“Cava Mastroianni”, un "guaio" da non mandare in ferie...



Maietta e il ComER tengono alta l'attenzione sul grave problema e lanciano un severo monito: “Nessun baratto per la bonifica dello Uttaro!

Riceviamo da Giovanna Maietta e pubblichiamo, affinché il guaio “Cava Mastroianni” non vada in ferie e sia sempre acceso ed allarmato nella mente di tutti.

«Il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti incontra il premier Silvio Berlusconi a Napoli al quale espone tutte le sue preoccupazioni sul futuro sversamento di rifiuti  dopo Ferrandelle. Quali sono queste preoccupazioni? Nella solita ambiguità di chi non  vuole essere trasparente non vengono specificate nel pletorico comunicato stampa del Comune. Ma forse il sindaco ignora che il governo ha deliberato una mega discarica a Caserta da realizzarsi nella cava Mastroianni attigua allo Uttaro? E’ verosimile che si sia verificato questo, visto che l’amministrazione comunale di Caserta non ha mosso un dito per opporsi alla scelta del governo di centrodestra. Infatti il sindaco chiede a Berlusconi come se non sapesse dove si sverseranno i rifiuti della provincia di Caserta. E’ chiaro e noto a tutti che sarà nella cava Mastroianni, ma il sindaco fa finta di non sapere. Silvio Berlusconi potrebbe  dirgli leggiti il decreto n.90 del 23 maggio io la scelta l’ho fatta ed è pure legge approvata dai parlamentari di destra e manca. Ma questa risposta è ormai datata, pervenuta mesi fa attraverso il sottosegretario Nicola Cosentino che invitava la provincia ad individuare un sito alternativo alla decisione del governo. Un modo di ragionare logico ma soprattutto una bella mossa politica giustificata dall’emergenza. Un’alternativa alla quale pare stiano lavorando da mesi spremendosi le meningi tutti i tecnici e amministratori provinciali  ma che finora sembra non esserci. Una  Provincia che non smentisce la tipica lentezza che caratterizza il centrosinistra finalizzata all’esaurimento del problema senza risolverlo quando si è costretti a non potersi defilare. Certo i metodi della provincia di De Franciscis sono molto democratici contrariamente a quelli berlusconiani, infatti se soluzione dovesse esserci sarà concertata persino con le popolazioni. Una democraticità di comodo che impone un metodo politicamente opposto a quello degli avversari in campo. La solita politica delle mosse e contromosse a discapito dei casertani. E’ mai possibile che in tutta la provincia di Caserta l’unico spazio da adibire a discarica sia solo la cava Mastroianni? Non può essere, tanto più quando la stessa Provincia si rifiuta di prendere in considerazione la proposta avanzata dai Comitati e associazioni cioè l’attrezzatissima vasca di Parco Saurino.  E allora diciamo le cose come stanno, su questa città c’è un disegno prestabilito avvalorato da tutte le forze politiche, le stesse che hanno aperto la strada con lo Uttaro. Ma il paradosso è che lo Uttaro sembra essere futura merce di scambio per il prossimo milione e mezzo di mc di rifiuti da sversare. Per quale motivo un sindaco che ha voluto ed ha sempre difeso la discarica di Lo Uttaro (tranne che contrapporsi a pochi giorni dal sequestro) aperta con un protocollo d’intesa firmato dallo stesso Petteruti, De Franciscis, Bertolaso dovrebbe tenere cosi a cuore questa bonifica? Gli stessi responsabili politici chiedono di riparare allo stesso Bertolaso a un danno iniziato con le loro scelte scellerate. Sarà mera bonifica o bonifica in cambio di un futura discarica? E’ proprio Lo Uttaro che potrebbe impedire l’apertura della Mastroianni visto che è una delle fonti di inquinamento anzi la più pericolosa. La bonifica di lo Uttaro deve essere incondizionata da qualsiasi scopo che non sia la tutela del territorio e della salute pubblica. Il sindaco Petteruti dovrebbe rivolgersi al Premier Berlusconi per impedire la futura discarica casertana a prescindere dalle responsabilità che spettano al presidente della provincia.   Il decreto del governo ha legalizzato lo sversamento di rifiuti pericolosi in discarica. E’ anche di questo che dovrebbero preoccuparsi i nostri amministratori; se per loro sacrificare la città condannandola a immondezzaio campano significa non farne la difesa per non fare la difesa del proprio orticello, almeno si sarebbero potuti preoccupare di quel che si sverserà nelle discariche. Ma quali pretese può avanzare un cittadino verso amministratori che giustificano la difesa della salute pubblica con la violazione della legge e dei diritti costituzionali il cui rispetto garantisce la tutela dei diritti umani? Petteruti oltre che delle bonifiche e della futura destinazione dei rifiuti di cui sembra ignori la prossima destinazione si preoccupa anche degli impianti e sollecita la realizzazione degli inceneritori, avvalorando in questo modo la oscena politica berlusconiana dell’incenerimento.  Tanto fuoco e fumo e poca differenziata. Gli inceneritori inesistenti nella regione Campania sorgeranno da adesso a qualche mese come funghi, così potremo bruciare tutto e respirare  tanta diossina, e più bruciamo più guadagniamo e più trasportiamo e magari se i nostri rifiuti indifferenziati per malaugurata sorte dovessero scarseggiare potremmo bruciarci quelli delle altre regioni. Chissà se il sindaco ha offerto Caserta per realizzarci un inceneritore nel caso in cui quello di Acerra dovesse incepparsi con le madide “eco balle”?  La difesa della città non si fa con le chiacchiere ma con i fatti e sono proprio i fatti che smentiscono gli slogan propagandistici di una amministrazione che ha consentito il mare di inquinamento chiamato Uttaro. E’ sempre positivo insistere per la bonifica ma senza baratti. La bonifica della nostra città noi la pretendiamo come vittime di chi l’ha inquinata. Intanto il sindaco potrebbe liberare dai rifiuti il capannone  concesso dall’imprenditore Coppola  gratuitamente per sei mesi. La gratuità    di questo capannone sta scadendo e tra un po’  se non si dovesse riuscire a bonificarlo il fitto peserà sulle già dissestate casse comunali. Giovanna Maietta, Comitato Emergenza Rifiuti Caserta»

(foto: Cava Mastroianni e Giovanna Maietta)