IL “SOGNO” DI BERTOLASO...

Se i giudici napoletani non convalideranno il sequestro della Uttaro deciso dal tribunale sammaritano, potrebbe riprendere corpo il diabolico disegno del sottosegretario: ritornare a sversare nella discarica “maledetta”, preludio della futura discarica Mastroianni.

Il nostro presidio presso la Mastroianni continua, ma tranne il pieno sostegno del sindaco e dell'amministrazione comunale di San Nicola la Strada non siamo riusciti a coinvolgere gli altri comuni. Non comprendiamo per quale motivo di fronte a un rischio cosi grave e a un danno altrettanto grave che subiranno 200.000 cittadini, i nostri amministratori, che dovrebbero essere ancora più consapevoli della gente comune di quello che significherà una nuova discarica sul nostro territorio, si nascondono dietro un ruolo istituzionale esercitato tra l'altro in maniera flebile o non esercitato affatto. Il sindaco di Caserta, al quale avevamo chiesto una presa di responsabilità verso il popolo e un segnale forte e compatto di contrarietà alla scelta del governo, preferisce non incontrarci e non partecipare alle manifestazioni; ci ha fatto sapere a mezzo stampa che ...gli si addice di più partecipare ai tavoli di trattativa piuttosto che marciare verso le discariche.

Martedì, intanto, verrà inoltrata la denuncia alla procura della Repubblica di Napoli contro la discarica Lo Uttaro e l’utilizzo della Cava Mastroianni. L’avvocato penalista Mario Mangazzo, a nome del Comitato Cittadinicasertani, dei comitati di Maddaloni e di altri cittadini di Caserta, San Nicola, San Marco e Maddaloni, illustra in un documento di 15 pagine i fatti che hanno riguardato LoUttaro e gli impedimenti che assolutamente non consentono l’utilizzo della Cava Mastroianni per lo sversamento di rifiuti. Più nel dettaglio, la relazione spiega l’inquinamento della falda di importanza strategica, i fatti precedenti che hanno riguardato lo Uttaro, i numerosi sversamenti abusivi, l’inidoneità del sito Mastroianni che per tipologia di materiale (tufo poroso friabile e terreno morbido) vietano l’apertura di una nuova discarica, lo sversamento di 90.000 metri cubi di rifiuti pericolosi senza andare a compromettere ulteriormente la salute dei cittadini e il territorio.
La falda già inquinata che abbiamo nell’area della discarica Lo Uttaro, insomma, serve per l’irrigazione dei campi e per l’acqua potabile e sfocia nel fiume. Nelle nostre acque di falda, invece, c’è il percolato ed altre sostanze pericolose, lo stesso che si può vedere affacciandosi nella discarica maledetta. Un lago di percolato in ebollizione per la presenza di metalli. E’ un qualcosa di indicibile trovarsi di fronte a un disastro che diventa sempre più maestoso e nel contempo alla superficialità con la quale si gestisce l’emergenza giustificata dalla tutela della salute pubblica che in realtà è danneggiata in maniera ancora più grave assieme al territorio. La discarica di Guido Bertolaso continua a trovare giustificazione nella buona fede di un modo di ragionare spicciolo, anche se contrariamente a questo i fatti e le inchieste delle procure hanno dimostrato che la gestione della Uttaro rientrava in un disegno finalizzato più alle gratificazioni di carriera  dell’uno o dell’altro dirigente che al rispetto della legge. Ma il dramma in tutto questo si profila col decreto rifiuti del neo governo che, all’art. 3, impone la convalida del sequestro di Lo Uttaro da parte dei magistrati della procura di Napoli entro il 23 di questo mese. Il collegio dei giudici napoletani dovrà ratificare il sequestro già eseguito dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e se non lo farà entro il termine previsto di venti giorni dalla trasmissione degli atti, il sequestro stesso decadrà. Se ciò dovesse verificarsi, si avvererebbe il sogno di Guido Bertolaso di ritornare a sversare a Caserta per il completamento della Uttaro, preludio della futura discarica Mastroianni.
Intanto, dopo un apposito sollecito, il presidente dell’Amministrazione provinciale si è deciso a fissare l’incontro con il Comitato per mercoledi 25. De Franciscis nel corso dell’ultimo consiglio provinciale si è già espresso con una disamina generale sul decreto del 23 maggio, lamentando la mancata concertazione del governo con le istituzioni locali che stanno offrendo alternative ai siti scelti e inseriti nel decreto. Affermazioni che ci confortano, pur sembrando alquanto vaghe. Noi abbiamo bisogno di concretezza e soprattutto di una affermazione forte di contrarietà alla discarica Mastroianni. Un segnale che dovrebbe dare anche l’amministrazione Petteruti.

Giovanna Maietta

(Presidente del Comitato Cittadinicasertani)