“L’Allenatore sul divano” al Bar Chalet

 

Continuano a Giugliano gli incontri culturali organizzati dall’Edicola Libreria Claudio.



Da tempo la libreria più importante del centro di Giugliano organizza incontri con autorevoli scrittori. Il 30 Marzo scorso L’Edicola rappresentata da Eliseo Verde ha incontrato Corrado De Rosa, scrittore salernitano che ha già al suo attivo diverse pubblicazioni. Con lui, presente anche il grafologo criminologo Vincenzo Faiello.
L’autore del libro “L’Allenatore sul divano. Psicologia minima di un tifoso di provincia”, classe 1975, salernitano, è uno psichiatra di professione. Attualmente svolge la sua attività in diversi contesti, occupandosi dell’uso della follia nei processi di mafia e terrorismo. Questi temi sono stati spesso oggetto di altri suoi testi.
Cosa ha a che fare tutto questo con la psicologia di un tifoso di calcio? Forse molto più di quanto potremmo immaginare. Soprattutto quando nel mondo del calcio entra la corruzione, quando le cifre per la compravendita dei calciatori diventano da capogiro. Se sommiamo la violenza e la pazzia degli Ultras, esistono molti motivi per accostare il mondo del calcio a quello criminale. Almeno un elemento sicuramente: la follia.

De Rosa attraverso un’attenta disamina approfondisce una delle tradizioni che da anni attraversano la nostra Italia. Il testo analizza i difetti, le smanie e le ossessioni del tifoso tipo.
Ma chi è il tifoso? Una persona che ama il calcio al di sopra di tutto e tutti? Che ama la sua squadra e la segue ovunque? Che crede ancora in un calcio puro e sano?

Inevitabile è uno sguardo anche all’altro lato del calcio; quello del business e della violenza. Quello dei cori razzisti, quello che divide invece di unire. Ma se non esistesse il calcio, come si traccerebbero i confini, e i muri? L’odio non deve avere sempre una ragione per esistere. Questo lo abbiamo compreso bene. L’allenatore sul divano analizza i tiri in porta, giudica le scelte del Commissario tecnico, mette bocca sulla stagione degli acquisti. Parla di milioni di euro, di tecniche di gioco, va allo stadio con la bandiera e gli striscioni. La sua vita ruota attorno alle trasferte della sua squadra, agli orari delle partite.

Si spera però che il calcio non crei troppi falsi miti ed eroi di turno. Eroi con il rolex, con i tatuaggi, le macchine sportive. Si spera che le nuove generazioni abbiano grandi sogni, altri sogni; Ci auguriamo che le nuove generazioni aspirino ad essere e non ad avere.

“Cosa vuoi fare da grande?”, “il Calciatore o la Velina.” Ascoltare una domanda e una risposta come queste sarebbe davvero molto preoccupante.

“Un filosofo produce idee, un poeta poesie. Un delinquente produce delitti, ma anche diritto criminale e professori che lo insegnano. Un delinquente dà anche lavoro a sbirri e giudici, a boia e giurati. Poi fa arte e letteratura, garantendo innovazione secondaria: serrature e banconote, per esempio, non avrebbero mai raggiunto la loro perfezione senza ladri e falsari. Così parlò Karl Marx nel suo Elogio al crimine (brano tratto dal libro). 
In queste piacevoli pagine il calcio assume la visuale di un tifoso di provincia, lontano dai grandi numeri e dal business; Le vicende di un normale tifoso si intrecciano con quelle di inarrivabili miti del pallone. Le piccole sfide calcistiche diventano metafore universali e forse le sconfitte, le fatiche di una piccola squadra di provincia insegnano cos’è veramente la vita.

Giovanna Angelino