“SAN NICOLA PATTUMIERA ANCHE DI CASERTA!”


Il nuovo allarme di Roano: ”Tutti sono bravi ad accumulare rifiuti, ma nessuna opera di bonifica è all'orizzonte


Il direttore del Corriere di San Nicola è stato molto esplicito.
«Il vero problema dei sannicolesi  -ha detto il testimone di pace Ciaramella, da sempre al fianco dei comitati contro l’ecomostro-  è che essi, purtroppo, sono un popolo indifeso e chi dovrebbe proteggerli da tante angherie è molto impegnato nel commetterne altre»

A lanciare il nuovo allarme è Antonio Roano del ComER, che non risparmia accuse al sindaco del capoluogo:«E' inconcepibile! Dopo la discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro altre tonnellate di rifiuti incombono sul territorio di San Nicola la Strada! Incurante del monito della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, dopo gli enormi cassoni pieni di rifiuti che il sindaco Pascariello, con ulteriori aggravi per l'amministrazione comunale, ha ubicato nei pressi del cimitero, adesso anche Petteruti, a cento metri di distanza, precisamente nell'autoparco della Sace, già oggetto di un sequestro della magistratura, ha autorizzato la Sace a sversare in enormi cassoni le migliaia di tonnellate di rifiuti presenti nelle strade di Caserta. Evidentemente la squallida vicenda di Lo Uttaro non ha insegnato niente a nessuno. Siamo stufi di essere considerati lo sversatoio anche della città di Caserta! Tutti sono bravi ad accumulare rifiuti, mentre nessuna opera di bonifica è all'orizzonte. I cittadini di San Nicola la Strada non possono sopportare oltre questi attacchi alla nostra salute. Una tale concentrazione di rifiuti non si riscontra nei pressi di nessun altro capoluogo d'Italia».

Roano ha quindi annunciato che il Comitato Emergenza Rifiuti valuterà a breve le iniziative da intraprendere, sia di carattere legale che sociale, «per impedire che questo vero e proprio eccidio nei confronti della popolazione locale prosegua ininterrotto».

Ed è, infatti, di poche ore dopo la lettera che i comitati casertani di ComER, Lipu, Legambiente e Italia Nostra, rispettivamente rappresentati da Giovanna Maietta, T.Cavallo, L.Coleti e M.R.Iacono, hanno inviato a Petteruti e al presidente del consiglio comunale per chiedere, tra l’altro, l’ennesimo avvio della “benedetta” raccolta differenziata.
Ecco il testo integrale della missiva:

«Egregi Amministratori,
visto lo stato di estremo degrado in cui versa la nostra Città per il mancato avvio della raccolta differenziata, per il protrarsi di un contratto del servizio di igiene urbano scaduto ormai da oltre 24 mesi nonché per il perdurare della cosiddetta “emergenza rifiuti”, caratterizzata in questa fase da un’assoluta mancanza di pianificazione, siamo dell’avviso che sia giunto il momento di prendere decisioni ferme e decise per uscire da questo stato di cose che ormai sembra giunto allo stallo.
Viste le decisioni del prefetto Alessandro Pansa che ordina ai comuni di provvedere a smaltire i propri rifiuti con siti di stoccaggio provvisori;
Considerato che la natura della decisione sovrasta la giunta e investe direttamente l’assemblea cittadina e che, comunque, una simile decisione deve avere il carattere della collegialità
Si chiede
-Di voler convocare d’urgenza un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza;
-Di proporre al prefetto Pansa la realizzazione di una discarica regionale nel comprensorio dell’alta Baronia secondo le indicazioni del prof. De Medici, prima accolte e poi misteriosamente accantonate dal Commissario Bertolaso. A tale riguardo si precisa che la predetta discarica si potrebbe realizzare in circa 20 giorni ed essendo progettata per una durata di circa 36 mesi consentirebbe a tutti gli enti locali di programmare il proprio piano rifiuti e realizzare gli impianti. In questo modo si eliminerebbe il pretesto di un’emergenza creata;
-Nell’immediato: a) procedere alla raccolta differenziata porta a porta per sottrarre l’umido dal produzione giornaliera da conferire al cdr e quindi agli impianti di compo-gas; b) mentre per il secco, raccolto tramite cassonetti stradali con oblò, da conferire poi al Conai;
-Di rispettare quanto normato dal PRAE (Piano Regionale Attività Estrattive) che, all’art. 61 punto 4 recita testualmente: “All’interno dei siti estrattivi è vietata la realizzazione di discariche di rifiuti, ivi compresa discariche di II categoria tipo A per rifiuti inerti” tutto ciò in quanto il “sistema cave” costituisce già un ambito territoriale fortemente degradato ed esposto a problemi che inevitabilmente si aggraverebbero con interventi dettati da una emergenza prevedibile;
-Di voler concorrere a predisporre un piano rifiuti a livello provinciale (il cui compito venne affidato dal Commissario di governo Bertolaso, già l’11 novembre 2006 alla Provincia) che preveda impianti che recuperino le risorse e non le brucino.
Si allega:
-stralcio della conferenza stampa tenuta a Napoli presso l’Istituto Studi Filosofici dal prof. Dè Medici sui siti alternativi a Lo Uttaro, Serre e cave;
-presentazione dei siti ove realizzare una discarica regionale».