Pascariello in marcia con i sannicolesi



Domenica 15 giugno, una data storica per la “madre di tutte le battaglie”: per la prima volta un sindaco del “quadrilatero della morte” partecipa ufficialmente con la giunta e l’intero consiglio comunale ad una manifestazione di protesta contro le discariche dello Uttaro organizzata dal ComER. I due cortei partiti da San Nicola e Maddaloni si sono ritrovati in una splendida oasi di verde dove dovrebbe sorgere la “Fossa” Mastroianni...
Incoraggianti messaggi dal primo cittadino (“Il Comune con la propria presenza darà più forza alla voce della gente
”), al quale è ora doveroso concedere fiducia per le azioni che ha intrapreso a difesa della salute dei sannicolesi


Forse non tutti lo hanno notato, confusi dal rumore degli altoparlanti che annunciavano il via del corteo: un applauso spontaneo di un gruppo di cittadini che hanno scelto, per l’occasione, il ruolo di spettatori non partecipanti, ha salutato il passaggio del consiglio comunale praticamente al completo con in testa il sindaco. Ad accorgersene anche l’attento Roano, che non ha esitato a sottolineare dai microfoni l’eccezionalità dell’evento. Per la prima volta, infatti, l’amministrazione comunale di San Nicola la Strada partecipa in forma ufficiale ad uno dei tantissimi cortei di protesta organizzati dal Comitato Emergenza Rifiuti per spingere le istituzioni a cambiare rotta e a lasciare finalmente in pace il territorio italiano più martoriato nell’ultimo quarto di secolo in tema di inquinamento ambientale. Alla lunga, dura azione di lotta che sta impegnando da oltre due anni centinaia di associazioni ambientaliste e semplici organizzazioni di volontariato confluite nel ComER finora era mancato proprio questo: l’adesione, non a semplice titolo personale come quelle poche volte che c’è stata, dei rappresentanti delle amministrazioni comunali del “quadrilatero della morte”. Domenica 15 giugno 2008 il primo passo è stato fatto da Angelo Antonio Pascariello: uno spettacolo vederlo in prima fila, cinto di fascia tricolore, sotto il gonfalone della città, affiancato dal presidente del consiglio comunale Narducci, attorniato dai suoi assessori tra i quali De Lucia, Paradiso, Magnifico e G.Zampella, nonché in compagnia della quasi totalità dei consiglieri comunali, tra i quali l’esponente di “Calatia” Peppe Russo e poi Delli Paoli, Agostino Zampella, Santamaria, Landolfi, Nicola D’Andrea, Basile, Gabriella D’Ambrosio, Russo Spena ed altri: senza distinzione -e qui sta il vero successo della partecipazione- di colore politico e di collocazione nel civico consesso. I discorsi politici e le scelte operate per la conduzione della cosa pubblica qui non interessano. In una occasione del genere, dove ci si deve battere per evitare un altro immane disastro dopo quello dello Uttaro, cose di questo genere non devono assolutamente contare, né creare alcun tipo di pregiudizio. Alla infinita “madre di tutte le battaglie” che negli ultimi tempi ha assunto i contorni di un dramma per la salute di duecentomila sfortunati abitanti, ad uno schieramento di lotta forte della gran parte dei consensi provenienti dal mondo civile e culturale mancava, insomma, proprio ...il cannoniere, quel ruolo che ora ci si attende da un Angelo Pascariello al quale i cittadini sannicolesi devono affidarsi in questa fase delicata e probabilmente decisiva in cui è in gioco l’avvenire della nostra terra, ma soprattutto la vita della generazione attuale e di quelle future non tanto lontane.

Non si sa bene in quanti hanno marciato. Duemila, forse meno forse più, ma non importa. Davanti al Convitto Borbonico si sono radunati tutti coloro che della partecipazione ai problemi sociali fanno un preciso impegno quotidiano, lungi da fin troppo facili strumentalizzazioni che sono sempre alla portata di eventi di questo tipo. Vessilli, bandiere, striscioni (emblematico il famoso “Fermate il mostro” portato, tra gli altri, anche dalle sorelle Mastroianni, comproprietarie della cava), ma anche semplici cartelloni e foglietti di carta scritti a mano hanno costruito la più bella scenografia possibile per fare di una civilissima manifestazione di protesta una accorata, ma esplicita richiesta ai signori che comandano.
“Fateci vivere perché ne abbiamo il diritto e fate le scelte giuste perché ne avete mezzi e possibilità”: questo, nella sostanza, il grido che sotto i più vari aspetti è stato ripetutamente lanciato dai megafoni fissati sull’auto apri-corteo. Antonio Roano, Nicola Tiscione, Mariano De Matteis, Antonio Rossi, Giovanna Maietta, Agnese Ginocchio e tanti altri rappresentanti dei comitati non avranno probabilmente più voce per diversi giorni. A turno, fermando per un attimo il torpedone o ansimando tra un passo e l’altro, forte è stato il loro messaggio da far giungere ai governanti: affinché non facciano della “ridente” Cava Mastroianni una “fossa” in cui seppellire senza scampo le popolazioni che più hanno già pagato nella atavica ed ancestrale questione dei rifiuti in Campania; affinché si rendano conto che la nuova discarica è confinante con un “criminale” accertato di nome Lo Uttaro ed è a pochi passi da una delle più importanti strutture sanitarie del sud; affinché riflettano sulle conclusioni dell’assessore regionale Ganapini che ha “scoperto” in Parco Saurino una discarica, realizzata nel 2003 e mai utilizzata, che da sola baste­rebbe a risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti per almeno un paio d’anni, offrendo la possibilità di studiare con la calma necessaria tutte le questioni legate ad una emergenza che forse non c’è.

