La “telenovela” Pascariello/Delli Paoli: troppe “accuse” senza risposte…

Salve Direttore, le scrivo perché voglio dire anche la mia sulla questione infinita Delli Paoli/Pascariello che, dai continui comunicati che si leggono sul suo e su altri giornali, sta diventando una vera e propria telenovela. A questo punto delle puntate io mi sento indignato ed offeso come cittadino sannicolese perché non si riesce a capire chi dei due abbia ragioni da vendere. Il Delli Paoli ha fatto con il primo lungo manifesto che certamente si ricorderà, precise e circostanziate accuse, di riflesso il Pascariello ha risposto prontamente ma senza dare riscontri alle stesse. Ora io mi chiedo: di solito chi viene accusato cerca di discolparsi e smentire con argomentazioni valide e controprove; il Pascariello, invece, non ha fatto altro che offendere il Delli Paoli ed accusarlo, con manifesti e altro, di dire solo bugie. Perché non si è preoccupato di spiegare come sono maturati i debiti fuori bilancio che hanno portato al dissesto con distrazioni di fondi, di pagamenti fatti a ditte attingendo da capitoli di spesa il cui importo era destinato al pagamento di lavori finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti? Perché non ha chiarito da dove erano saltate fuori tutte quelle fatture mai pagate il cui importo non era stato previsto in bilancio? Perché non ha spiegato il motivo della fuga o la quantomeno sospetta richiesta di trasferimento in altro Comune del dirigente sannicolese alle finanze quando è uscita quella famosa lettera del segretario comunale in cui si faceva cenno ai debiti fuori bilancio fino allora nascosti? Perchè non ha smentito la paternità di quella famosa frase “se fossi stato io Sindaco quella lettera non sarebbe mai uscita”? Perché appena venne a conoscenza del dissesto si preoccupò di chiedere e fotocopiare le carte? Perchè era stato proprio lui per primo ad annunciare il ricorso al dissesto?
Tutte domande-accuse precise che meritavano risposte precise come si aspettava il cittadino ma che sono rimaste senza seguito. Tutte accuse che potevano e dovevano essere smentite proprio per rispetto verso i cittadini. Il Pascariello aveva il diritto-dovere di rispondere a quelle accuse, il diritto perché accusato in prima persona e il dovere di dare spiegazioni alla cittadinanza. Invece si è limitato a classificarle solo come “bugie  di  un insipiente”… troppo facile e puerile, si è limitato solo ad offendere la persona e denigrare l’operato del Delli Paoli con manifesti elettorali e comunicati, ma sempre senza andare nel merito delle precise accuse a lui addebitate e smentirle con dati di fatto.
A proposito dei manifesti aggiungerei che, secondo il mio parere, proprio quei manifesti elettorali con risposte puerili alle accuse del Delli Paoli, hanno dato il colpo di grazia al Pascariello perché la cittadinanza si aspettava smentite e prove del contrario alle accuse, invece di semplici e offensivi slogan elettorali. Evidentemente il Pascariello non aveva argomentazioni da mettere sul tavolo per smentire con prove e dati di fatto il Delli Paoli.  
Giovanni Dardo, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
30/6/2015