Sequestrata la discarica assassina (altissimi indici di contaminazione delle falde acquifere) e indagate dodici persone (amministratori, funzionari pubblici ed imprenditori) accusati di traffico illecito di rifiuti, gestione di rifiuti non autorizzata, falso ideologico, frode in pubbliche forniture e disastro ambientale!
La chiusura dell' "ecomostro" rafforzata anche dalla sentenza del tribunale civile di Napoli.
Sequestrata la discarica Lo Uttaro e indagate 12 persone!
La notizia è rimbalzata in fretta tra gli una volta tanto euforici abitanti del “quadrilatero della morte” mettendo in crisi, in un attimo, i rivenditori di spumante del casertano. Gli stessi che si videro assaliti dalle esagerate richieste dei vari De Franciscis & Co. quando la discarica assassina, dopo la prima chiusura di qualche mese fa, fu nuovamente riaperta in seguito all’accoglimento del ricorso presentato dal commissario.
Il provvedimento di oggi, emesso dal Gip del tribunale di S.Maria Capua Vetere, Raffaele Piccirillo, su richiesta del sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello, si inquadra nell'attività di controllo sulla gestione dei rifiuti in provincia di Caserta e si affianca alla nuova, quasi contemporanea sentenza contro la discarica emessa dal Tribunale di Napoli per il procedimento ex art. 700 c.p.c. condotto per conto di cittadini casertani rappresentativi del Comitato Emergenza Rifiuti. Si tratta, in questo caso, di 37 pagine che accolgono pienamente le tesi dei ricorrenti e rigettano il reclamo presentato dal commissario delegato Alessandro Pansa che si era opposto a una prima sentenza per la chiusura emessa a luglio.
Ma torniamo al sequestro dell'Ecomostro.
Nelle motivazioni dello storico provvedimento sono evidenziati gravi comportamenti ritenuti illeciti: in particolare, i risultati delle analisi effettuate dai carabinieri del Noe sulle cosiddette acque di falda nei pozzi di ispezione, presenti intorno all'area di discarica, hanno mostrato significativi indici di contaminazione da fluoruri, ferro, manganese ed altri composti cancerogeni. Risulta dalle indagini un'inidoneità ambientale dell'area, già utilizzata come discarica fino al
Insomma, i rifiuti scaricati nella Uttaro, provenienti dall'ex impianto Cdr di S. Maria C.V., presentano concentrazioni di idrocarburi e di carbonio organico disciolto tali da dover essere classificati come rifiuti speciali pericolosi e avrebbero potuto essere conferiti solo in discariche per rifiuti pericolosi, dopo essere stati sottoposti a trattamento. La discarica dell’Appia Nord, invece, era originariamente destinata ad accogliere esclusivamente rifiuti urbani non pericolosi.
Per quanto riguarda gli indagati, si tratta di amministratori, imprenditori e funzionari pubblici, tra i quali spicca, tra gli altri, il nome non nuovo di De Biasio, ex braccio destro del "protettore civile" Bertolaso. L’accusa è per reati che vanno dal traffico illecito di rifiuti alla gestione di rifiuti non autorizzata, dal falso ideologico alla frode in pubbliche forniture, fino al disastro ambientale.
Finalmente, dunque, dopo tante denunce, i rappresentanti dei comitati civici, sorti all’indomani della firma del famigerato protocollo d’intesa dell’11 novembre 2006 fra Bertolaso, De Franciscis e Petteruti, vedono accolte le loro richieste.
“Ancora una volta Davide ha battuto Golia” -ha detto Roano, uno dei simboli più agguerriti della lotta contro l’Ecomostro - “Partendo soli contro tutti, contro il centrosinistra al governo, contro la maggioranza di centrosinistra casertano e contro la maggioranza di centrodestra del sindaco di San Nicola
Ed ora, sotto con le manette!