Poco prima di mezzogiorno, il corteo sannicolese-casertano (rinfoltito da alcune delegazioni dei comitati civici di Pignataro, Chiaiano, Pianura ed Acerra e dal parlamentare Francesco Barbato) partito da Piazza Parrocchia ed arricchitosi di sammarchesi entrati a farne parte lungo la assolata Appia, è giunto, deviando dalla Regina delle Strade sul lato sinistro, in una incantevole vallata distesa e magicamente sepolta nel verde: un paesaggio da favola, incorniciato da fiori delle più varie specie selvatiche, dominato dallo svolazzare fantasioso di variopinte farfalle. Da un lato, parzialmente ombreggiato da vecchi tigli, un campo di calcio (completo di porte), dal prato liscio ed invitante, paradiso sportivo per tanti appassionati di oggi come per tantissimi di ieri. Non si sono contati i “ritorni alla memoria” raccolti, tra un frastuono e l’altro, dai partecipanti alla manifestazione. Su quel campo di calcio, creato per diletto dai proprietari, quando al posto dei pali si mettevano i sassi, hanno corso e dribblato centinaia di sportivi sannicolesi da molteplici lustri. Ora il dottor Bertolaso, uno che a calcio evidentemente non ha mai giocato, ha deciso di costruirvi sopra una “bella” discarica, a braccetto con la confinante LoUttaro, che si scorge, fortunatamente e non si sa fino a quando non più puzzolente, dietro un separè fatto di lamiere.
Su quella verde prateria è giunto, qualche minuto più tardi, anche il corteo partito da Maddaloni. Anch’esso affollato, anch’esso carico di quella sofferenza che solo chi vive (si fa per dire) da anni tra la puzza e i tumori può capire.
L’incontro finale tra le popolazioni più massacrate della storia di Terra di Lavoro, salutato dagli altoparlanti del gazebo allestito dagli organizzatori, è stato uno scambiarsi rabbia, consapevolezza, solidarietà, disperazione, speranza. Un misto diffuso di sensazioni pessimistiche e di rinnovata fiducia. Come quella che, speriamo di non sbagliarci, ha trasmesso il sindaco Pascariello in una intervista “sul campo” rilasciata al Corriere di San Nicola, nella quale ha ribadito il giudizio di forte dissenso espresso da subito nei confronti della scelta operata dal governo sulla cava Mastroianni. “Il mio impegno è stato sempre importante sin dalla firma del protocollo d’intesa, quando ho cercato di far sentire le ragioni della città di San Nicola la Strada. Purtroppo, con rammarico, devo dire che tutto quello che ci era stato garantito, tipo il dialogo tra le istituzioni, non c’è mai stato, è stato completamente disatteso. Quindi a questo ulteriore decreto del governo ho ritenuto di convocare con urgenza il consiglio comunale e, senza guardare al colore politico e ai partiti di appartenenza, abbiamo deciso di essere al fianco della gente perché venga evitata questa scelta che in più di un’occasione attraverso i miei comunicati ho definito scellerata. Questa volta l’istituzione comunale con la propria presenza deve far sentire il proprio peso, deve dare più forza alla voce della gente”. Pascariello ha inoltre confermato che l’amministrazione ha dato mandato all’avv. Adinolfi affinché metta in moto tutte le azioni legali possibili per sostenere le ragioni dei sannicolesi e per difendere la loro salute ed il loro ambiente.
Lo abbiamo già detto: con Pascariello ufficialmente in campo sarà più dura per Bertolaso & C. averla vinta. I sannicolesi, a questo punto, devono crederci, anche se, è inutile nasconderlo, la situazione appare estremamente difficile.

Nicola Ciaramella

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Il corteo in foto















Lo Striscione "Fermate il Mostro", richiamante la famosa canzone di Agnese Ginocchio che é da sempre la colonna sonora di ogni manifestazione pro-ambiente, è stato portato dalla signora Rosa (la prima a sinistra), moglie di uno dei sei fratelli Mastroianni proprietari della Cava. Come ella stessa ci ha riferito, nessun rappresentante dello Stato si era degnato di mettere al corrente la famiglia Mastroianni della decisione di utilizzare quella cava come discarica: la notizia è stata appresa soltanto attraverso la televisione. Rosa Mastroianni ha fatto ufficialmente sapere che la sua famiglia si dichiara contraria all'utilizzo della cava come discarica; anzi, da qualche tempo si stava coltivando l’idea di farne un agriturismo...


































Il video della manifestazione