LE DENUNCE DEL WWF

Lettera-studio del dr. Lauria al presidente De Franciscis sul precario stato di vivibilità in Terra di Lavoro. Importanti spunti anche per alcune problematiche che riguardano da vicino San Nicola la Strada.

Il dr.Raffaele Lauria, responsabile della sezione di Caserta del WWF, ha indirizzato, nell’ambito del progetto internazionale del WWF "Detox-Svelénati", una lettera aperta all’on. De Franciscis nella quale sottopone al massimo organo amministrativo di Terra di Lavoro una serie di problematiche che, a parere del Wwf, devono essere affrontate in maniera prioritaria per migliorare la vivibilità nella ns. provincia.

Rischio idrico nell’area dei Regi Lagni, rischio industriale nel marcianisano, inquinamento atmosferico nella conurbazione di cui San Nicola la Strada è parte integrante, ma soprattutto la tragica situazione legata ai rifiuti, sono indubbiamente argomenti che non possono restare lontani dalla nostra attenzione e che meritano un approfondito esame da parte dei politici chiamati a rappresentarci.

Ecco, dunque, il testo integrale (senza grafici e tabelle) dello studio che il Wwf ha realizzato e che potrà certamente costituire un valido e pregevole supporto a disposizione degli amministratori per intraprendere tutte quelle azioni miranti ad un netto, necessario ed urgente processo di miglioramento del bassissimo livello di qualità ambientale che attualmente caratterizza il nostro territorio.  

DETOX REPORT - Lettera aperta al Presidente della Provincia di Caserta On. Alessandro De Franciscis

Gentile Presidente,
il WWF che, da circa 20 anni a Caserta è sempre in prima linea per la difesa e la conservazione dell'ambiente, desidera sottoporre alla Sua cortese attenzione alcuni problemi che a ns. avviso devono essere affrontati in maniera prioritaria per migliorare la vivibilità nella ns. provincia.
A tal fine, la nostra Associazione riconferma la disponibilità a collaborare attivamente con l'Amministrazione da Lei presieduta, in linea con la filosofia e la missione prevista dallo statuto WWF per il raggiungimento degli obiettivi descritti nel documento allegato.
Nel salutarLa e nell'augurarLe buon lavoro, la scrivente associazione porge cordiali saluti.
(Raffaele Lauria, resp.WWF di Caserta, 10 giugno 2005)

DETOX REPORT - Indagine realizzata in linea con il progetto internazionale Wwf "Detox - Sveleniamoci" per un Futuro meno Tossico

Acque superficiali
In base ai macrodescrittori (N, pH, P ecc.), risultano particolarmente preoccupanti le aree a cavallo tra le province di Caserta e Benevento ( per scarichi urbani, frantoi, attività metalmeccaniche). Pessima la situazione dell'Agnena e dei Regi Lagni ove sono state rilevate anche sostanze organiche clorurate.
Fiume Volturno : dalla descrizione Arpac le condizioni risultano tuttora coerenti con le analisi del fiume fatte dal Wwf nel 1990. Poco o nulla da allora è stato fatto. L'inquinamento proviene anche dalle altre provincie (vd affluenti).

Acque sotterranee
Considerando i nitrati come riferimento per la valutazione della qualità delle acque sotterranee, la situazione appare compromessa nelle pianure alluvionali del fiume Volturno e nei bacini dei Regi Lagni, in misura più accentuata per le falde superficiali rispetto a quelle profonde, alimentate anche per travaso dalle strutture dei massicci cartonatici. Ancora una volta i casi più gravi della provincia di Caserta si osservano nel bacino idrografico dei Regi Lagni e nel bacino del Basso Volturno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sorgenti dimenticate
La recente vicenda della cave ha reso nuovamente attuale il problema della tutela del territorio più prossimo al capoluogo ed in particolare quello dei Monti Tifatini . II WWF Caserta, che da sempre ha inteso tutela e fruizione dell'ambiente come un tutt'uno, ha presentato , nello scorso mese di dicembre all'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Caserta, un progetto per il recupero e la valorizzazione delle sorgenti più importanti dei Colli Tifatini quali la Tellena, Giove Fontanelle e Linara.
E' auspicabile che in tutta la ns. provincia si attivi un censimento delle fonti e sorgenti oltre che un progetto di eventuale recupero e di valorizzazione delle stesse.

