La grande sfida di Ubaldo Di Leva


Dopo il battesimo del suo primo album "A me piaci così" avvenuto nel meraviglioso scenario del PlautoTeatroStudio, il giovane cantautore sannicolese è richiestissimo dal popolo di internet.
Non ha santi alle spalle, ma dentro solo grande voglia e determinazione per promuovere le sue canzoni.
Il suo motto: “Essere sempre presente per non buttare via tutto quello che ho costruito fino ad ora. Niente è impossibile, basta crederci, e soprattutto le persone attorno devono credere in quello che fai.”

 




Furoreggia su tutte le piattaforme web l’ascolto di “A me piaci così”, il primo album da cantautore di Ubaldo Di Leva.
Dieci composizioni di assoluto valore, scritte e cantate dal giovanissimo artista di San Nicola la Strada, confezionate con sapiente abilità tecnica ed impreziosite da eccellenti arrangiamenti, nei quali emerge una incommensurabile passione per la musica.
Questo disco rappresenta per me una grande sfida. Dopo qualche anno ho deciso che è giunto il momento di iniziare un percorso diverso, un percorso del tutto mio.” L’autodedica riportata sul pamphlet con i testi inserito nel disco è tutta un programma.
Solo coversinger fino a poco tempo fa (ma ha già fatto capire, attraverso youtube, che mai abbandonerà le sue origini), Di Leva è oggi un cantautore dotato di purezza espressiva e brillante originalità.
Questo sono io, senza trucchi o inganni, questa è la mia musica”, così ama autodescriversi con fierezza.
Questa è la sua impronta personale. Sintomi di talento.
Non ha santi alle spalle, cosa indispensabile, oggi, per campioni e mediocri, per raggiungere il successo. Gli basta essere se stesso. Una grande arma, spesso vincente, che non tutti sanno usare con convinzione e destrezza.
Dalla sua parte, sinora, oltre alle apprezzate qualità artistiche, la presentazione ufficiale del suo primo album, avvenuta lo scorso 19 dicembre, su un palcoscenico di eccezionale rilevanza, il PlautoTeatroStudio di San Nicola la Strada, innovativa struttura dotata di tecnologia sonora d’avanguardia, tra le migliori esistenti in Europa, timbrata con il marchio esclusivo Bose.
“Penso di aver esaurito gli aggettivi sin qui usati per descrivere quella serata. Sono orgoglioso del grande suggello che è stato concesso ad un anno di lavoro frenetico, svolto senza soste tra Caserta e Roma, speso tra sedute in studio, incontri e confronti con i miei amici musicisti, piccole ma grandi indecisioni su come impostare i brani “. Di Leva tiene molto a sottolineare la durissima “corsa contro il tempo per chiudere e stampare il disco e presentarlo prima di Natale.”
Tutta la genuinità del suo immane sforzo, fatto con l’aiuto di pochi, ma eccellenti collaboratori: “Non nascondo che durante la lavorazione e quando il disco era praticamente finito e pronto per la stampa l’ansia è iniziata a salire notevolmente, la paura di deludere qualcuno, la paura di aver sbagliato qualcosa o di aver scelto male la scaletta dei brani”.
Con lui, sul parquet del Plauto, cinque bravissimi musicisti, quali Nicola Di Santo (batteria), Ciro Marone (pianoforte), Alfonso Brandi (chitarre), Daniele Di Carlo (tromba) e Marco Bracchetti (basso).
Non posso dimenticare le tre settimane di prove vissute nel mio studio con i ragazzi e quel sant’uomo del fonico, il caro Giuseppe Bencivenga, che ci ha aiutato e supportato davvero alla grande per rendere il momento dell’esibizione il più perfetto e simile alle sonorità presenti nel disco. Sono stati momenti bellissimi, di grande amicizia ma anche di meticoloso lavoro di squadra, cosa che ho apprezzato tantissimo e che mi ha dato tantissima carica. La Foyer mi ha messo a disposizione uno scenario esclusivo ed uno staff di primordine. Sono tutte persone fantastiche, che hanno creduto in me, mettendomi a mio agio e quasi facendomi sentire coccolato come se dovesse arrivare sul palco un super artista famoso. Una serata indimenticabile che resterà sempre nella mia mente, resa possibile anche grazie ad una perfetta organizzazione da parte di un gruppo di amici seri e professionali”.
Dieci “capolavori”, di cui alcuni “opere d’arte”: questa la “sentenza” espressa attraverso migliaia di feedback giunti via web dagli ascoltatori.
Il primo pensiero, al primo ascolto delle note e degli splendidi versi, va, inevitabilmente, lì: si tratta sicuramente di un disco formattato sul tema dell’amore.
Si, è vero. Sono quasi tutte canzoni d’amore. Perché anche se la musica ed il modo di scrivere testi hanno subito in questi anni enormi cambiamenti, penso che le canzoni più belle che ricordiamo e ricorderemo restano sempre quelle sull’amore. Non possiamo tirarci indietro eliminando l’amore nei nostri repertori giusto perché dobbiamo seguire l’onda dei tempi. Io non seguo la moda. Ho scritto d’amore, ma di un amore che deve essere interpretato diversamente, un amore 2.0 ai tempi dei social network, quando hai tremila amici davanti a uno schermo e nessuno accanto a te. Come è bello, invece, telefonare, incontrare una persona e dirle ti voglio bene; secondo me nessuna tecnologia o nessun social potrà mai sostituire questa sensazione”.
