AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO AL COLLASSO

L’emergenza rifiuti sta distruggendo le principali attività economiche di Terra di Lavoro

-riflessioni di Pasquale Costagliola


L’emergenza soffocata dei rifiuti in Campania sta portando al collasso le uniche attività economica che sopravvivono nel territorio tra Caserta e l’area settentrionale della provincia di Napoli: l’agricoltura e l’allevamento. Terra di Lavoro è ancora una provincia agricola. Questa attività primaria, scomparse le grandi imprese industriali come la Finmek , l’Olivetti Medinform, Stoppani, Vanetta, Tonolli Sud e via fallendo, assicura il maggior reddito e rappresenta gran parte del PIL nostrano. Di 100 e più fabbriche nell’area ASI di Marcianise alle porte di Caserta rimangono solo i resti di capannoni oltre a depositi pericolosi di residui industriali come il tannino ed il cromo esavalente. Intanto nei campi della più fertile pianura d’Europa che si estende intorno al fiume Volturno,  milioni di tonnellate di rifiuti continuano ad ammassarsi. Tra  Santa Maria La Fossa, Grigignano, Casal di Principe e San Tammaro sono state allocate la discarica di Ferrandelle, il sito di stoccaggio di Marruzzella, un'altra discarica è in allestimento col nome di Marruzzella 2. Sempre nell’area esiste un sito sequestrato dalla magistratura per la presenza di rifiuti pericolosi denominato Parco Saurino. Milioni di tonnellate di rifiuti di ogni tipo sono stipati in questi impianti con fiumi di percolato  che inondano campi di grano, di meloni, di piantagioni di albicocche e pesche. Non basta in questo inferno che la storia ricorda come fonte delle reali delizie borboniche da sempre si produce la mozzarella DOP. Qui infatti, nella reggia fattoria di Carditello i re napoletani introdussero l’allevamento dei bufali e colture particolari . Oggi si alleva e si coltiva su di un terreno avvelenato mentre la vulgata dice che l’emergenza è finita. A sud verso il confine tra Trentola Ducenta e Giugliano milioni di cosiddette eco balle sono stipate a Taverna del Re, altro nome surreale per una tragedia volgarissima. Anche qui la terra è contaminata e sottratta alla sua vera vocazione. Tutto questo mentre milioni di euro vengono dilapidati per cose senza senso. Nella crisi generale si sta sciupando l’unica risorsa vera che è rimasta alla Campania, la terra.

(Articolo che riceviamo da Pasquale Costagliola, presidente dell’associazione ambientalista “Terra Nostra”)