Antonio Dentice d'Accadia al Convegno su psicoanalisi e Magnus Opus

Lo studioso sannicolese (noto, tra l'altro, come biografo di G. Palomba) è stato tra i relatori di un importante evento culturale svoltosi ad Orta di Atella 


Domenica 26 marzo al Centro Studi Documentazione Ricerche “Massimo Stanzione” di Orta di Atella si è tenuto il convegno sul tema “Magnus Opus come percorso per l’individuazione”.
Moderato dal Prof. Corrado Santamaria, l’incontro ha avuto quali relatori il Dott. Antonio Dentice d’Accadia (illustre uomo di cultura di San Nicola la Strada, collaboratore del Corriere di San Nicola), il Prof. Giovanni Saladino e il Dott. Gianluca Zimermann, intervenuti rispettivamente su: “L’Ars tra storia e contemporaneo”; “Il percorso alchemico come via per lo sviluppo dell’individuo”; “Simboli alchemici e archetipi dell’inconscio”.
In pieno clima junghiano si è discusso e argomentato delle analogie filosofiche e metodologiche tra gli antichi sistemi alchemici e i moderni risvolti psicologici e psicoanalitici.
Il linguaggio simbolico dell’Ars Regia è letto collegato anche alle evoluzioni descritte, ad esempio, nel Libro Rosso di Carl Gustav Jung, psichiatra, psicoanalista e antropologo del Novecento.
Dagli archetipi all’antropologia, nello studio del mito e delle dinamiche umane.
Il discorso ha toccato anche i trattati di San Tommaso d’Aquino, alcuni accenni alla decodificazione di Arnaldo da Villanova, i legami tra lo scienziato Isaac Newton e le dottrine filosofiche precedenti il metodo scientifico come espresso dal fisico e chimico Robert Boyle nel Seicento.
Il neuropsichiatra Prof. Saladino ha concluso con una panoramica dei processi junghiani, soffermandosi sulla poco nota “Opera al Blu”, il momento di metabolizzazione delle sofferenze proiettate nell’esperienza futura.
Almeno mezz’ora di tempo è stata dedicata al dialogo col pubblico, con richiesta di specifici approfondimenti in direzione della storia delle religioni e dell’attuale configurazione delle scuole legate al tema.

Giovanna Angelino