LIBRI DELLE ELEMENTARI A PAGAMENTO, APPELLO DI GRANDE SUD


Schiavone :
L’assessore competente ponga in essere qualsiasi iniziativa per liquidare ai librai le somme dovute!”


“Fino allo scorso anno c’erano 103 milioni di euro destinati ai comuni per rimborsare il costo dei libri di testo agli alunni delle elementari: adesso sono spariti. Mentre l’articolo 34 della Costituzione dice che la scuola dell’obbligo deve essere gratuita, sulle famiglie cade un’altra tegola in testa: se il comune non rimborsa i cartolai, devono pagarsi anche i libri fin dai primi anni di scuola, da 18 euro per la prima a 45 per la quinta classe, che si aggiungono alle spese per la scuola (astucci, cartelle, grembiuli, atlante, vocabolari, gite, ticket per la mensa) che già superano in media i 2.000 Euro l’anno solo per i figli che frequentano le elementari.”
Lo rende noto Pierluigi Schiavone, coordinatore cittadino di Grande Sud tramite il portavoce della sezione locale Alan Giovanni Improta.
“In genere i Comuni continuano a far fronte a questa situazione erogando i fondi a loro spese, ma in questi giorni tanti genitori sono costretti ad “anticipare”, termine che potrebbe dare parvenza di temporaneità, i soldi per comprare i libri. Come se non bastasse anche il servizio mensa ed il servizio scuolabus sono in forse, servizi indispensabili per garantire a tutti il diritto allo studio.
E’ chiaro, che i problemi finanziari che l’Italia, l’Europa stessa, sta attraversando, ricadono a cascata su altri Enti (Regioni, Provincie e Comuni) ma, allo scopo di tutelare il diritto allo studio,  rivolgiamo un appello all’assessore competente, affinché ponga in essere qualsiasi iniziativa per liquidare ai librai, anch’essi impegnati verso le case editrici, le somme dovute, e che quindi possano essere restituite a coloro che li hanno anticipati.
Si invitano pertanto – conclude Schiavone - le famiglie interessate che abbiano già provveduto o che stanno in questi giorni provvedendo all’acquisto dei libri di testo, a conservare la documentazione delle spese sostenute (fatture, scontrini, ecc.) al fine di poter chiedere il rimborso.”

(Comunicato stampa)