Gaetano, la luce eterna del sorriso



In ricordo di un giovane studente di Ingegneria che tre anni fa volò in cielo dopo la gioia del suo primo esame.
Fu anche allievo dell' Accademia musicale "Toscanini", che nel febbraio del 2014 gli dedicò un concerto.


Non potrò mai dimenticare quel pomeriggio del 7 gennaio 2014.
Avevo appena ricevuto notizia della tragica morte del giovane Gaetano Piccirillo.
Accadde all’Università di Napoli.
Poco dopo aver sostenuto il suo primo esame, che lo avrebbe proiettato, per la sua bravura, verso una luminosa carriera di ingegnere, si sentì mancare. Cadde a terra, fu subito assistito dai suoi compagni, in attesa anche loro dell’esordio in quella vita tanto amata, tanto desiderata, dipinta di quell’entusiasmo che solo un ventenne può capire e rincorrere.
A nulla valse nulla. La luce nei suoi occhi si spense con la stessa rapidità con la quale si era accesa, poco prima, la gioia di cominciare. Finalmente cominciare. Per subito finire. Per subito, irrimediabilmente, volare.
Il pomeriggio successivo, quello dell’8 gennaio 2014, lo trascorsi nella cappellina della sala mortuaria del Policlinico, affranto spettatore di momenti che sono diventati parte integrante anche della mia sofferenza.
Tina, la mamma, la sua mamma, con quella forza che solo il suo dolore incredibile poteva donarle, gli parlava accarezzandogli il viso che sembrava sorriderle. Gli raccomandava le ultime cose prima della partenza verso l’eternità. Lui la ascoltava, con serenità "sconvolgente", con gli occhi che non si stancavano di illuminargli la giovinezza.
Giovanni, il suo papà, era seduto lì, a poca distanza da quel corpo che solo il suo strazio riusciva a muovere, nell’attesa di
risvegliarlo per tornare a casa insieme.
Tina, Giovanni, lo so quanto state soffrendo da tre anni. Ma conosco pure la forza che Dio vi sta donando, giorno dopo giorno. Una forza che leggo nei vostri occhi, che percepisco in ogni vostra parola. Una forza che ha un solo nome: Gaetano.
E’ lui, solo lui, e ci riuscirà sempre, a tenervi in vita. Perché lui vi vuole vivi nel suo ricordo. Perché il vostro sorriso è il suo. Perché lui sa che voi approfitterete di tutto quanto Dio vorrà concedervi per vederlo, quel sorriso smagliante, sempre acceso, tutti i giorni, attraverso la luce dei vostri occhi e il respiro del vostro amore.
Ciao, Tina, ciao, Giovanni, ci vediamo o ci sentiamo a breve, ok? Lo sapete quanto vi voglio bene.

Nicola Ciaramella

(In alto, come in Cielo, una splendida foto di Gaetano Piccirillo. La sua mamma è Tina Serino, dottoressa sociologa di San Nicola la Strada, funzionaria dell’Inps. Il suo papà è Giovanni Piccirillo, maresciallo della Guardia di Finanza, nativo di Casagiove.
Gaetano fu anche un appassionato bravissimo allievo della Accademia Musicale "Toscanini" di San Nicola la Strada, che, grazie all'iniziativa del suo direttore M° Franco Damiano, volle dedicargli un commovente ricordo a pochi mesi dalla tragica scomparsa, organizzando per lui un concerto che si tenne nella Sala Pirandello a fine febbraio 2014).