2° Circolo Didattico di Via Einaudi: scuola laica o scuola clericale? Meglio una scuola per tutti!!


A me sembra una forzatura o l’escamotage del solito politico bene in vista che cerca di recuperare il terreno perduto (o meglio i consensi utili per un prossimo futuro). Ebbene sì, in questa epoca molto complicata e particolarmente travagliata, dove islamismo e cristianesimo non trovano punti d’intesa, dove l’autore de “I versetti satanici” viene condannato a morte dagli integralisti musulmani, dove si discute ancora di burka sì e burka no, dove la diatriba sulla presenza o meno del crocifisso in classe non trova ancora soluzione, dove i politici in questa ultima tornata elettorale difendono a spada tratta la laicità dello Stato Italiano, si tenta miseramente di sollevare un nuovo caso socio-religioso. La decisione (di chi???) d’intitolare il prossimo 2 aprile una scuola pubblica, una scuola dell’obbligo, una scuola dello Stato Italiano (paese sovrano che tutela tutte le religioni, le minoranze, le etnie, ecc. contro qualsiasi manifestazione di egemonia, monopolizzante, di assolutismo e di regime), con il nome del capo spirituale del cattolicesimo scomparso 3 anni fa, Giovanni Paolo II, il PAPA per antonomasia della chiesa cristiana nell’era moderna, farà nascere non poche polemiche. Come conseguenza di tale scelta, i cittadini non cattolici o di altri credi religiosi risulteranno discriminati, in quanto costretti, per le loro legittime convinzioni, a dover scartare il 2° circolo didattico di Via Einaudi, quale istituto pubblico per mandare i loro figli a scuola, in quanto di fatto apparirà di stampo clericale, nonché una manifestazione contraria ad ogni forma di integrazione nel nostro Paese. Per amore dell’informazione, in Italia il 90% delle scuole private, paritarie e parastatali sono gestite dalla chiesa cattolica (la maggior parte di esse sono doppiamente finanziate sia con i soldi pubblici che dalle rette pagate dagli studente) e nessuna di queste, che io sappia, risulta intitolata ad un personaggio laico della storia italiana. Lungi da me lanciare in tale contesto strali contro la chiesa cattolica, tanto meno contro la memoria di Giovanni Paolo II, che personalmente reputo che sia stato uno dei più grandi uomini al mondo del ‘900. Bene sarebbe stato dedicare al Santo Padre una strada o una piazza (già dedicate a personaggi o riferimenti sociali e storici vari, anche religiosi). Le mie invettive, invece, sono rivolte all’indirizzo di coloro (dell’amministrazione attiva) che effettivamente a San Nicola la Strada hanno remato (e tuttora meschinamente remano) contro la comunità cristiana, in particolare modo contro la parrocchia della Rotonda, privandola della seria possibilità di costruire un luogo di culto degno di questo nome e più consono alle esigenze spirituali ed anche sociali dei fedeli. Pertanto, la decisione di intitolare la scuola con il nome dell’illustre pastore della chiesa mi sa tanto di manovra becera e mal riuscita, azzardata da qualche amministratore locale di spicco (reuccio?), che, avendo allo scadere del suo mandato mire politico-istituzionali future oltre gli ambiti e i confini calatini, tenta di accattivarsi le grazie perdute dei cattolici sannicolesi e delle loro guide spirituali. Si poteva benissimo intitolare la scuola sempre ad un grande uomo tipo, per citarne uno, all’eroe che ha accomunato tutti gli italiani, ad un combattente che della patria e della libertà dei popoli ne ha fatto una bandiera e una ragione di vita. La scuola poteva benissimo essere intitolata con il nome di Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, e questo anche ad antica memoria dello storico Lazzaretto della Sapienza, struttura (oggi fatiscente) che, oltre ad essere stata utilizzata quale ricovero durante le varie pestilenze succedutesi nei secoli scorsi, fu destinata all’epoca della spedizione dei Mille ad ospedale per i feriti nelle file delle camicie rosse (garibaldini). In alternativa, si poteva dedicare ad un importante personaggio della nostra regione, qual è stato lo scrittore napoletano, nonché compatriota, Luigi Settembrini, che ha vissuto anche a Caserta e che in molti suoi scritti ha citato più volte il comune di San Nicola la Strada, presso cui, si tramanda, abbia anche soggiornato. Al massimo, visto che si è solito dire le “scuole di Via Einaudi” per indicare il 2° circolo didattico, si poteva intitolare il plesso scolastico semplicemente con la ratifica proprio del nome del secondo Presidente della Repubblica Italiana, ossia di Luigi Einaudi. Comunque, quale sia il nome che deciderà di scegliere nella denominazione del 2° circolo didattico, basta che esso possa identificare al meglio una scuola aperta a tutti, una scuola tesa all’integrazione, una scuola senza discriminazioni.
Salvatore Motta,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
29/3/2008