LA SCOLIOSI

Rubrica medica a cura del dr. G. Salernitano, posturologo

La distinzione tra atteggiamento e patologia 

La scoliosi è una patologia che affligge l’uomo da quando ha conquistato la stazione eretta. Esistono studi risalenti all’epoca di Ippocrate e addirittura disegni appartenenti all’età della pietra che raffigurano soggetti con questo tipo di alterazione. Ovviamente da allora ad oggi sono stati fatti passi da gigante in materia diagnostica, meno in quella terapeutica, ma cerchiamo di capirci qualcosina in più.
Bisogna distinguere l’atteggiamento scoliotico dalla scoliosi strutturale.
Nel primo caso, l’inclinazione e torsione vertebrale è evidente solo in alcune posizioni scomparendo in altre: ad esempio, se Silvio in piedi presenta una convessità del rachide a destra che scompare mettendosi in allineamento disteso su un lettino a pancia in giù, vuol dire che ha un atteggiamento scoliotico causato ipoteticamente da un’asimmetria del bacino, oppure da una lesione vertebrale, o ancora da un’alterazione posturale ascendente o discendente, e quindi Silvio per essere contento dovrà solo identificare la causa del problema.
Nelle scoliosi strutturali il discorso è un po’ diverso. Si parte in età puberale con le scoliosi dette evolutive fino alla maturità ossea, ove, nella maggior parte dei casi con l’arrestarsi dello sviluppo si arresta anche la degenerazione strutturale, ma non sono rare circostanze in cui ciò non avviene e la patologia si aggrava anche in età adulta.
Ci sono poi le cosiddette scoliosi idiopatiche, ovvero quelle di cui non si conosce la causa e sono senza deformazioni congenite individuabili attraverso radiografie.

Generalmente, la scoliosi presenta una curva primaria ed una secondaria detta di compenso; le più frequenti sono le toraco lombari dove, di solito, la convessità toracica è a destra e la lombare è a sinistra. La convessità è sempre accompagnata da un movimento di “torsione vertebrale” inducendo, a livello toracico, le costole del lato convesso ad avanzare e quelle del lato concavo ad arretrare; le conseguenze saranno che a livello muscolare dal lato della convessità i muscoli subiranno uno stiramento e dal lato concavo una retrazione con movimenti conseguentemente limitati nella respirazione, sindrome restrittiva, e con danni non indifferenti per tutto il nostro sistema tonico posturale. Ovviamente per ovviare a tutti questi rischi bisogna fare una giusta prevenzione tenendo conto che l’età a rischio maggiore è intorno ai 10/13 anni; per chi invece già si è rispecchiato in ciò che ho scritto, esistono per fortuna delle tecniche di riabilitazione posturale globale, con seduta individuale, dei medici di scuola francese, Mezieres e Souchard.

Approfitto per ringraziare tutti coloro che mi hanno mandato e-mail per complimentarsi e ricordo loro i miei contatti che sono: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  cellulare 347/5387839
Un saluto! 


Dottor Gianluca Salernitano









Articoli precedenti:

Il posturologo
Alla scoperta della posturologia
L'analisi del passo
Cicatrici e postura
Deglutologia o terapia miofunzionale
Ride bene chi ride...bene


(per la consultazione seguire il seguente percorso: homepage / ricerca articoli / ricerca articoli per categoria / sanità)