Arisla pubblica un nuovo bando per progetti di ricerca sulla Sla

La fondazione Arisla rappresenta una delle più importanti realtà a livello europeo e si pone come punto di riferimento della comunità scientifica. La ricerca in Italia: il punto della situazione.


Arisla, fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica, ha pubblicato un nuovo bando per progetti di ricerca scientifica sulla Sla.
La fondazione, nata nel dicembre 2008, rappresenta uno degli organismi europei più importanti nella lotta contro la Sla. I soci fondatori sono AISLA Onlus – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon, Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus.
Arisla, sostiene il lavoro dei ricercatori per creare le condizioni per lo sviluppo di standard di eccellenza nel campo della ricerca.
La Fondazione collabora con Enti autorevoli e favorisce l’accesso a strutture e servizi per la comunità scientifica. 
L’obiettivo della fondazione è quello di finanziare la ricerca con un modello fondato su trasparenza, merito scientifico ed efficienza.
Al bando potranno partecipare i ricercatori di Università italiane e di Istituti di ricerca pubblici e privati, giovani che abbiano almeno tre anni di esperienza in laboratorio. Le proposte possono essere presentate attraverso una piattaforma on line dal 21 marzo 2017 al 13 aprile 2017.
Al progetto possono anche partecipare in partnership, attraverso un co-finanziamento, aziende ed enti di ricerca stranieri.

La formula prevede dei “Full grant” (progetti che sviluppano ambiti di studio promettenti e fondati su un solido background) e dei “Pilot grant” (studi che hanno come obiettivo quello di sperimentare nuove strade di ricerca). La durata prevista per i “Pilot grant” è di massimo 12 mesi ed un budget fino ad un massimo di 60.000 euro.
I “Full grant”, invece, avranno con una durata massima di 36 mesi e potranno ottenere fondi fino ad un massimo di 240.000 euro.
Il Presidente Alberto Fontana ha dichiarato: L’ obiettivo è di far progredire le conoscenze sulla SLA per traslare in modo efficace i risultati della ricerca dal laboratorio ai pazienti e migliorarne la qualità della vita”.
Fino ad oggi la fondazione ha investito oltre 10,6 milioni di euro in attività di ricerca, sostenendo 62 progetti e rimanendo al fianco di oltre 250 ricercatori italiani.
Il Presidente Fontana continua affermando: “Con quest’ultimo bando ribadiamo quanto la ricerca scientifica sia al servizio del paziente attraverso il potenziamento dell’investimento in ricerca traslazionale, che ha l’obiettivo di continuare ad aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza scientifica sulla SLA al fine di traslare in modo efficace i risultati della ricerca dal laboratorio alle persone malate e migliorarne la qualità della vita. Per noi è un’esigenza concreta dare continuità al lavoro dei ricercatori che si occupano di dare risposta a tutte quelle domande che oggi rallentano l’identificazione di un trattamento efficace per i pazienti. E’ proprio grazie al finanziamento costante della ricerca attraverso il bando che è stato possibile in questi anni creare una squadra stabile di ricercatori che lavorano tutti i giorni sulla SLA. Questo significa che si creano competenze stabili per dare continuità al lavoro e per essere competitivi anche a livello internazionale”.

Il bando completo è disponibile sul portale www.arisla.org.
Secondo il rapporto biennale Anvur, in Italia nel campo della ricerca sono ancora poche le immatricolazioni, i laureati e i docenti. L’Italia investe sempre meno in ricerca rispetto ad altri paesi europei.
L’America è il paese che spende di più in ricerca. L’economia di un paese è palesemente legata alla ricerca e all’innovazione. Se non si investe per produrre eccellenza e specializzazione tutto il sistema produttivo ne potrebbe essere colpito. Non è raro vedere molti ricercatori italiani costretti a lavorare all’estero dove trovano diritti e stabilità economica.
Le principali modalità attraverso cui la ricerca viene finanziata sono le iniziative no-profit e gli eventi per la raccolta fondi. Un paese civile dovrebbe garantire ricerca scientifica e innovazione, stanziando quanto necessario per contribuire alla conoscenza vera e al progresso.
Il senso più profondo che uno Stato dovrebbe sentire è quello della solidarietà. In un paese civile non esiste la ricerca di serie A e quella di serie B, come non esistono patologie per le quali non valga la pena trovare cure.
La ricerca finanziata da industrie private potrebbe avere ragioni di ordine economico e non guardare agli interessi della collettività. La ricerca non dovrebbe sfruttare la conoscenza per fini di lucro, ma porsi al servizio di una pluralità di persone ed essere quindi solidale. Lo studio per trovare cure alle patologie oggi esistenti è di fondamentale importanza per l’evoluzione della specie umana e non può essere affidato alle donazioni via sms.

Giovanna Angelino