ACQUA VIETATA UTILIZZATA...


Si continuano ad usare i pozzi dell'area Saint Gobain proibiti da tre anni


Nonostante sia tutt’ora vigente il divieto all’uso dell’acqua emunta dai pozzi artesiani siti nei terreni agricoli esistenti nell’area ex Saint Gobain e zone limitrofe per uso irriguo e per qualsiasi altro uso, gli agricoltori della predetta zona continuano ad utilizzare l’acqua dei pozzi per irrigare i terreni coltivati, i cui prodotti finiscono sulle nostre tavole. L’allora sindaco Angelo Antonio Pascariello, a giugno del 2010, facendo seguito ad una precisa nota dell’ARPAC trasmessa dalla Provincia e dalla Prefettura relativa agli esiti delle analisi effettuate sui campioni delle acque sotterranee prelevati dai pozzi ubicati nell’area ex Saint Gobain, che  denunciava come fossero superati i limiti di legge per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e di metalli tossici in detti pozzi, con grave pericolo per la salute pubblica, aveva vietato l’uso dell’acqua dei pozzi a salvaguardia della salute pubblica. Sulla questione all’epoca intervenne anche il Comitato cittadino per l’emergenza rifiuti (ComER), di cui era portavoce Lorenzo Tessitore. Infatti, con una nota inviata alle autorità cittadine e governative presenti sul territorio, il ComER aveva chiesto “....Per limitare i rischi per la salute umana dovuti all’inquinamento dell’acqua di falda, chiediamo ai sindaci dei comuni confinati con Lo Uttaro di procedere alla sigillatura dei pozzi. Solo così, infatti, si potrà essere ragionevolmente sicuri che non vengano violate le ordinanze già emesse dal Comune di Caserta e San Nicola la Strada nel giugno 2010 che vietano l’utilizzo dell’acqua di pozzo e che gli inquinanti non finiscano sui prodotti della terra e quindi sulle nostre tavole”.
Purtroppo, a tutt’oggi, dai pozzi si continua a prelevare acqua inquinata da arsenico e metalli tossici (infatti, nessuna bonifica è mai stata effettuata sui terreni attigui a Lo Uttaro) e i prodotti della terra continuano ad essere venduti ed a finire sulle nostre tavole. Sarebbe opportuno che le associazioni, i comitati civici, i partiti politici chiedano un intervento dell’ARPAC al fine di controllare (nuovamente) il livello di inquinamento dei pozzi insistenti sul territorio sannicolese ed attigui alla zona della Saint Gobain. Sicuramente, i risultati saranno peggiorati e, forse, qualcuno si deciderà di fare qualcosa anche per la Città di San Nicola la Strada.

 


Nunzio De Pinto