Delli Paoli e il “senso di responsabilità”



Il sindaco biasima il comportamento dell’opposizione, "che ha fatto mancare il numero legale per il consiglio comunale convocato proprio su sua esplicita richiesta": «Dagli “accusatori” solo critiche e parole, mai un gesto per aiutare i sannicolesi per evitare l’arrivo di un commissario prefettizio che risolverebbe tutti i problemi aumentando al livello massimo le tasse...»


«La mia nota inviata alle due testate giornalistiche di San Nicola la Strada
(Sabato non solo sport e Corriere di San Nicola- ndr) rende bene l'idea di che tipo di opposizione ci ritroviamo. Bisogna sapere che nell'ultimo consiglio comunale di martedì 16 luglio, convocato su espressa richiesta dei partiti di minoranza con argomenti da questi proposti, i membri stessi dell’opposizione hanno abbandonato l'aula facendo mancare il numero legale. I componenti della maggioranza, come quelli della minoranza, erano in otto. Mancava dai nostri banchi Zampella assente giustificato. Ma ciò che è mancato di più è sicuramente il senso di responsabilità, dico da parte di tutti, anche se in misura diversa, soprattutto da parte di chi con forza chiede un consiglio comunale e poi fa mancare il numero legale...».

A parlare è Pasquale Delli Paoli, amareggiato per quanto accaduto nella scorsa riunione del massimo consesso civico:

«Nei giorni scorsi il consiglio comunale -recita la nota del sindaco- è andato deserto per mancanza del numero legale; a margine dell’accaduto urgono delle riflessioni. Considerando la responsabilità politica della maggioranza, che comunque deve garantire il numero legale quando si va in consiglio comunale per deliberare, vi è un’altra responsabilità ed è quella dell’opposizione. Nella mancata seduta del consiglio comunale c’è anche la loro responsabilità; si trattava di discutere e deliberare su argomenti che la stessa opposizione aveva chiesto con tanto di atti firmati. L’opposizione chiede la convocazione del consiglio comunale e poi si allontana dall’aula facendo venir meno il numero legale (di 9 consiglieri contro otto presenti). A chi legge il compito di trarre le conclusioni. Dalle pagine di un giornale, continuamente il consigliere Nuzzi esterna il suo vecchio refrain, ovvero che “il Sindaco deve andare a casa”, che “sta portando il Comune allo sfascio”, che “non ha più maggioranza”. Preme ricordare che il consigliere Nuzzi fino a quando il suo “sponsor” - già assessore per più di un mandato - era consulente pagato del Sindaco e lui era consigliere delegato alle finanze, tutto andava bene. Quando poi non è stato più possibile rinnovare l’incarico allo stesso “sponsor” a causa della spending review tutto è precipitato, il Sindaco è diventato all’improvviso incapace. Non per giustificare l’operato dell’amministrazione ma, come già ribadito, senza soldi non si va da nessuna parte. Non si può pianificare, nè programmare nulla, se non quel poco di ordinario a livello di semplici manutenzioni. I trasferimenti dallo Stato si sono ridotti al lumicino per effetto e conseguenza della introduzione e progressiva applicazione del federalismo fiscale, approvato con legge n. 42 del 5 maggio 2009. E’ noto che c’è un’evasione fiscale considerevole, calcolabile intorno al 40%, dovuta alla congiuntura economica (...ma anche e soprattutto ai furbetti storici del nostro comune- ndd), che è sotto gli occhi di tutti: al di là degli indicatori economici, la maggior parte dei cittadini non arriva alla terza settimana del mese. Chi amministra lo fa con cognizione di causa. Chi invece fa dell’ironia sulla continuità e sulla managerialità del Sindaco, prima di sparare sentenze, dovrebbe vivere dall’interno i problemi e non dare semplicisticamente giudizi. Oggi amministrare un ente locale, avere la responsabilità di guidare una città è impresa ardua. Che c’è una maggioranza risicata nessuno lo nasconde; a volte si riesce ad andare avanti più con numeri risicati che con maggioranze molto ampie. Così si cementa il gruppo, forse si diventa più responsabili. Più di una volta in consiglio comunale e dalle pagine di quotidiani si è parlato di coinvolgimento delle opposizioni “vere” sui problemi della città; da parte della maggioranza c’è la massima apertura sulle cose da fare, ed invece cosa fa l’opposizione su argomenti da essa richiesti e proposti? Va via e fa mancare il numero legale. Se questa è politica, se questo è un comportamento giustificabile, bisogna effettivamente riflettere sul concetto stesso della politica. Questa amministrazione sta con fatica cercando di recuperare il tempo perduto, dovuto probabilmente alla non conoscenza da parte di alcuni dei veri problemi. Il riferimento in particolare va alla piscina ed ai campi da tennis. Il teatro è stato assegnato e con molta probabilità a settembre inizierà la sua attività. Piscina e campi da tennis saranno oggetto di bandi pubblici a seguito di un deliberato dell’AGISAC, per cui finalmente nel giro di qualche mese si potrà mettere fine ad una storia durata a lungo. Il prossimo bilancio preventivo sarà un bilancio partecipato, sarà discussa la fattibilità dei suggerimenti che l’opposizione riterrà opportuno emendare, saranno ascoltate le organizzazioni sindacali e nei limiti del possibile anche chi sul territorio si fa sempre promotore di importanti iniziative. Si amministra con coscienza, ricordando che chi ha cariche pubbliche ha il doppio delle responsabilità, deve farsi carico oltre che dei problemi propri anche di quelli degli altri e risolverli, non puntare sterilmente il dito. Quale è stato in termini di suggerimenti, proposte, di problemi risolti per la città, il contributo fornito da chi accusa? Nessuno, solo critiche e parole, mai un gesto per aiutare i sannicolesi, per evitare l’arrivo di un Commissario Prefettizio che risolverebbe i problemi portando al massimo le tasse. Non è così che si agisce per il bene della Città. Noi ci stiamo provando, ma tutto troviamo sulla nostra strada, tranne che collaborazione».