LA "PROVOCAZIONE" DI MARRO


Questione rifiuti, laconico il pensiero del leader delle "Due Sicilie": "La munnezza della Campania è il residuo del 90 % dei prodotti che arrivano dal nord. Questi signori produttori dovrebbero pagare una tassa per tutto questo..."


Riceviamo e pubblichiamo questo pensiero di Fiore Marro, segretario nazionale del Movimento “Comitati delle Due Sicile, che rappresenta senz’altro un interessante contributo alla discussione che sta occupando in questi giorni le prime pagine di tutti i giornali e televisioni italiane (ed internazionali):

«Tutto sommato questi qui giù al nord non hanno molti torti. Questa classe politica meridionale merita le pernacchie e gli sberleffi di tutti ed un poco anche noi altri terroni lo meritiamo. Invece di scalmanarsi per qualche battuta da guitto di quarto ordine di questi degenerati “savoiardi” o pseudo leghisti oppure scandalizzarsi per gli articoli di scrittori prezzolati come Giannino o dei niet del governatore del Veneto o della Lombardia ad accettare i nostri rifiuti, sarebbe buona cosa che gli amministratori e i politici campani cominciassero un poco a tirare fuori le palle, palle che non hanno, perché troppo sottomessi, troppo compromessi e tanto incompetenti, crumiri del sistema toscopadano, vassalli del potere forte bancario e finanziario, guarda caso tutto concentrato al di là del Volturno. In un paese vero e non artefatto come è la Nazione Italia , i problemi e il benessere sono equamente distribuiti, industria e disoccupazione pure, da noi non è così, da noi la linea Maginot ha messo i “buoni” al nord ed i “cattivi” nel meridione. L’alchimia messa in piedi dalla perfida Albione nel 1860 per i suoi sporchi tornaconti è giunta al capolinea, grazie a Dio. La munnezza è il residuo del 90 % dei prodotti che arrivano dal nord, se io fossi il governatore della Campania, obbligherei ai produttori padani a pagare una tassa per questo oppure a fargli ritirare la spazzatura visto che è il risultato finale delle loro vendite, o meglio ancora ripristinerei i dazi borbonici, considerati obsoleti e fuori luogo quando ad attuarlo erano i nostri cari monarchici ma di assoluta modernità adesso che a dare problemi di vendita ai padroni padani ci si sono messi i cinesi . Un vero amministratore della cosa pubblica meridionale che tiene a cuore le sorti del proprio territorio non incarica un’azienda del nord , leggi Impregilo, ad occuparsi dello smaltimento , per poi sputtanarsi nel peggiore dei modi, calando la teste e le braghe, senza avere il coraggio neanche di denunciare questo ulteriore malaffare nordico, vendendosi e svendendo un popolo per trenta miseri danari,  ma di uomini politici seri da queste parti neanche a sentire l’odore, forse ha ragione quel mio amico quando dice . “ Gli ultimi buoni nati nelle Due Sicilie sono caduti sul Garigliano quelli che sono rimasti e le loro discendenze appartengono alla peggiore delle sciagure, essendo solo venduti e vigliacchi”.  Ai cittadini di Pianura tutta la solidarietà possibile, oggi vengono appellati con l’infamia di camorristi così come accadeva ieri con i nostri cari avi che nel tentativo di resistere alle angherie, ai soprusi  venivano accusati di essere briganti, non resistenti ma briganti».

Fiore Marro, Comitati delle Due Sicilie