Salvatore Motta: “Basta con le discariche!”

Il tema della riconversione dei rifiuti tra i principali punti programmati dai Comunisti “sannicolesi” per le prossime elezioni provinciali. Grande attenzione alle proposte miranti a sbocchi occupazionali.

L’Amministrazione Provinciale uscente può solo rimarcare la sua incapacità gestionale in Terra di Lavoro; il suo bilancio consuntivo è caratterizzato dall’inerzia e dalla miopia politica sul territorio, dalla mancanza di idee e dagli sterili conflitti interni, come dimostra il degrado socio-economico in cui affonda la nostra provincia”.

 

Comincia così la sintesi del programma presentato agli elettori per le imminenti provinciali dal candidato “sannicolese” dei Comunisti Italiani.

Salvatore Motta, politico determinato, sempre in prima linea quando è in gioco il futuro della nostra città, sposa senza remore il documento elaborato dagli organi del partito:

Un programma convincente deve caratterizzarsi sulla capacità di pensare, di volere e di perseguire un’ipotesi di superamento dell’attuale stallo. È necessario costruire un’opzione di sviluppo complessivo, che possa tradursi nella realizzazione e completamento (e senza ritardi) delle grandi infrastrutture (aeroporto di Grazzanise, TAV, metropolitana), nella praticabilità di recupero ambientale del territorio  e delle aree urbane, nella riscoperta di vocazioni e di riconversioni produttive, nelle potenzialità artistiche, culturali e turistiche della provincia di Caserta.

Solo la concretizzazione di tali ipotesi, con il consequenziale recupero occupazionale (sia in termini di mantenimento dell’attuale posto di lavoro sia nella creazione di nuovi e non precari), potrà restituire la speranza e l’entusiasmo ai giovani, molti dei quali, oggi, abbandonati alla rassegnazione se non alla mercé delle deviazioni delinquenziali.

L’azione politica di Motta (candidato nei Collegi di San Nicola la Strada e di Roccamonfina), come quella di Francesco Nigro (candidato per la Regione) sarà, quindi, caratterizzata in modo particolare su tali aree tematiche, riconducibili tutte a reali proposte con sbocchi occupazionali.

Vediamole in dettaglio:

Agricoltura e Allevamento

Sono attività primarie e decisive della nostra economia. L’agricoltura va rivisitata e riqualificata sistematicamente e qualitativamente nei suoi prodotti  ortofrutticoli, anche attraverso l’utilizzo di marchi  e certificazioni, nonché riconvertita nei settori di cui i prodotti trovano impiego nell’industria agro-alimentare (es. sostituire il settore del tabacco, in crisi, con uno o più settori che impiegano prodotti ove la domanda è forte).

L’allevamento, in particolare quello bufalino, va controllato e difeso dalle epidemie di brucellosi, e tutto ciò a tutela dei prodotti caseari contro ogni tipo di alterazione e contraffazione (il 60%, a livello nazionale e mondiale, della mozzarella di bufala è prodotto nella provincia di Caserta).

Turismo e Cultura

La nostra provincia ha un’immensa dotazione di capitale culturale e artistico, non sfruttata al meglio e più volte consegnata al degrado e al saccheggio. Elaborare un serio piano provinciale quale obiettivo reale per valorizzare i beni culturali, con al centro la grande forza attrattiva della Reggia, potrebbe essere una soluzione e una forma organizzativa ideale, anche in termini occupazionali, per collegare le risorse archeologiche, architettoniche, monumentali e ambientali ai tre Parchi (di Roccamonfina e foce del Garigliano, Matese e Partenio), alle due aree protette ed al turismo di qualità, con la creazione di servizi e strutture adeguate e organizzate sul territorio (mezzi di trasporti, alberghi, ostelli, aree attrezzate, ecc.).

Ambiente e Rifiuti

L’ambiente, deturpato, violentato e devastato quasi irrimediabilmente dall’uomo, grazie alle sue attività antropiche (produzione di rifiuti e di inquinanti) o economiche (es. settore estrattivo: cave), per gioco forza e per una migliore qualità della vita, va curato urgentemente.

In tema paesaggistico, vanno recuperati i siti estrattivi (esauriti o chiusi) con bonifiche energiche e riqualificazioni del territorio, e utilizzando le stesse maestranze, che con la chiusura ultima delle cave, vedono a rischio il posto di lavoro.

Le aree urbane, congestionate dal traffico e dallo smog, devono venire dotate di polmoni di verde (parchi e aree attrezzate) tali da renderle più vivibili e più a misura d’uomo.

Il problema dei rifiuti va risolto, a monte e non nelle fasi terminali del suo ciclo, con un’efficace raccolta differenziata tesa a far scomparire una volta per tutte le discariche e l’emergenza rifiuti (e con essa i suoi orrendi e maleodoranti siti di trasferenza), e fare in modo che i rifiuti selezionati possano invece divenire vere e proprie materie prime secondarie da reintrodurre nei cicli di recupero e di lavorazione.