MESSINA: “I GIUDICI FARANNO CHIAREZZA!”


“Non sussistono le condizioni per un sottosegretariato all’emergenza rifiuti in Campania, abbiamo bisogno di legalità e competenze”


Le “scoperte” dell’assessore regionale all’ambiente Ganapini sul nostro territorio in ordine a strutture, macchinari e attrezzature esistenti che, di fatto, se messe in funzione avrebbero fatto rientrare la cosiddetta emergenza rifiuti, dimostra inequivocabilmente due cose: la struttura commissariale è stata etero diretta da forze che avevano e hanno interessi diversi da quelli per superare la crisi dei rifiuti e il decreto del governo va nella direzione di quegli oscuri interessi. La programmata discarica Lo Uttaro 2 (cava Mastroianni) è inutile e dannosa. Occorre subito: 1) mettere in funzione l’impianto di compostaggio di San Tammaro e sottrarre la frazione umida dai rifiuti urbani, vero pericolo sanitario (lo diciamo inutilmente da 14 anni); 2) rimettere in funzione le vasche a Parco Saurino e bloccare i lavori di allargamento a Ferrandelle ed eliminare dall’elenco definitivamente il sito Torrione e la stessa Ferrandelle; 3) Mettere gli impianti di CDR in condizione di operare al massimo (così come chiesto, senza esito, già due mesi fa dall’assessore Ganapini) magari con l’intervento del genio militare. Con questi impianti in funzione l’emergenza è solo uno strumento per i mediatori finanziari per fare affari alla luce del sole e con la piena legittimazione del governo e fuori da ogni regola. Occorre, infine, che il comune di Caserta e i grandi comuni di Terra di Lavoro (Marcianise, Aversa, Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere) attuino la raccolta differenziata, che, insieme alla sversamento illecito dei rifiuti industriali provenienti in prevalenza dal nord del paese costituiscono la vera emergenza di questa regione. Non sussistono le condizioni per un sottosegretariato all’emergenza rifiuti in Campania, abbiamo bisogno di legalità e competenze. Che la regione e le provincie si riapproprino delle loro responsabilità con autentico spirito di servizio e del bene comune ma con il consenso e condivisione popolare e del mondo ambientalista (vedi forum regionale). Su questa vicenda grave sotto ogni profilo siamo certi che la magistratura farà chiarezza.
Da ultimo tra le tante scelleratezze del decreto legge che stravolge l’ambiente, si chiede di conoscere quale bilancio di massa abbia evidenziato la necessità di un altro inceneritore quando a regime (Raccolta Differenziata, impianti CDR ottimizzati con impianti di digestione anaerobica, impianti di compostaggio, ecc.) il solo impianto di Salerno o una sola linea di quello di Acerra sarebbe sufficiente alle esigenze a regime dell’intera regione. Tutto ciò naturalmente qualora non si volessero utilizzare i cementifici (come prescrive la legge e il buon senso) che annullerebbero, di fatto, di un ulteriore inceneritore sul nostro territorio. Il Commissariato dovrebbe, invece, operare per le bonifiche del territorio e per restituire all’agricoltura i terreni più fertili al mondo sottratti da un’emergenza inventata e da un mancato controllo del territorio che ha consentito alla camorra di inquinare con rifiuti industriali i terreni agricoli e rendere impossibile la nostra quotidianità. La questione della legalità è emergenza vera ma la classe politica, tutta intera, sembra non occuparsene.
Ancora un’occasione persa dal presidente De Franciscis e se la Provincia avesse elaborato il piano rifiuti, così come si era impegnata a fare l’11 novembre 2006 con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, oggi non saremmo a questo.

Giuseppe Messina, Legambiente