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Un “clic”quotidiano cominciato ...
mercoledì 9 febbraio 2005...
Il “mio” regalo alla “mia” città

 

 

 

 





Attraverso le pagine de “Il Ponte” e del “Corriere di San Nicola” credo di aver contribuito, anche se nel mio piccolo ed in misura certamente quasi irrilevante, a tracciare la storia sannicolese dell’ultimo ventennio.
Ma l’ho fatto spontaneamente, gratuitamente, senza nomi da immortalare e senza bandiere da sventolare, con sacrificio personale, intriso di travolgente passione e sviscerato amore per la mia terra natìa.
Si, perché posso amare in tanti modi la mia città.
Perché il fascino delle sue cose mi coinvolge, perché capisco che è qui l’essenza del mio abitare, il dolce rapimento di ogni mia azione quotidiana. Perché mi sussulta il cuore ad ogni suo mutare, ad ogni accendersi delle sue luci, ad ogni ascolto dei suoi clamori.
Si. Posso amarla perché mi dona desiderio di vivere, smania di programmare, onestà e gentilezza verso i miei conterranei, certezza di non poter mai fare a meno dei suoi lamenti.
La mia città! Mi dice grazie perché l’ ho perdonata, le dico grazie perché mi ha capito. Viverci è il massimo per chi odia gli imperscrutabili meccanismi della slealtà e si batte per il genuino sapore della schiettezza.
La mia città! Mi guida con affetto e simpatia, si accorge delle mie emozioni, mi riporta alla fanciullezza, mi cosparge i sentimenti di profumato entusiasmo.
Si, posso amare in tanti modi la mia città.
Posso adorarla per tutti questi motivi o, forse, per nessuno di essi. O per il contrario di tutto questo.
La mia città! Più mi odia e più la amo. Più mi vuole distruggere e più la sento mia. Giorno e notte, mentre vivo, mentre muoio, quando sorrido, quando piango. Il senso della mia vita alloggia qui. Qui sono gelosamente conservati, in un angolino piccolo piccolo, sperduto e caldissimo del mio cuore, tutti i miei più dolci ricordi, la mia nostalgia, i miei rimpianti.
La mia città! Più mi ferisce, più me ne innamoro...
Il mio unico obiettivo è stato sempre la presenza, perché solo se si è presenti ci si può porre agli altri con le proprie idee, i propri intendimenti, le proprie ansie. E le mie, credetemi tutti, miei carissimi amici lettori, sono le ansie di un cittadino che vuole, fortissimamente vuole, trovare la propria dimensione in una città che abbia soprattutto un’anima.
Certo, questo lo vogliono tutti: ognuno con i propri sacrifici, ciascuno con il coraggio della propria volontà, tutti insieme in un grandioso progetto a salvaguardia della comunità civile e delle singole autonomie di pensiero.
Io, come giornalista, altro non posso pretendere se non il diritto di sforzarmi con tutte le mie possibilità nel combattere il disinteresse e il silenzio, quegli oscuri e quasi intangibili fantasmi che si annidano tra i delusi, i derelitti, i demotivati. Per far sì che dall’inerzia non si giunga alla più completa abulia.
Tutto questo, amici miei tutti, o solo questo, se preferite, esclusivamente con l’intento di lanciare delle voci, con la speranza che non ritornino soltanto con i loro echi.
San Nicola la Strada, la “mia” città, è e sarà sempre il mio unico cruccio. Una città cresciuta troppo in fretta e senza ostacoli, che ha smarrito per strada la propria identità tra immensi ghetti di cemento armato senza calore e senza sentimento.
Il meraviglioso progetto di una San Nicola a misura d’uomo, iniziato anni fa per incauta mano di presunti taumaturghi, ha prodotto, nel tempo, una enorme ed ormai quasi incolmabile dismisura tra l’ambiente e le sue reali potenzialità ed esigenze, consegnandoci una città dai lineamenti sconcertanti, dove ad imperare non è più il cittadino, ma tutti i suoi tormenti.
L’ imperversante avanzare della droga e della delinquenza, la carenza delle infrastrutture essenziali, la riduzione degli spazi vitali, l’ inquinamento, la latitanza degli armamenti sanitari, la beatificazione dei dormitori della periferia...costituiscono uno spettacolo angosciante in cui il cittadino appare sempre più impotente, sempre più lontano dalla sua città, segregato a vittima di un orrendo massacro.
Parlare dei problemi che lo affliggono è stato e sarà sempre il mio scopo primario.
Con ironia, senza drammatizzare, monitorando il silenzio e la negligenza, spronando i politici e le istituzioni a fare molto di più di quanto normalmente richiesto, spinto dal desiderio di intravedere al più presto la mèta ambita da tutti, cittadini e amministratori sannicolesi: costruire, tutti insieme e ciascuno con il proprio contributo (anche se limitato, ma non per questo forse inutile), la “nostra” città, prima che ci sfugga completamente dalle mani.
E vi ringrazio, carissimi lettori e naviganti, di evidenziarmi continuamente il ruolo fondamentale della stampa, convinto che voi vogliate alludere, naturalmente, a quella “libera”.
Sì, proprio a quella che, sovente, viene messa da parte.
E che ora, sotto la forma di un quotidiano on line, che tantissimo sacrificio mi è costato, mi costa e mi costerà, offro con tutto il mio cuore alla mia città e a tutti voi.
Da oggi, carissimi lettori, potete cominciare a gustarvi un portale che metto a vostra completa disposizione. Tutti i giorni. Tutto con la solita umiltà, con il solito spirito di libertà, con il solito senso di partecipazione e di servizio: le armi spontanee e sincere che devono rappresentarci e darci credibilità.
Dovevo assolutamente donare qualcosa di importante alla mia madre terra natia.
Lo avevo sempre promesso. Un dono autentico, di quelli veri ed originali. Cioè, dettati dal cuore.
Per contribuire a scrivere la storia della comunità che mi ospita, i suoi affanni, le sue tribolazioni e, spero spesso, anche i suoi sorrisi.
Per essere testimone e partecipe, nel mio piccolo, del nostro progresso e della nostra civiltà.
Per continuare a credere e combattere per l’ affermazione degli ideali dell’umiltà, della sincerità e dell’imparzialità, che rappresentano l’essenza della mia vita.
Si, è nato il primo quotidiano di San Nicola la Strada!
Potete trovarci di tutto. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Basta collegarsi a
www.corrieredisannicola.it , fare clic sul topolino e tutta la città è nelle vostre mani.
Il sito è vostro! Potete inviarci tutto quello che volete: articoli, osservazioni, foto, avvenimenti, annunci e, soprattutto, suggerimenti. Tutto sarà pubblicato, perché il Corriere è vostro. Fa pubblicità a tutti i cittadini che amano questa città. E sono veramente tanti.
Con cordialità ed affetto.

 

Vs., Nicola Ciaramella