Maria Rosaria Polico è la prima tenente dell'Esercito







     Va lentamente

in soffitta il “Signorsì”...


Parte dal sud Italia la “rivoluzione” nelle Forze Armate. Quasi la metà delle prime comandanti donne giunte nelle caserme del Paese a conclusione del 182° corso dell'Accademia Militare di Modena sono, infatti, originarie delle regioni meridionali. In particolare, delle ventidue neo-tenenti, dieci arrivano dal sud, sette dal nord e cinque dal centro Italia. La regione più rappresentata è la Puglia, dalla quale provengono cinque delle nuove comandanti, seguita da Sicilia e Abruzzo (entrambe con 3 rappresentanti) e Lombardia (due). Non manca però la presenza di gran parte delle altre regioni con una rappresentante ciascuna per Marche, Piemonte, Valle d'Aosta (si tratta di Giulia Cornacchione, figlia dell’ex Generale Cornacchione, comandante del contingente italiano in Iraq), Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Campania (è di Avellino e si chiama Maria Rosaria Polico -nella foto-), Veneto e Calabria. Un'altra donna comandante è invece originaria della Francia. Va, dunque, in soffitta il “Signorsì” della gioventù dei nostri nonni e padri. Ora, nelle caserme è arrivato il momento del “Sissignora”.  Cade un altro baluardo del machismo militare: plotoni di uomini comandati da donne. È la piccola “rivoluzione” alla quale si sta assistendo in questi giorni. Proprio tra agosto e settembre, infatti, concludono il loro iter formativo di 5 anni i giovani del 182° corso dell'Accademia militare di Modena, il primo aperto anche alle donne. Di queste, in 22 hanno raggiunto il traguardo ed ora si apprestano a prendere servizio (ed alcune l'hanno già fatto), nel reparto al quale sono state assegnate, con il grado di tenente. Primo incarico delle tenenti dell'Esercito freschi di nomina sarà, nella quasi generalità dei casi, quello di comandante di plotone. È il primo passo di una carriera destinata a portare le giovani ufficiali a ricoprire incarichi sempre più importanti, sia di comando che di Stato maggiore, per arrivare - magari un giorno, chissà – a ricoprire l’incarico di Generale e magari al vertice della Forza Armata. Certo, le 22 neo-comandanti hanno già dato prova di grande tenacia e notevole intelligenza. Fin dall'inizio della loro carriera, nel 2000, quando si sono imposte (con 250 colleghi maschi) su 22.376 candidati (tra cui anche numerosi sannicolesi) al 182° corso dell'Accademia militare. Le donne erano 13.113 e, di queste, a Modena sono arrivate in 46: una se ne è andata il primo giorno e altre 6 hanno rinunciato durante il tirocinio. Al giuramento, così, si sono presentate in 39, quasi metà delle quali si sono poi perse per strada, durante i 2 anni di Accademia e i 3 di Scuola di Applicazione. Ora, per 22, è arrivato il momento del comando. Si prospettano tempi duri per i maschilisti di casa nostra.

Nunzio De Pinto