"Lo show del nulla"





“La politica”
in un post di Pino Celiento su facebook

L’elaborato non è completamente farina del mio sacco ma la sposo e lo condivido in pieno tanto è, manco a farlo apposta, è stato redatto da un mio omonimo: tale Giuseppe Celiento.
Ho semplicemente modificato alcuni passaggi ed inserito una semplice introduzione per adattarlo anche alla situazione locale.
Sui social telematici, si vedono spesso interventi, indicazioni sullo stato del nostro paese, riscontri a problematiche giornaliere, foto, poster di situazioni talvolta paradossali a cui i civici chiedono risposte.
Dal mio punto di vista, verosimilmente, l’indirizzo o il destinatario cui chi si rivolge è imperfetto: non è il Sindaco, l’Assessore, il Consigliere comunale che deve dare risposta a tali tipi di quesiti: per la loro soluzione dovrebbe bastare semplicemente il dirigente di settore.
Il Politico, quello con la “ P “ maiuscola deve semplicemente sapere indirizzare il tecnico o il dirigente preposto.
Ma, al contrario, oggi e non solo da noi, la politica è morta.
Non è una novità' direte, ma io non parlo dei politici, quelli che molti di voi magari vorrebbero si dedicassero a lavori più concreti del tipo rimediare a quelle tante braccia rubate all’ agricoltura o magari vederli al posto di tanti disperati, vivere come loro, soffrire come loro...io parlo di politica REALE quella fatta di idee, progetti ma soprattutto FATTI...concretamente FATTI.
Oggi la politica la si ANNUNCIA, la si PUBBLICIZZA, E la si PUBBLICA sui media; oggi prevale l'immagine, il voler far credere che tutto sta cambiando, e lo si fa in pompa magna : addetti stampa personali, foto di rito dei lavori in corso, articoletti di giornali fatti ad hoc, ci si preoccupa e si spende tempo e danaro e anche energia a FAR PASSARE notizie, annunci, intenzioni di far questo e poi far quello.
I "pagherò'" dei politicanti che investono il tempo non già' a risolvere problemi, bensì a tenersi STRETTO IL CONSENSO, PASSANDO SUI MEDIA immagini E MESSAGGI di cose NON FATTE e non REALIZZATE, ma solo DETTE ...DETTE E BASTA.
C'e' un affanno continuo a chi fa la foto più significativa, col "vestito buono", con lo sguardo contrito, è uno SHOW DEL NULLA...CHE IMPERVERSA OGNI GIORNO QUI SOPRA.
La politica di partito, lo sviluppo delle idee, i VERI INTELLETTUALI, I POLITICI COLTI, quelli che della politica ne fanno ragione di vita (altrui, non personale) NON C'E....E MI SONO R. ..... (omissis...) OGNI VOLTA CHE ENTRO QUI SOPRA, a dover subire questo scempio, questo bombardamento mediatico di una politica annunciata fatta di immagini ridicole, studiate, messe lì per un popolo incolto, che privo di ogni ragion critica, plaude ad ogni scorreggia del politico di turno.
La politica è altra cosa: coraggio, discrezione, lavoro, concentrazione, studio, essere in grado di leggere, capire, informarsi, prescindere anche a volte dai propri ideali politici se questo giova alla gente comune.
NON E' CLAMORE, NE APPARIRE. LA POLITICA LA SI FA IN SILENZIO, LONTANO DAI RIFLETTORI REALIZZANDO OVE MAI VI FOSSERO, IDEE E PROGETTI.
Applaudo gli assenti, chi lavora, chi non appare in riunioni pubblicizzate settimane prima, chi opera nel silenzio, chi porta avanti delle idee, chi ha una storia politica, chi sa leggere, parlare capire e studiare: mi auguro che siano questi a dover decidere un giorno le sorti di un paese.

Pino Celiento


(post pubblicato sui gruppi fb "Politica sannicolese" e "Comitato Cittadino San Nicola-Città Partecipata"; foto tratta dal profilo fb dell'autore)

 

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NUOVI SMARGIASSELLI E VECCHI SMARGIASSI
Mi piace, condivido e mi associo all’elaborato di Pino Celiento, già consigliere comunale, che mi spinge a scrivere queste mie considerazioni.
Non solo sui social e sui media cartacei si vede questa roba. Ne è piena anche e soprattutto la televisione. Il vero problema, purtroppo per tutti i cittadini, di qualsiasi regione, di qualsiasi paese, è che, in giro e a tutti i livelli, ce ne sono veramente pochi di politici che hanno coraggio, che sono discreti, che lavorano, che si concentrano, che sono in grado di informarsi, di prescindere dal credo del proprio partito se ciò giova alla gente comune, che operano nel silenzio, che sanno leggere, parlare, capire e studiare. L’Italia di oggi, come ho avuto modo di scrivere non molto tempo fa (l’articolo è conservato nella rubrica Cinicolando del Corriere di San Nicola) è un paese preda della incapacità dei governanti, a tutti i livelli e di tutti i colori; un paese abitato da salottieri che amano prendere il caffè con gli amici per sparlare dei nemici; un paese dove si definisce impegno sociale il criticare a destra e a manca, senza fare una proposta decente. Un quadro disperato. Una nazione allo sbando, dove nessun governo, da chiunque guidato, riesce a dare speranza ai nostri giovani, al nostro ambiente, alla nostra salute, alla nostra scuola, alla nostra cultura, al nostro sport, alle nostre finanze. Una nazione che continua ad essere in balìa delle chiacchiere e dei cambiamenti di rotta per arrivare sempre allo stesso punto: la incapacità della politica, a tutti i livelli, di trovare le giuste soluzioni. Una nazione dove ogni cosa, anche uno starnuto, che fa chi governa è giudicato sbagliato da chi non governa. Una nazione dove chi non governa passa il proprio tempo a parlar male di chi governa. Nessuno, arancione o giallo o fucsia che sia, a fare proposte serie che diano sollievo ai derelitti cittadini. In nessuna parte del mondo si “fa politica” come in Italia. Dove la politica è perdere tempo, dove la politica ti fa vedere le cose sempre e solo sotto la propria ottica. Dove è sbagliato tutto quello che fanno gli altri. Dove si parla solo con i comunicati stampa, spesso scorretti e non solo nella grammatica e nella sintassi. In nessuna parte del mondo c'è tanta gente che critica tutto e non partecipa a niente. Chi ha un lavoro non può capire i problemi di chi un lavoro non ce l’ha. Chi ha buona salute non può capire le ansie di chi combatte contro un cancro. Chi è ricco non può capire cosa significa non avere i soldi neanche per un panino senza companatico. Purtroppo, a governare la repubblica italiana, da che Italia è Italia, sono sempre stati chi un lavoro ce l’ha, chi la salute ce l’ha, chi la ricchezza ce l’ha.
Giusto in mezzo, ad essere governati dai “benestanti”, ci stanno quei cari poveracci degli italiani. Quelli seri, quelli che si sacrificano, quelli che soffrono, quelli che resistono, quelli che rispettano le leggi e le persone, quelli educati, quelli civili. Sono loro che tengono a galla una nazione in crescente spaventoso degrado, dove, su tutti i fronti informatici e telematici, si vedono, si ascoltano, si ammirano e si osannano nuovi smargiasselli e vecchi smargiassi.
Ma, nonostante questo bel quadro, ho fiducia. Solo ed esclusivamente perché credo nei giovani, il vero, autentico valore della nostra società del futuro. Per chi, per sua fortuna, resterà a farne parte.
Nicola Ciaramella