Il dissesto, una “tragedia” (per i cittadini) che si sarebbe potuto evitare...


Pasquale Panico, segretario de La Sinistra di San Nicola la Strada, ha diramato questo comunicato stampa, che abbiamo pubblicato:
«Era giugno 2012 in Consiglio Comunale si discute lo strumento finanziario di previsione per l’anno 2012, il Segretario Generale del tempo mette in luce una grave sottostima dei conti del nostro Ente, l’opposizione PD e quella del sottoscritto rivelano all’assise che “le parole del Segretario impongono una riflessione seria ed approfondita circa la validità di uno strumento contabile fortemente compromesso. I Consiglieri Comunali di maggioranza che si prestano a votare il bilancio devono spiegare sulla base di quali considerazioni lo ritengono attendibile e devono conseguentemente assumersi le necessarie responsabilità.”
L’allora segretario PD Marotta oggi Sindaco va oltre “Tale stato di cose spinge l'ente verso la paralisi ed è per questo che chiediamo al Sindaco (Delli Paoli) di chiarire in Consiglio i gravi fatti descritti dal Segretario comunale ed a quest'ultimo chiediamo di inviare al Prefetto ed alla Corte dei Conti le sue osservazioni e tutti gli atti necessari”.
La votazione si chiude con 10 voti favorevoli ed il bilancio di previsione passa ed oggi il nostro comune è in dissesto finanziario, con conseguente aumento delle tasse per i cittadini di San Nicola la Strada.
Nei voti favorevoli ci sono Antonio Megaro che attualmente ricopre la carica di Vice Sindaco e l’assessorato ai Lavori Pubblici e Fabio Schiavo oggi Presidente del Consiglio. La seconda e la terza carica del nostro Consiglio Comunale sono nelle mani di chi ha contribuito allo sfascio del nostro Ente.
Invito la cittadinanza a chiedere spiegazioni sul perché deve pagare questo aumento delle tasse, quando i Consiglieri di maggioranza della passata Amministrazione (molti fanno parte anche della maggioranza attuale) votando il bilancio di previsione sottostimato hanno determinato l’aumento di tutte le imposte locali».


Orbene, riteniamo, per completezza di informazione riguardo alle vicende che portarono al dissesto, di aggiungere ciò che accadde in queste altre tre date:

-18 novembre 2014: un consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza, Schiavo, passa, di fatto, all’opposizione, pur dichiarandosi “indipendente”; il sindaco non ha più, a questo punto, la maggioranza per scongiurare il dissesto finanziario del Comune.

-1 dicembre 2014: nella riunione del consiglio comunale convocato per la finalità di cui alla nota del prefetto (iniziative per evitare la paralisi del Comune: ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale), il sindaco rassegna le proprie dimissioni invitando l’opposizione a votare per evitare il dissesto, che avrebbe arrecato, tra l’altro, pesantissimi aumenti per cinque anni ai contribuenti.
In risposta, tutti i nove membri dell’opposizione di quel momento, e cioè Panico, Schiavo, Motta, Megaro, Della Peruta, Nuzzi, Narducci, Annunziata e Mona (che hanno, a questo punto, le dimissioni pronte del sindaco e i numeri per approvare il piano di risanamento e salvare così il Comune dal penalizzante dissesto) abbandonano l’aula consiliare, facendo così venir meno il numero legale dei presenti e con esso la possibilità di deliberare.

-3 dicembre 2014: ultimo tentativo del sindaco per evitare il dissesto finanziario del Comune. Riconvocazione del consiglio comunale (il 3 dicembre è il termine assegnato dal prefetto) con all’ordine del giorno il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (nella sostanza, la predisposizione di un piano di rientro dai debiti da smaltire in mediolungo periodo per non gravare esclusivamente sui cittadini, cosa che farebbe, ex lege, l’eventuale commissario prefettizio).
All’appello rispondono i consiglieri di minoranza (diventati nove, cioè …maggioranza), il sindaco e soltanto due consiglieri della maggioranza ...diventata minoranza (gli altri non si presentano, ritenendo di rimandare alla seconda convocazione oppure giudicando evidentemente impossibile un ribaltamento delle posizioni da parte dell’opposizione).
Votazione. L’opposizione è contro. La proposta di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale non è approvata.

Il nostro parere, lo sanno bene i lettori, lo abbiamo espresso più di una volta.
Questi i link che esortiamo a leggere:

https://www.corrieredisannicola.it/politica/notizie/politica/pensieri-elettorali 

https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/dopo-le-ferie-le-mazzate-meno-male-che-ci-sono-le-banche
 


Queste le sintesi dei due pezzi: 

«La pesantissima dolorosissima mazzata inferta ai contribuenti sannicolesi… non è naturale conseguenza del comportamento soltanto di qualcuno della maggioranza, ma anche di quello dell' intera opposizione…E’ mancata la buona volontà da parte di TUTTI i "giustizieri". Sarebbe bastato prendere atto delle tanto desiderate dimissioni del sindaco (che, comunque, ha cercato fino all' ultimo di evitare il dissesto) ed approvare il bilancio con le aliquote più basse…»

ed ancora:

«… tutto ciò si poteva evitare… come raccontano le note cronache….
Infatti, "qualcuno", in quel triste dicembre dello scorso anno, quando ebbe a maturare il dramma, disse, praticamente, così: “Mi dimetto, pigliatevi pure la mia testa, cosa che fortemente volete, ma, vi scongiuro, approvate il riequilibrio finanziario pluriennale, in modo che si eviti la paralisi del Comune e, soprattutto, non si penalizzino i cittadini facendogli pagare il massimo del massimo delle tasse per cinque lunghi anni.
In risposta, “altri” … invece di votare quel bilancio che avrebbe sanato tutto, voltarono le spalle e se ne andarono…»

In estrema sintesi, lasciando a chi di dovere il compito di stabilire perché si fosse giunti a quella situazione:
-La maggioranza ed il sindaco ce la misero tutta per evitare il dissesto.
-Nel momento decisivo, la maggioranza divenne minoranza e l’opposizione divenne maggioranza.
-La “nuova” maggioranza , ovvero la vecchia opposizione più ...l'ultimo arrivato, avrebbe potuto comunque evitare il dissesto, ma non lo fece.

Insomma, Panico dice, nomi alla mano, che nella maggioranza di oggi ci sono esponenti “corresponsabili” del dissesto di ieri. Bene. Dimentica, però, che il dissesto stesso, come raccontano i fatti, lo avrebbe potuto evitare anche l’opposizione, sempre quella di ieri (che ad un certo punto diventò maggioranza), tra i cui esponenti, nomi alla mano, c’era anche lui.
Ciò, ripetiamo, solo ed esclusivamente per completezza di informazione.

nc