AMBIENTALISTI? TUTTI AL ROGO!
In edicola l’ultimo lavoro di Tullio Berlenghi. Ironia, arma intelligente, ma deve essere capita: un libro che consigliamo soprattutto agli amministratori sannicolesi.
Paradosso, ironia, provocazione ed arguzia. Munito di queste armi Tullio Berlenghi scende nell’arena del consumistico, omologato ed appiattito mondo moderno, con il libro “Come difendersi dagli ambientalisti”. Presentato lunedì 10 ottobre nella Chiesa di Santa Maria Del Popolo a Roma, il volume ha come protagonista un immaginario ma assai verosimile consumista contemporaneo, incarnazione dell’italiano medio e specchio della società in cui viviamo, che si lagna delle prediche noiose e un poco snob degli ambientalisti. A presentare il libro con Berlenghi, responsabile dell’ufficio legislativo del Gruppo dei Verdi alla Camera dei Deputati, c’erano tra gli altri, Gianluca Nicoletti, editorialista de La Stampa, Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia, Rosa Rinaldi, vicepresidente della Provincia di Roma con deleghe alla tutela ambientale, Mauro Paissan dell’Ufficio Garante della Privacy e Lorenzo Parlati, presidente regionale per il Lazio di Legambiente.
«Condivido il timore di quanti, impegnati nella battaglia ambientalista, temono che questo libro possa nuocere alla diffusione del loro pensiero -ha detto Gianluca Nicoletti-. L’espediente dell’ironia e del paradosso utilizzato da Berlenghi è molto interessante. È il tipico trucco usato dai genitori per far fare ai figli qualcosa presentandola come un azione vietata e cattiva, come una trasgressione. Credo che la scelta sia stata più che felice, non esiste altro modo per parlare di ecologismo. Ormai questo termine è più che abusato. Se ne sono impossessati tutti, ne hanno fatto una bandiera transeunte nella campagna elettorale facendo crescere a dismisura il numero di quelli che odiano questa parola e non vogliono sentir parlare di ambiente. Ecologista, è divenuto sinonimo di rompiballe». «Parlarne con leggerezza ed ironia può essere utile a smitizzare e far digerire un argomento così pesante -ha affermato la Rinaldi-. L’espediente dell’eccesso ironico e paradossale del libro, che si rivela già nel titolo, può contribuire a diffondere una certa cultura antiambientalista: occorre ripetere ogni tanto che stiamo scherzando!».
«È un testo pericoloso -questo il parere di Nicoletti- da non lasciare incustodito e non far capitare in mano ai nostri ragazzi; ha bisogno di una guida per essere letto e capito».
Sulla scia dell’ironia di Berlenghi, gli interventi hanno così descritto ancor più paradossalmente il libro, ma alla fine, quando il dibattito ha assunto la dovuta serietà, è emersa l’opportunità di proporre e diffondere capillarmente l’opera anche nelle scuole perché possa, in modo scherzoso e scanzonato, spiegare come vanno le cose e creare una cultura di rispetto ambientale. «Il nemico dell’ambientalista esiste sul serio -ha aggiunto Berlenghi-, a volte sono i miei stessi amici che mi prendono in giro guardando i numerosi contenitori per la raccolta differenziata che ho sul balcone o criticando il fatto che mi sposti in Città con la bicicletta. Ho voluto provare a parlare di ambiente in maniera diversa, ma dicendo cose vere e dando informazioni, dati e spunti di riflessione. Apprezzo molto l’idea di diffonderlo tra i ragazzi, ma dovrebbero soprattutto leggerlo gli amministratori: perché quello che riusciamo a fare noi è in realtà troppo poco».
Ed a confortare la sua opinione è intervenuta la Rinaldi: «Quelle che riguardano l’ambiente sono questioni di cui la politica deve riappropriarsi direttamente perché essenziali alla crescita collettiva. Berlenghi con il suo scritto riesce a incidere sui comportamenti quotidiani di ognuno e, attraverso il sarcasmo, aiuta a rivedere gli stili di vita, dandoci la spinta a riprendere in modo più convinto la battaglia».
Tra uno spot e l’altro di brani letti da una delle più note voci di Radio Rai, Valentina Montanari, si sono alternati altri interventi.
«Il 50% degli italiani la pensa purtroppo come il protagonista del libro -ha commentato Fulco Pratesi-. Sono tempi duri in cui dilagano scritti e articoli che smentiscono le nostre previsioni e alimentano la filosofia distruttiva del tirare a campare».