Il futuro è già tutto spontaneamente disegnato nello spirito di un esordiente dotato soprattutto di grandissima umiltà, merce rarissima in quest’epoca artistica fatta di raccomandazioni con ritorni in termini di affari.
Vorrei che questo album fosse solo l’inizio di un progetto. Vi ho messo dentro solo dieci canzoni, perché volevo dare un concetto a questo disco. Le canzoni rimaste da parte, e quelle che arriveranno, faranno sicuramente parte della mia storia, ma avranno un loro significato e un concetto diverso legato alla mia età e al tempo in cui sono e saranno scritte. La continuazione di questo sogno potrà esserci solo e grazie all’affetto di chi mi segue, del mio pubblico e delle persone che si aggiungeranno. Sì, è vero, sono un grande sognatore, ma resto anche ben saldo con i piedi a terra; questo è un settore difficile e complicato, per sfondare ci vogliono risorse economiche, che non ho, e soprattutto tanta fortuna”.
Un attimo di sconforto, ogni tanto, è parte preziosa, incalzante, del suo modo di essere:
L’immensa verità è che ho appena vent’anni e nella mia sin qui breve vita ho già vissuto davvero tante emozioni, negative e positive. Mi sia concesso di continuare a sognare quello che mi piace fare veramente nella mia vita, ancora per qualche anno, poi giuro che smetto e se non va farò il cameriere in qualche ristorante, non mi fa paura.
Però ora voglio godermi in pieno questo momento e pensare che in questo paese vince chi ha merito… almeno spero”.
Parlavamo della sua umiltà. Eccone l’apoteosi: “Grazie di vero cuore a chi ha saputo darmi il giusto incoraggiamento, la giusta dose di pazzia e spensieratezza, ma soprattutto ha creduto in me fin dall’inizio senza mai esitare o farsi problemi, fidandosi sempre ciecamente di me. E per questo li ringrazio e ne vado fiero ed orgoglioso. E’ anche grazie a loro che questo disco è stato realizzato ed ora aspetta di raggiungere le orecchie di migliaia di persone per essere ascoltato come, spero, merita. Grazie perché in questa breve vita ho incontrato tante persone, ma anche tanti chiacchieroni e ciarlatani. Le persone che credono in me fanno fortunatamente svanire tutto ciò, la loro onestà e franchezza li rendono speciali; e per questo che li ringrazio e non smetterò mai di farlo”.
A me piaci così” contiene dieci brani inediti più due bonus track. Prodotto da Ubaldo Di Leva, è stato mixato e masterizzato presso Abbey Red Studio di Roma con il lavoro dei tecnici musicisti Simone Durante (supporto per gli arrangiamenti e programmazione di tastiere, batteria, basso e synths), Umberto Orlando (chitarra acustica ed elettrica), Alfonso Brandi (chitarra classica) e Daniele Di Carlo (tromba).
E’ disponibile nei migliori digital store (iTunes, Amazon, Spotify, Deezer e altri) e, in copia fisica, sul sito ufficiale dell’artista.
Su youtube, oltre a decine di precedenti filmati con le più belle esibizioni del cantautore, ci sono lo showcase dello spettacolo di presentazione al Plauto nonché le videoclip di “L’amore non esiste” (pubblicato, peraltro, anche dai cercatori di talenti della Beck’s Unacademy) e “Ma perché”, che sono, insieme a “Appocundria d’ammore”, tra le più belle canzoni di un album bellissimo, dove, oltre ai contenuti musicali, si possono apprezzare il confezionamento della grafica e della fotografia da parte di due maestri come Alberto Grant e Alfonso Papa, rinomate eccellenze di terra casertana.
L’interesse per Di Leva ed il suo album è stato, inoltre, oggetto anche di una lunghissima intervista al cantautore, intervallata dall’ascolto dei brani, andata in onda su una famosa webradio di Roma. 
In programma, infine, ci sono diversi incontri presso primari editori sparsi in tutta la penisola, a dimostrazione dell’impegno, interamente personale, che Di Leva sta profondendo nella promozione del disco: “La mia è una produzione indipendente. Per me è solo l’inizio di una grande scommessa: in un panorama musicale non facile in Italia, cercherò di far arrivare a quante più persone possibile le mie canzoni, puntando al cuore della gente. Un punto di partenza dal quale spero si dispieghino strade luminose".
Ubaldo Di Leva, come è facile capire, non si ferma mai, cercando di continuare questo duro percorso che si è imposto, tentando, da solo, l'impossibile, sperando con l’impegno di riuscire a farcela: “Il mio motto è essere sempre presente per non buttare giù tutto quello che ho costruito fino ad ora. Niente è impossibile, basta crederci, e soprattutto le persone attorno devono credere in quello che fai, se no è inutile. Senza correre, ma con costanza e determinazione.”
Ubaldo ce la sta mettendo tutta per essere positivo, sperando che una di queste strade si possa aprire. Non certo per raccogliere eventualmente premi ed allori, questo non gli interessa per niente. Egli vuole solo incontrare e conoscere persone del settore che possano, se ci credono, aiutarlo a livello artistico per poter lanciare come si deve le sue meravigliose canzoni.
Senza correre. Ma con costanza e determinazione. Un artista autentico come Ubaldo Di Leva può senz’altro riuscirci.