Acqua e popolazione
Dal 1950 al 2000 la disponibilità annuale pro capite di acqua è andata decrescendo dai 16.800 metri cubi ai 6.800. Oggi oltre un miliardo di individui non hanno accesso all'acqua potabile (fonti World Resources Institute e World Watch Institute). La disponibilità di acqua è forse la prima emergenza planetaria del nostro pianeta e nonostante tutto questo continuiamo a dilapidare questo bene prezioso.
1. Sorgenti potenzialmente importanti, oltre che generare delle interessanti zone umide che meriterebbero un'adeguata valorizzazione turistica, vengono perse appena sgorgano dalla roccia in invasi pieni di rifiuti.
2. Non è previsto nel regolamento edilizio un sistema di riciclo dell'acqua piovana e delle acque grigie. In Olanda, paese notoriamente ricco d'acqua, da anni c'è l'obbligo di riciclare l'acqua per tutti gli usi domestici (escluso quello potabile).
3. I suoli sono eccessivamente impermeabilizzati: l'utilizzo di materiali alternativi negli spazi circostanti agli edifici di nuova costruzione, permetterebbe all'acqua piovana di rigenerare la falda acquifera e non di finir in fognatura.

Zone umide
Non esiste un censimento adeguato delle zone umide della provincia di Caserta (vd. Mortine - Falciano del Massico - Variconi) ed una valorizzazione coerente alla sua vocazione turistico-naturalistica.

• CAVE
Le cave rappresentano da sempre una piaga del territorio provinciale. II WWF Caserta da anni si batte per creare le condizioni per un'inversione di tendenza. Sarebbe quindi sicuramente questo un rapporto non realistico se non riportasse le ns. osservazioni al nuovo PRAE della Regione Campania , che vede Terra di Lavoro potenzialmente cavabile per altri 50 anni.
Le seguenti osservazioni sono state presentate, insieme ad altre associazioni ambientaliste, agli organi di stampa ed alle autorità competenti ; inoltre è stato formalizzato l'atto di significazione di "parte offesa", firmato dal Presidente Pratesi al Tribunale di S.M. Capua Vetere , in relazione al recente intervento della Magistratura casertana.

OSSERVAZIONI AL PRAE CAMPANIA

1. MANCA LA DEFINIZIONE DEGLI ORGANI DI CONTROLLO. NON E' CHIARO CHI PERSEGUIRA' REALMENTE GLI EVENTUALI TRASGRESSORI E LE EVENTUALI SANZIONI.
2. MANCA IL COLLEGAMENTO TRA IL PRAE E GLI STRUMENTI URBANISTICI GENERALI ED ATTUATIVI DEI COMUNI NELLE CUI AREE RICADONO LE CAVE.
3. MANCA UN REGOLAMENTO DI ESTRAZIONE VERO E PROPRIO IN CUI SI FISSINO LE NORME, LE TECNOLOGIE E I MATERIALI DA UTILIZZARE NELLA RICOMPOSIZIONE.(VEDI QUALITA' DEI MATERIALI, SE SOGGETTO A BONIFICA, PEZZATTURA DEL MATERIALE DA MACERIE).
4. NON E' BEN DEFINITA PER LE CAVE ABBANDONATE, ABUSIVE E/O DISMESSE, COME INTERVENIRE IN CASO DI DANNO AL PROPRIETARIO NEL CASO IN CUI NON SIA PERSEGUIBILE (VD.ATTIVITA' INTESTATE AD ULTRASESSANTENNI, ECC.)
5. IL CALCOLO DEL QUANTITATIVO IN BASE A QUALI PARAMETRI E' STATO FATTO?
6. LE ZONE DI SVILUPPO E DI COMPLETAMENTO RIENTRANO QUASI TUTTE IN AREE DI ELEVATO VALORE AMBIENTALE, PAESAGGISTICO E TURISTICO (A RIDOSSO ANCHE DEL PARCO DEL MATESE E DEL PARTENIO).
7. IL PIANO DI RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE DEVE TENERE CONTO DEL COMPORTAMENTO E DELLE MISURE NEI CONFRONTI DELLE FALDE ACQUIFERE E DEI CORSI D'ACQUA, ANCHE I MINORI.
8. NON VENGONO SPECIFICATE LE COMPETENZE DEI VARI ENTI PER QUANTO RIGUARDA GLI STRUMENTI IN MATERIA URBANISTICA.