«Certe norme basilari a cui nessuno crede più -ha aggiunto Nicoletti- non sono proprie della comprensione e dello stato mentale dell’italiano. Tutti pensano che siano delle favole e il modo migliore perché le favole diventino credibili è dar loro il rango di mito, di provocazione. Questo è un libro controcorrente e l’idea di Berlenghi per far passare pensieri controcorrente è quella di fingere di parlare degli ambientalisti come di una setta di eretici, di persone che andrebbero messe al rogo e bandite dalla società».
Al termine della presentazione, Anna Maria Ballarati, la nota “pittrice degli alberi”, ha fatto dono di una sua opera a Fulco Pratesi a testimonianza del suo impegno per la tutela ambientale.
LA SCHEDA
Come difendersi dagli ambientalisti
Tullio Berlenghi
Edizioni Ibiscus - 12.00
Come difendersi dagli ambientalisti? Il titolo del libro di Tullio Berlenghi sembra dare un’idea chiara del contenuto: un nuovo strumento per l’azione di controinformazione in materia ambientale, così di moda in questi ultimi tempi. Poi si prende in mano il libro e si nota che in copertina c’è Bobo, il celeberrimo personaggio di Staino, e si comincia a sospettare che ci sia qualcosa che non va: possibile che il “compagno” Bobo si presti ad una simile operazione? In seguito si nota che la prefazione è scritta da un tal Fulco Pratesi, icona dell’ambientalismo nel nostro Paese, e allora si comincia a vedere un po’ più chiaro. Sarà allora sufficiente leggere la prefazione per capire che il libro di Berlenghi è un coraggioso tentativo di parlare di ambientalismo rinunciando allo stile cattedratico col quale talvolta gli stessi ambientalisti cercano di illustrare le proprie tesi. Il presidente del WWF infatti mette subito in guardia dal rischio che qualcuno possa davvero prendere sul serio un agile manuale che, giocando sulla “pedanteria” dei portatori del verbo ecologista, trova un modo ironico e scanzonato per dare utili informazioni sulle conseguenze che l’attuale stile di vita del mondo occidentale potrebbe comportare non solo per il nostro ecosistema ma anche , di conseguenza, per la salute e per la qualità della vita di noi tutti.
Il meccanismo del libro è semplice ed efficace. L’io narrante è una persona “normale”, forse un po’ superficiale e sicuramente un po’ egoista, ma a parte le prevedibili forzature caricaturali decisamente in linea con il comune sentire. La principale trovata narrativa è l’invenzione dell’”amico ambientalista”, quel personaggio un po’ naif che ad ognuno può capitare di conoscere e del quale si sopportano affettuosamente le manie e le fissazioni. Manie che il protagonista considera eccessive e comunque prive di fondamento perché la questione ambientale a suo avviso non è così drammatica come l’”amico” vorrebbe far credere e, in ogni caso, non c’è ragione per cui si debba mettere in discussione il benessere faticosamente conquistato grazie alla modernità.
L’obiettivo dell’autore è a quanto sembra quello di prendere per mano, attraverso l’ironia e l’umorismo, il lettore e indurlo a riflettere sull’importanza di un corretto ed equilibrato rapporto con
Eleonora Mattia
Il libro é una magnifica miniera di dati, di informazioni, di consigli e di prese di posizione che chiunque, accattivato dal tono scherzoso e dallo stile piano con cui é scritto, potrà utilizzare con molto maggior divertimento che non leggendo i soliti manuali di sopravvivenza di un certo ecologismo di maniera di cui tutti ormai abbiamo, non lo si può negare, piene le tasche.;
Fulco Pratesi (presidente WWF Italia)
Tullio Berlenghi ha 42 anni. Ambientalista, responsabile dell'ufficio legislativo del Gruppo dei Verdi della Camera dei Deputati, per ora è uno scrittore emergente. Più in là scrittore immergente. Il solo fatto che stia provando ad emergere rappresenta una vera emergenza. Spreca il suo naturale talento per l'accidia dedicandosi alle attività più disparate. Si occupa di eventi artistici senza sapere nulla di arte, di trekking riuscendo a perdersi nel giardino di casa, di ciclismo stupendosi del fatto che sulla corona manchino i diademi, di ambiente con la convinzione che la benzina verde sia fatta con foglie di menta.
Per interviste all’autore, partecipazioni a presentazioni ed altro: 335.1302190, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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