Rossi e a tutti quelli che lottano nella speranza di migliorare le cose.
Con sincera stima, Claudio Nicolò»
Claudio Nicolò,
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17/9/2007