Nicola Ciaramella

 

19/12/2014: immagini del PlautoShow




 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti i testi delle canzoni 

 

 

 

 

 

 

 


Vent’anni e mezzo, passione innata per la musica, Ubaldo Di Leva ha cominciato a far parlare di se sin dal suo esordio come cantante, avvenuto il 10 settembre del 2012, con “Metà di me”, il suo primo lavoro discografico, una raccolta di covers in cui subito si apprezzano le sue doti di bravura ed originalità. Oltre ad esibirsi nella esecuzione di canzoni storiche dei suoi artisti preferiti (Ranieri, Renga, D’Alessio, Ferro, Dorelli, ecc.), Di Leva si cimenta anche, per la prima volta, nella esecuzione di un brano inedito, che dà il titolo all’album. “Metà di me” fu, il 26 ottobre successivo, anche oggetto di un applauditissimo Live Show tenutosi presso la nota Taverna degli Amici di San Nicola la Strada, a pochi metri dalla sua dimora nello storico Vicolo Garibaldi e a poche ore dalla avvenuta guarigione da una fastidiosa faringite…
Il 20 luglio del 2013 Di Leva è assoluto protagonista all’Arena “Ferdinando II” di San Nicola la Strada dello spettacolo “UbiTv Summer Show”, nel corso del quale dà grande sfoggio della sua abilità di coversinger, oltre a stupire il pubblico con i suoi due brani inediti "Quando ti incontrerò" e "Scrivo di te", sottolineati da scroscianti consensi.
Il 2014 parte per Ubaldo Di Leva con il suo primo album live, una raccolta di 16 brani con il meglio del suo repertorio cover. E’ il 10 gennaio.
Il 20 giugno si esibisce, quale ospite di un’importante manifestazione artistica, nel meraviglioso “UP (Unusual Performance) PlautoTeatroStudio” di San Nicola la Strada, suscitando l’ammirazione di un pubblico straripante.
Il 20 luglio 2014 esce …l’altra metà di Ubaldo Di Leva. Dai Modà a Tiziano Ferro, attraverso Jovanotti, D’Alessio, Cremonini e Pezzali: il giovane interprete sannicolese li ricanta tutti. “Metà di me-Parte Seconda”, l’ultima sua raccolta di cover, è un doveroso e sentito omaggio alla musica italiana, quella che conta, quella che, pur vivendo momenti difficili, non si perde mai nella confusione.
Giovedì 4 settembre 2014 è una data fondamentale nella carriera artistica di Ubaldo Di Leva. Esce online, sui principali store telematici, seguito poco dopo da un riuscitissimo videoclip su youtube, il suo primo singolo inedito dal titolo “Ma perché!”, una vera e propria chicca musicale, che fa da apripista all’uscita di “A me piaci così”.

 
19/12/2014:showcasedellospettacolodipresentazionealPlautoTeatroShow

L'amore non esiste 

Ma perché