“Stanno demolendo una casa in tufo!”...


 Caro direttore,

...In questo momento in via D.Gentile stanno demolendo una casa in tufo (credo degli anni venti o un pò di più) con un arco, un tetto "a campanile", un po’ di giardino, insomma una casa ben fatta. Come è possibile? Perchè a San Nicola, a Marcianise, a Caserta non si comprende che ristrutturare queste abitazioni significa preservare la città  dall'anonimato della provincia?
Significa cultura.
San Nicola sta diventando sempre più insignificante. Sta diventando un paesone sub-urbano fatto di cemento e palazzoni. Un paesone con zero verde pubblico, assenza di alberi lungo le strade.
Un paesone che cerca di diventare come Secondigliano, Acerra e tutte quelle aree urbane che dovrebbero insegnarci cosa non fare della nostra "cosa pubblica".
Facciamoci una passeggiata tra le campagne alle spalle del cimitero e diamo uno sguardo a quei palazzoni tirati su in niente. Palazzoni che hanno attorno del verde insignificante, non isolati nelle loro viscere con materiali espansi o la semplice lana di vetro, palazzoni che non hanno pannelli fotovoltaici, solare termico, palazzoni, insomma, che avrebbero potuto perlomeno salvarsi utilizzando queste risorse nuove ma che neanche questa attenzione, seppure miserrima, hanno avuto. Ma ci vuole tanto ad imitare paesi e città della Toscana, dell'Umbria, dell'alto Lazio che fanno della ristrutturazione delle loro case e dei loro borghi, la principale fonte del loro guadagno ma soprattutto l'emblema della loro identità?....
Ing. Claudio Nicolò, (
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31/1/2009