PASCARIELLO E COMER UNITI CONTRO IL "90"


Discarica Mastroianni: partiti i ricorsi contro il "decreto-condanna" emesso dal governo

L’avvocato casertano Luigi Adinolfi è il difensore sia dell’amministrazione comunale di San Nicola la Strada che del “Coordinamento regionale dei rifiuti della Campania” (al quale partecipa anche il Comer) nelle cause dai due enti intraprese presso il Tar del Lazio contro il decreto nr. 90 del 23 maggio 2008.

Mentre è -giustamente- il pericolo per la salute dei cittadini sannicolesi a rappresentare il fulcro del ricorso presentato dall’amministrazione comunale di San Nicola, più nel dettaglio entra il comitato degli ambientalisti, che ravvisa nell’atto legislativo “forti elementi di incostituzionalità e di violazione di norme comunitarie”.
Tra i punti che vengono contestati si evidenziano: 1) militarizzazione dei siti adibiti a discarica, che sono stati definiti “siti di interesse strategico nazionale” (mamma mia, che paroloni!...); 2) uso inappropriato di discariche per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati e legalizzazione dello smaltimento nelle discariche per rifiuti urbani di sostanze altamente pericolose provenienti da trattamenti in impianti industriali; 3) grave limitazione della possibilità di esprimere liberamente il proprio dissenso; 4) costituzione di un “tribunale speciale”, titolare in via esclusiva dei procedimenti riferiti a: a) reati relativi alla gestione; b) reati in materia ambientale; 5) controversie relative ai diritti costituzionalmente tutelati, in contrasto ed antitesi con i poteri sanciti dalla Costituzione.

“Continueremo a batterci” – ha aggiunto l’avvocato Giovanna Maietta, leader del ComER – “per tutelare la salute nostra e di quella delle 200.000 persone che vivono nell’ambito della conurbazione casertana interessate dalla discarica Lo Uttaro e Mastroianni”.
Oltre all’ipotesi di incostituzionalità del decreto, i ricorrenti sostengono, con l’ausilio di una relazione del docente universitario Franco Ortolani, uno dei massimi esperti nazionali, l’inidoneità della cava Mastroianni (Uttaro 2) ad accogliere i rifiuti.

Ricordiamo, inoltre, sempre in relazione a quanto stabilito nel decreto oggetto di contestazione, che nella Cava Mastroianni, se sarà adibita a discarica,  si potranno sversare ogni sorta di veleni, come ceneri pesanti e leggere e scorie contenenti sostanze pericolose, fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, ecc.
Un’ulteriore “mazzata” ad una popolazione già sfiancata da decenni di lotta per non morire come topi in gabbia. Speriamo che il grande Berlusconi capisca, ma soprattutto che torni a fare solo il medico un certo dottor Bertolaso...