Rischio industriale
In riferimento al D.Lgs.334/99, la provincia di Caserta mostra anche un sensibile rischio industriale con ben n.5 impianti soggetti a rapporto di sicurezza. La zona a maggiore rischio è quella di Marcianise (n.3 impianti).

Diossine
Considerando che l'attività di monitoraggio non ha rivelato, se non nel latte di alcuni campioni, quantità significative di diossine, sarebbe opportuno partire con uno studio integrato che tenga conto della reale composizione della dieta degli animali, dei processi di assorbimento - anche da parte dell'uomo - e del processo di magnificazione biologica che potrebbero portare a fenomeni di accumulo delle suddette sostanze.

Inquinamento atmosferico
Non esiste un sistema funzionale di mobilità collettiva. Attualmente Caserta è una provincia ad una dimensione: l'autovettura privata.
Solo alcuni punti della provincia sono adeguatamente presidiati, mentre in una gran parte di essa non esiste un cont rollo adeguato. Questa situazione favorisce la sosta in doppia e tripla fila con la formazione di ingorghi ingiustificati; in questo modo aumentano i livelli di inquinamento atmosferico. II rilevamento viene effettuato, in maniera continuativa, solo nell'area urbana di Caserta : n. 3 centraline in servizio da 10 anni che non rivelano la reale situazione della Città , dei dintorni e degli assi viari più abitati in quanto poco efficienti e poco attendibili . Esse rilevano parzialmente i parametri previsti dalle normative vigenti e quindi non danno un quadro omogeneo degli inquinanti .
II livello di monitoraggio risulta inevitabilmente inadeguato, In quanto la densità veicolare della provincia di Caserta , se si esclude Napoli , è la peggiore della Campania, con un rapporto di 170 veicoli per mq di superficie provinciale . A questo si aggiunga che quella di Caserta è la provincia più densamente popolata della Campania ( 323 ab/kmq), escludendo sempre Napoli.

Rifiuti
Troppo facile e scontato parlare della situazione dei rifiuti nella nostra provincia che si può e si deve rapportare a quella campana. Situazione grottesca se si considera che per circa dieci anni siamo stati in una situazione di ordinaria emergenza e di commissariamento senza arrivare ad una soluzione definitiva e coerente con le esigenze ambientali, legislative e tecnologiche . A questo si aggiunga il problema delle discariche incontrollate e spontanee: è paradossale che esse siano anche censite e riportate in tabelle , ma che nulla viene fatto per affrontare e risolvere la situazione.
A riprova di quanto su esposto, viene riportata una tabella (fonte ARPAC); ovviamente nella seguente tabella sono riportate solo alcune della miriade di discariche spontanee della nostra provincia che diventano sempre più numerose e possono, in quanto incontrollate, contenere di tutto.

Le coste-una risorsa sprecata
Molluschicoltura
A differenza delle altre province della ns. regione, ove la molluschicoltura è fiorente, la ns. provincia, pur avendo un patrimonio costiero adatto per il 68% alla suddetta attività, risulta nel 98% dei casi inquinato da coliformi a tal punto da rendere impossibile la crescita dei molluschi, se non in quantitativo limitato, o in ogni caso fortemente inquinati dal punto di vista batteriologico.
Balneazione
Nel periodo 1999-2001 la provincia di Caserta ha presentato la più alta percentuale di analisi sfavorevoli di tutta la regione (46-55%).

Agricoltura Biologica
Ultima provincia come SAU (superficie agricola utilizzata) della Campania, anche se paragonabile alle altre, Napoli esclusa in quanto ad altissima antropizzazione; ma in ogni caso nettamente alle spalle delle province di Avellino e Salerno nella crescita dell'attività agricola a basso impatto chimico.
Agrumi, pere, pesche, pomodori, zucchine, lattughe, melanzane, fragole e patate sono i prodotti principalmente contaminati; in alcuni casi anche da tre-quattro principi attivi diversi.