Risgorga la Fontana del Carolino


Grande folla di cittadini ed autorità all'inaugurazione della restaurata Fontana Borbonica di Vicolo Mirri: un pezzo storico restituito alla città, dopo anni di abbandono, grazie all'impegno della Pro Loco di San Nicola la Strada.



Presenziata da un pubblico numerosissimo ed entusiasta, si è svolta, domenica mattina otto novembre, la cerimonia di inaugurazione della restaurata Fontana del Carolino all’ingresso del vicolo Mirri, un pezzo storico restituito alla città dopo anni di abbandono grazie all’interessamento della Pro Loco di San Nicola, che si è accollata le spese dei lavori. L’evento, succeduto alla recente inaugurazione di due settimane fa di un altro manufatto artistico locale (l’edicola votiva ubicata sulla facciata del Convitto Borbonico), la dice tutta sull’impegno volto al recupero del patrimonio culturale della città da parte dell’ente di promozione turistica rappresentato da Carlo D’Andrea, presidente attuale, e Lucio Bernardo, presidente benemerito. 

La Fontana del Carolino fu realizzata nel 1851 dall’architetto Domenico Rossi, su commissione del sovrano borbonico, che ne fece dono alla cittadinanza.
Essa rappresentò uno dei tantissimi terminali dell’Acquedotto Carolino, il grandioso progetto di ingegneria idraulica elaborato tra il 1753 ed il 1770 da Luigi Vanvitelli per il re di Napoli, Carlo di Borbone (in onore del quale fu così denominato), che permetteva il convogliamento di risorse idriche dalle sorgenti del Taburno per rifornire i siti reali casertani (il parco della Reggia con tutte le annesse strutture) e le popolazioni abitanti nelle zone limitrofe.
Ma oltre ad essere fonte primaria di acqua potabile per i cittadini, la fontana del Carolino, come si evince da alcune testimonianze rinvenute in documenti storici, funse per svariati anni anche come abbeveratoio per buoi e cavalli dei quali si servivano i contadini per trasportare le merci agricole dalle campagne.
Abbandonata, infine, con l’avvento della cosiddetta “modernità”, per lungo tempo, fu poi restaurata nel 1996 grazie all'immancabile interessamento dell’allora sindaco Francesco Nigro, pregevole cultore di storia e tradizioni locali.
Da allora, purtroppo, soltanto continui segni di vandalismi e di inciviltà che ne avevano nel tempo di nuovo deturpato l’immagine e la funzione.

E’ doveroso applaudire a queste iniziative che mirano al recupero di quei pochi, ma meravigliosi “residuati” storici di San Nicola la Strada. Riscoprire i monumenti "sepolti" della nostra città è segno di amore e di devozione nei confronti della sua storia, della nostra storia, la storia di chi qui è nato, di chi qui abita, di chi ha San Nicola sempre nel cuore pur vivendo da essa lontano, di chi ai suoi figli vuole trasmettere i valori genuini di questa terra percossa, ma mai doma di fronte ai sempre più incalzanti pericoli dell'oblio e della negligenza.
Per questo motivo occorre dare voce a tutti coloro, certamente tutti volontari, che si impegnano in virtù e nel nome dell'amore per la nostra terra, con il desiderio che non ne vada mai del tutto persa la storia. Sia sempre valorizzato lo spirito genuino e tradizionalista che anima chi lavora per la salvaguardia del nostro passato, manifestando irrefrenabile voglia di conoscere per meglio conservare le nostre radici.
Questo è stato lo spirito che ha animato le autorità presenti alla semplice deliziosa cerimonia che si è svolta sotto un sole cocente (sì, anche se siamo a novembre…), accesosi quasi a testimoniare lo splendore dell’avvenimento.
A coordinarne i vari momenti ci ha pensato egregiamente il giornalista e presidente onorario della ProLoco Lucio Bernardo, che ha introdotto gli interventi del presidente Carletto D’Andrea, del sindaco Vito Marotta e del parroco Don Marco Fois. Presenti anche numerosi consiglieri ed assessori comunali, oltre a numerosi soci della Pro Loco e cittadini richiamati dal fascino dell’evento.
Poi, alla fine, tutti a prendere i bicchieri per bere la freschissima acqua sgorgante dalla fontana. Un battesimo da cui, speriamo, nasceranno, in tutti coloro che hanno desiderio di “vivere” la città, nuovi stimoli per porre mano ad altri progetti volti a fare dei simboli antichi della città l’emblema del suo futuro.

Nicola Ciaramella








 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ce ne vogliano i maschietti, ma questa foto ha un fascino particolare: per la prima volta, forse, tutte le donne dell'amministrazione insieme, sorridenti, a celebrare il sorriso della storia di San Nicola la Strada. Scusateci la ...poesia, ma è bellissimo.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interno dell’antichissimo Vicolo Mirri. Tanta e significativa la storia legata a questo antico scorcio toponomastico di San Nicola la Strada. Come le parole del sig. Arcangelo Tranquillo, nato a San Nicola la Strada e residente ad Udine da oltre un trentennio, ricevute quando ebbe a leggere la notizia del restauro della Fontana del Carolino sul nostro giornale: “Sento di ringraziare dal profondo del mio cuore la Pro Loco e l’intera Amministrazione comunale per il restauro di questa splendida opera artistica ed architettonica. Io qui sono nato, in Vicolo Mirri ho vissuto la mia gioventù. Non so cosa darei per bere ancora di quell’acqua. Tornerò, presto, per rivederla, perché in essa c’è un pezzo incancellabile dei miei ricordi”.

 

 

La Fontana del Carolino, ubicata all’ingresso del Vicolo Mirri (proprio per questo denominato, in dialetto locale, come ricorda lo storico Francesco Nigro nei suoi preziosi libri, “inte ‘a funtana”), come la vedevamo prima del restauro (foto di Luigi Cirillo).

 







La Fontana del Carolino dopo il restauro del 1996 fatto eseguire dallo storico Francesco Nigro, allora sindaco di San Nicola la Strada
(foto tratta da una delle quattro “cartoline della città” fatte realizzare, a sue spese, da Nicola Ciaramella nel 2005 per raccogliere fondi a favore della edificanda nuova chiesa della Rotonda).








Particolare di Via Santa Croce con la Fontana del Carolino vista dall'alto
(foto del 2004 tratta dalla Videogallery del sito del Corriere di San Nicola)












La Fontana del Carolino a dicembre 1987
(foto di Renato Ciaramella) 

































La targa in marmo dedicata a Giuseppe Mirri, all'ingresso del vicolo, prima del restauro.
Mirri, maggiore garibaldino, viene ricordato perché proprio a San Nicola la Strada, il 17 novembre 1860, stilò il rapporto sul combattimento di Castel Morrone avvenuto tra camicie rosse e borbonici in data 1° ottobre 1860. Questo il testo della iscrizione: “A RICORDO DI GIUSEPPE MIRRI MAGGIORE DEI GARIBALDINI CHE A SAN NICOLA LA STRADA IL 17 NOVEMBRE 1860 SCRISSE IL RAPPORTO SUL COMBATTIMENTO DI CASTELMORRONE DEL 1° OTTOBRE 1860”.

 




La targa che ricorda il restauro della Fontana del Carolino eseguito nel 1996 dall'amministrazione guidata da Francesco Nigro. Così c’è scritto: “FONTANA DEL CAROLINO CONCESSIONE BORBONICA SECONDA META’ XIX SECOLO RESTAURATA NEL 1996”.