Auguri, anzi GRAZIE, Don Oreste!


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mpie 71 anni l’amatissimo parroco della Rotonda che ha legato il proprio nome ad una delle più grandi istituzioni sociali mai sorte a San Nicola la Strada


2 maggio 2008: compie 71 anni Don Oreste Farina! E’ una data importante per tutti i sannicolesi, che hanno l’occasione di festeggiare una delle persone più amate nella storia della città.
Il seguitissimo parroco di Santa Maria della Pietà giunse a San Nicola nel 1990 e da allora ha iniziato un cammino di fede coinvolgendo migliaia di parrocchiani e mettendo in moto una serie incredibile ed incessante di iniziative che hanno contribuito ad arricchire il grado di spiritualità della comunità della Rotonda in primis e poi dell’intera popolazione dei fedeli. Non bastano certamente le più grandi parole per definire l’opera missionaria di Don Oreste Farina a San Nicola la Strada, che è soprattutto opera del cuore e dell’immenso senso di servizio che ha sempre animato ed anima un personaggio dotato di immenso carisma. Don Oreste lascia il segno in chi ha la fortuna di conoscerlo: un segno d’amore, di speranza, di disponibilità incondizionata per il prossimo, di aiuto per i bisognosi. Ordinato sacerdote il 28 ottobre del 1961, egli era stato parroco in Castelmorrone per un ventennio, lanciando i primi semi di una grandiosa missione che ha poi continuato alla Rotonda di San Nicola per volere dell’allora vescovo Mons. Francesco Cuccarese.
Laureato in filosofia, professore di lettere per molti anni alle scuole medie, consigliere membro del collegio dei revisori dei conti dell’I.S.C. della Diocesi di Caserta, Don Oreste Farina è anche appassionato di teatro e di folclore popolare (sua l’idea della originaria “Rotondinfest” degli inizi anni ‘90, poi proseguita in altre e varie forme sempre più cariche di passione e di socialità), nonché bravissimo musicista con particolare predisposizione per la fisarmonica, l’organo e il pianoforte.
La comunità parrocchiale per il “servo di tutti” Don Oreste è sempre stata una grande famiglia, dove egli ha esercitato il suo eccezionale carisma a vantaggio di tutte le persone, soprattutto dei poveri e degli emarginati. La “Mensa della fratellanza”, da egli istituita sin dagli inizi del suo ministero alla Rotonda, è indubbiamente una delle più importanti opere sociali mai sorte a San Nicola la Strada, nella quale l’amore per il prossimo e l’esigenza di affermarlo nella concretezza della quotidianità ben si fondono e si amalgamano in un disegno dagli altissimi contenuti cristiani.
Don Oreste è stato, in questi anni, e continua ad esserlo con imperterrito coraggio, sempre in prima fila in tutte le occasioni in cui sono in gioco la difesa dei diritti dei più deboli e la promozione della solidarietà. Non ci sono ostacoli di alcuna natura, politica soprattutto, che riescano a frenarne l’impeto onesto e generoso verso l’affermazione della giustizia e la salvaguardia dei diritti umani. Due esempi su tutti: la costruzione del nuovo tempio per i fedeli della Rotonda e la lotta contro il “mostro” dello Uttaro, in cui Don Oreste è sceso in campo, forte della sua grande fede, nel nome di un ineguagliabile senso di giustizia e di una straripante carica di umanità, doti pubblicamente riconosciutegli da un altro indomito condottiero della cristianità, S.E. Raffaele Nogaro.
Se per Don Oreste Farina “la parrocchia deve essere centro di fede, di liturgia e di amore al servizio dell'uomo per promuovere, incoraggiare ed aiutare la vita sacramentaria e liturgica e la gestione del tempo libero in tutte le componenti umane”, allora sì che dobbiamo essergli ulteriormente grati per aver alimentato con incommensurabile slancio questi enormi valori su cui, ben possiamo dirlo, sono costruite le fondamenta della comunità religiosa della Rotonda, in cui imperano il protagonismo umile del volontariato e la ricchezza spirituale del suo grande ispiratore.  
Se “tutti, in parrocchia, non devono sentirsi esclusi, emarginati o allontanati, ma ognuno deve essere protagonista di una storia che si trasforma e si evolve nella ricerca sincera del miglioramento umano, sociale e religioso”, ebbene sì, di tutto questo dobbiamo essere grati al più grande “missionario” che la storia della nostra città ricordi.
Auguri, Don Oreste! Ma, soprattutto, Grazie!

nicola ciaramella

Don Oreste è un grande appassionato di piano: eccolo mentre si immerge in uno dei suoi momenti preferiti











Così “Il Ponte” di Nicola Ciaramella titolava, nel febbraio ’90, l’arrivo di Don Oreste nella comunità della Rotonda